Chiesa / Papa Francesco in visita a Piazza Armerina. Tra il sole della Sicilia e il buio delle sue piaghe

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“ Vogliamo soltanto manifestarle un’infinita gratitudine per aver riposto la sua paterna attenzione su questo lembo di terra della Sicilia centrale. La gioia che stiamo provando è simile a quella che provò il lebbroso samaritano di fronte all’inaspettata guarigione.”
Papa Francesco è stato accolto, con queste parole, dal vescovo della diocesi di Piazza Armerina, mons. Rosario Gisana, mentre il silenzio della piazza gremita di fedeli vibra di speranza.
Società e cultura sottosviluppati, sfruttamento dei lavoratori, smembramento della famiglie, disoccupazione giovanile, vizio; sono molte le piaghe che affliggono la Sicilia, sottolinea il Santo Padre, ma aggiunge: “Nei momenti di dubbio e di difficoltà, potete contare sul suo aiuto, soprattutto per alimentare i vostri grandi ideali. Gesù vi ama…di Lui potete fidarvi”.
La notizia della visita di papa Francesco nella cittadina siciliana è stata motivo di gran fermento per le autorità e di grandi aspettative per i cittadini. Redenzione e rinascita dopo lunghi tempi bui.
Il Santo padre esorta i sacerdoti, i diaconi, i consacrati e i fedeli laici ad agire “ad imitazione di  Dio…andate per i vicoli, i crocchi, le piazze e i luoghi di vita feriali e portate a tutti la buona notizia ch’è possibile una convivenza giusta, piacevole e amabile” perché la vita “ non è un’ oscura maledizione da sopportare fatalisticamente”. Missionari nel cuore e per il mondo armati di coraggio, per saltare oltre gli steccati che dividono, altruismo, per considerare i confratelli superiori a se stessi, umile contemplazione, per vedere le peripezie di una Terra che soffre. Servono guide solide, continua papa Francesco, per indicare alla gente sentieri sicuri attraverso i quali raggiungere spazi aperti “ di riscatto e vera libertà”.
Una visita, quella di Bergoglio, che scuote gli animi e mira a svegliare le coscienze, oramai assopite da indifferenza e rassegnazione, in un appiattimento morale ed esistenziale.
Oggi, quindici settembre, ricorre il venticinquesimo anniversario della morte di don Pino Puglisi, prete ucciso dalla mafia per la sua opera di sensibilizzazione a scapito di Cosa Nostra nel quartiere Brancaccio, nella periferia di Palermo. Qui fonda il centro Padre Nostro, ad essa contrario: mentre il  Padre rimanda ad un mondo di gratuità ed affetto, Nostra richiama, invece, l’idea dell’impossessarsi con bruta violenza. Con la sua beatificazione, afferma Pino Martinez, leader del Comitato “Hazon” si fa strada con coraggio la definitiva scissione tra mafia e vangelo.
Papa Francesco, povero tra i poveri e fratello tra i fratelli, ricorda in padre Puglisi, il legame che unisce Piazza Armerina a Palermo. Poco prima della sua uccisione, don Pino “trascorse alcuni giorni” a Piazza Armerina per incontrare i seminaristi. “ Un passaggio profetico” afferma Bergoglio “Una consegna, non solo ai sacerdoti, ma a tutti i fedeli di questa diocesi: per amore di Gesù, servire i fratelli fino alla fine!”
Atteso a Palermo, papa Francesco prende commiato dalla comunità piazzese e a essi affida il suo messaggio di speranza: “ Entrate con fiducia, cari fratelli e sorelle, nel tempo del discernimento e delle scelte feconde, utili per la vostra felicità e per lo sviluppo armonioso del territorio”.

Vanessa Giunta

 

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