Il Sacro Cuore di Gesù è stato festeggiato nell’omonimo Santuario di Acireale, con varie messe, di cui una celebrata dal vescovo, mons. Antonino Raspanti e arricchita da una profonda omelia, e l’ ultima alle ore 19, celebrata dall’Amministratore parrocchiale, don Gabriele Patanè con l’ assistenza del diacono Sebastiano Genco. Infine, sorteggio di una bella ceramica del Sacro Cuore.
Molti i fedeli, provenienti da tutta la città; presente il sindaco di Acireale, dott. Stefano Alì, alla S. Messa pomeridiana. Le Suore della Visitazione, in preghiera tutta la giornata. Sublimi i canti eseguiti.
Un’interessante novità è stata la pubblicazione di un libriccino di nuova edizione dell’Ordine della Visitazione, sul Sacro Cuore, “Almeno tu, amami”, con meditazioni per ogni giorno del mese sulle litanie del Sacro Cuore. Nella copertina, è raffigurato il quadro dell’Apparizione di Gesù a S. Margherita Maria Alacoque di Alessandro Abate, 1941, Monastero acese della Visitazione.
Nell’introduzione è tracciata la storia
della preghiera delle litanie, risalente ai primi secoli del cristianesimo: le litanie, tra celebrante e assemblea, invocano la misericordia di Dio. Molto singolare, la storia delle litanie del Sacro Cuore. Intorno alla seconda metà del 1600 suor Giovanna Maddalena Joly del Monastero di Digione compone le Litanie del Sacro Cuore, con approvazione delle autorità ecclesiastiche nel 1689, vivente Santa Margherita Maria Alacoque. Ben presto le Litanie del Sacro Cuore si diffondono nei monasteri; ne vengono scritte altre da parte di suore e di religiosi.
Nel 1718, la religiosa Ven. Madre Anna Maddalena Remuzat del monastero di Marsiglia scrive e pubblica 27 invocazioni al Sacro Cuore, approvate dalla Sacra Congregazione dei Riti, che ne aggiungerà altre sei, per ottenere il numero simbolico di trentatré , gli anni di Gesù Cristo. Santa Margherita Maria Alacoque ne scrive altre, per ottenere l’opera della grazia nell’anima, e per lo stesso motivo, trentatré.
Il commento spirituale e pastorale di questo libriccino è quello di rilevare l’attualità di tale preghiera, attraverso un linguaggio corrente del terzo millennio. In una lettera di suor Margherita Maria Alacoque a suor Joly, si legge come Dio si serve dell’opera umana per l’attuazione delle sue opere, testimoniando: “Tiene in serbo tesori inestimabili per quanti si impegneranno secondo le possibilità che egli avrà loro dato”.
Concludiamo con un breve richiamo alla meditazione del 19 giugno: le promesse, fatte dal Sacro Cuore di Gesù alla sua discepola prediletta, Santa Margherita, sono straordinarie, impregnate d’infinita misericordia; speciale è il riferimento alla comunione del primo venerdì del mese, per nove mesi di seguito, con relativa promessa di non morire, senza ricevere i sacramenti: “il mio divin Cuore si renderà asilo sicuro in quel momento”.
Anna Bella