La celebrazione della Domenica della Parola di Dio, istituita da Papa Francesco, con la Lettera Apostolica (in forma di <<Motu Proprio>>), “Aperuit Illis”, ha lo scopo fondamentale, secondo le parole del Pontefice, “di comprendere l’inesauribile ricchezza che proviene da quel dialogo costante di Dio con il suo popolo» (Lett. ap. Misericordia et misera, 7).
La costituzione Dei Verbum, del Concilio Ecumenico Vaticano II, sulla Divina Rivelazione, al numero 21 scrive: “nella parola di Dio è insita tanta efficacia e potenza, da essere sostegno e vigore della Chiesa, e per i figli della Chiesa la forza della loro fede, il nutrimento dell’anima, la sorgente pura e perenne della vita spirituale”.
Mettere al centro di ogni azione pastorale la Parola di Dio, significa partire dalle fondamenta, infatti, se la chiesa ha scelto di porsi “in religioso ascolto della Parola di Dio” (Dei Verbum, Proemio), significa che ogni scelta e ogni azione deve partire dalla Parola e non dai nostri pseudo progetti che il piu’ delle volte non sono motivati dalla Parola e, pertanto, privi di fondamenta, crollano facilmente.
Il Santo Padre Francesco auspica che : “La domenica dedicata alla Parola possa far crescere nel popolo di Dio la religiosa e assidua familiarità con le Sacre Scritture, così come l’autore sacro insegnava già nei tempi antichi: «Questa parola è molto vicina a te, è nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la metta in pratica» (Dt 30,14) (Aperuit Illis, num. 15).
Perche’ cio’ possa avverarsi occorre una vera “conversione” pastorale, che ci porti a superare i devozionalismi sterili di cui spesso riempiamo le nostre comunita’, per nutrire il popolo con la ricchezza inesauribile della Parola di Dio. Incontri di catechesi, lectio divina, corsi biblici, accurate omelie da parte del Presidente dell’assemblea liturgica, centri di ascolto, Cenacoli della Parola di Dio e quant’altro, sono gli ambiti fondamentali in cui la Parola si diffonde e genera un moto salutare nel cuore dell’uomo. Saggiamente il Papa scrive:<<Il giorno dedicato alla Bibbia vuole essere non “una volta all’anno”, ma una volta per tutto l’anno, perché abbiamo urgente necessità di diventare familiari e intimi della Sacra Scrittura e del Risorto, che non cessa di spezzare la Parola e il Pane nella comunità dei credenti. Per questo abbiamo bisogno di entrare in confidenza costante con la Sacra Scrittura, altrimenti il cuore resta freddo e gli occhi rimangono chiusi, colpiti come siamo da innumerevoli forme di cecità>> Aperuit Illis, num. 8).
Accogliamo con gioia questa Domenica. Viviamola intensamente nelle nostre Comunita’. Impegniamoci a far si che la Parola di Dio sia: “Lampada ai nostri passi e luce sul cammino” (Sl, 118), perche’ come i discepoli di Emmaus, dopo che Gesu’ ebbe aperto loro gli occhi, possiamo annunciare con forza e coraggio che il Signore e’ veramente risorto , e’ il vivente, che opera e agisce nella Sua Chiesa e ci parla attraverso la Sua Parola.
Don Roberto Strano