Chiesa netina / Don Fortunato Di Noto nominato vicario episcopale per il disagio sociale

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Durante l’inaugurazione del Polo Formativo ed Educativo di Meter onlus a Pachino, il comune  dell’estremo Sud più  vicino all’Africa, il Vescovo  della diocesi di Noto, Mons. Antonio Staglianò ha comunicato  alla presenza di autorità civili, militari, e politiche della Provincia aretusea e di altre città siciliane,  di aver nominato Vicario Episcopale per il disagio sociale e la fragilità don Fortunato Di Noto,  fondatore di Meter e leader mondiale della lotta alla pedofilia, “in considerazione del fatto che, non tanto per le chiacchere che tanti fanno senza operare, ma per la concreta opera e opere che di fatto don Fortunato e Meter sta compiendo in Italia e nel mondo, concretamente con immensi sacrifici ma con indefessa  determinazione.
Il  settore della fragilità, in considerazione della complessità in cui versano i bambini, le persone vulnerabili e fragili , oltre all’Ufficio diocesano per la fragilità , adesso ha anche un “Vicario Episcopale a servizio di tutti.
Rivolgendosi, poi, a don Fortunato, mons. Staglianò ha detto:  Non dimenticarti  che ci saranno anche le persecuzioni” ed egli, profondamente commosso ha ringraziato il Vescovo per l’incarico , affermando che “se tutto è per aiutare e salvare tante vite dal male, accolgo questa nomina con umiltà e servizio.  La mia vita è molto costellata di persecuzioni, ma ne vale la pena e la fatica, sempre se si tratta di difendere e aiutare chi è il più debole tra i deboli.  Non posso permettere – pur consapevole –  che il male cresce nello stesso campo, con il bene, che un piccolo, un fragile venga calpestato, violato e maltrattato.
A don Fortunato di Noto, che ha ricevuto dal Presidente della Repubblica  il titolo di “Cavaliere al Merito della Repubblica” son pervenuti i messaggi di felicitazione dall’ANCRI  (Associazione Nazionale dei Cavalieri al Merito della Repubblica) di Catania, con gli auspici per un fecondo ministero pastorale in risposta ai bisogni dei bambini,  degli ultimi e dei deboli che portano sulla carne le piaghe del disagio sociale.

Giuseppe Adernò