Chiesa / San Giuseppe e il progetto di famiglia

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san Giuseppe san giuseppe foto agensir

San Giuseppe e il progetto di famiglia. L’Anno dedicato alla famiglia nel quinto anniversario dell’enciclica Amoris Laetitia, è stato indetto da Papa Francesco il 27 dicembre 2020 e si concluderà il 26 giugno 2022.
Esso costituisce un’occasione per far maturare i frutti dell’esortazione apostolica post-sinodale e rendere la Chiesa più prossima alle famiglie nel mondo provate dalla pandemia.

“Padri non si nasce, ma si diventa” spiega ancora il Papa. Si diventa padre (e madre) quando si comincia ad avere la responsabilità di qualcuno da educare. E da “introdurre all’esperienza della vita” per renderlo capace di scelte, di libertà e anche “di partenze”. Nella società di oggi permane la dimensione dell’adultescenza, quasi padri adolescenti che hanno bisogno di una guida.

San Giuseppe e il progetto di famiglia

Nei sogni di San Giuseppe Dio rivela il suo progetto di famiglia e nella società dell’apparire propone un modello fatto di nascondimento, accoglienza, sostegno, incoraggiamento e tenerezza. Non forza muscolare esibita, ma la categoria della tenerezza, inedita e quasi sconosciuta alla società di oggi. Questa, segnata dalla crisi pandemica, ha rivelato  abbondantemente difficoltà relazionali ed economiche e la necessità di una radicale ripresa spirituale e sociale.San giuseppe e la famiglia

A tale scopo da più parti è invocata l’intercessione di San Giuseppe. L’immagine di San Giuseppe, padre spirituale, modello di accoglienza e di tenerezza, guida e accompagna il cammino di fede. Per imparare, proprio come Egli ha saputo fare ad «armonizzare quanto la sua coscienza gli reclamava con le istanze che la sua fede gli suggeriva».

San Giuseppe, il più grande di tutti i Santi, nella sua qualità di Sposo di Maria e di padre putativo di Gesù, fu predestinato dall’eternità a cooperare al mistero dell’Incarnazione. E, da quando accolse Maria come sua sposa, «divenne ministro di tutta l’economia del mistero di salvezza».

A nessuna creatura, dopo Maria, furono concesse grazie così grandi e così numerose e nessuno corrispose ad esse come san Giuseppe. Per questo la Chiesa, nella sua saggezza, tributa a san Giuseppe il culto di «protodulia». Cioè una venerazione inferiore a quella spettante alla Madonna («iperdulia»), ma superiore a quella riservata a tutti gli altri santi (semplice «dulia»).

San Giuseppe e il suo progetto di famiglia pur nella verginità

Tre sono i capisaldi della “teologia giuseppina” secondo San Tommaso. Il primo riguarda il matrimonio vero e perfetto fra Giuseppe e Maria Il secondo tratta la verginità conservata da Giuseppe per tutta la sua esistenza. Il terzo verte sul voto di verginità condizionato prima del matrimonio sia in Maria sia in Giuseppe, e in seguito verginità assoluta.

Santa Teresa intitolò al «glorioso padre» il suo primo monastero di Avila, ne predicò il patrocinio, ne promosse il culto. Sostenendo che «Qualunque grazia si domanda a San Giuseppe sarà certamente concessa” e lei ne ebbe dimostrazioni innumerevoli volte.

In questi giorni angosciosi in cui il modernismo, il marxismo culturale e il comunismo cinese minacciano il mondo, ci rivolgiamo con fiducia a san Giuseppe. E gli chiediamo di intercedere, perché si affretti il compimento della promessa di Fatima e giunga l’ora attesa del trionfo di Gesù e di Maria sulle anime e su tutta la terra.

Giuseppe Adernò