Cina / Verso il superamento della politica “Zero Covid”

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Zero Covid

In Cina le recenti manifestazioni anti-lockdown hanno finalmente conseguito un risultato significativo con l’attenuazione, e il potenziale superamento, della politica “Zero Covid”. A seguito delle proteste, il governo cinese ha infatti allentato le strategie di contenimento dei contagi in molte città. L’abolizione delle quarantene non necessarie, l’indebolimento della frequenza dei tamponi, il ritiro dell’app utilizzata per tracciare i movimenti dei residenti. Queste sono alcune delle misure promosse dalle autorità che fanno presagire ulteriori futuri alleggerimenti.

Cina / “Zero Covid”: di cosa si tratta?

Di fronte all’emergenza sanitaria degli ultimi anni, la politica seguita dal Partito Comunista Cinese (PCC) viaggia lungo una linea a tolleranza zero sul Covid. Con l’imposizione di restrizioni e lockdown improvvisi per contenere il diffondersi della pandemia. L’iniziativa, messa a punto nel 2020 contro l’ondata di Covid-19, muove dalla difficoltà del sistema sanitario cinese nell’affrontare un’eventuale impennata di ricoveri. Ma la strategia non sembra avere avuto impatti positivi sul sistema.

I consumi e la mobilità sono stati fortemente scoraggiati. Nel luglio del 2022, il tasso di disoccupazione giovanile ha raggiunto la significativa percentuale del 19,9%. Le disfunzioni hanno impattato anche sul panorama internazionale, dove si è affievolito il ruolo centrale che la Cina ha sempre ricoperto nella fornitura di materie prime e manufatti. Pertanto, le difficoltà riscontrate nell’economia fino all’approvvigionamento dei generi alimentari hanno scatenato un malcontento non indifferente, che in poco tempo è confluito in manifestazioni generali in numerose aree della Cina.

Cina / Manifestazioni e proteste

Tamponi Covid Cina Le proteste hanno avuto origine dall’incendio verificatosi in un complesso residenziale della città di Ürümqi, capitale dello Xinjiang. L’incidente è avvenuto al quindicesimo piano dell’edificio. Si è poi propagato ai piani superiori, spegnendosi quasi tre ore dopo. Dai video pubblicati online dai media statali è risultata evidente la difficoltà dei pompieri nel raggiungere la palazzina e spegnere il fuoco. La causa: barriere fisiche attorno alla struttura, predisposte in funzione anti-Covid. Il bilancio finale dell’evento è stato di 10 morti.

Da questo episodio è derivata la risposta, prevedibile, di una società ormai stanca di monitoraggi e isolamenti continui. Da Ürümqi, in poco tempo, le contestazioni si sono diramate in svariate località della Nazione. Sono state quindi coinvolte anche la capitale Pechino e le grandi città di Shanghai, Wuhan, Guangzhou, Zhengzhou, Chengdu, Chongqing, Dali, Nanchino e Xian. Al sorgere delle proteste, la polizia ha subito optato per la repressione. Con arresti e rilasci immediati di mero carattere intimidatorio. Contestualmente, le autorità hanno proceduto alla censura delle notizie online relative alle manifestazioni.

Una reazione immaginabile in un contesto che non lascia ampio spazio al dissenso. Infatti, a simboleggiare l’assenza di libertà di parola nel Paese sono i fogli A4 lasciati in bianco con cui i protestanti sono scesi nelle piazze a manifestare. Da qui il nome “Rivoluzione dei fogli bianchi”, in riferimento all’ondata di proteste che ha interessato la popolazione cinese in questa occasione. Unita contro le politiche repressive del presidente Xi Jinping, impegnato nel suo terzo mandato a seguito del XX Congresso nazionale del PCC.

Cina / Verso il superamento della politica “Zero Covid”

I cittadini partecipanti alle manifestazioni hanno però raggiunto l’obiettivo. Sebbene il progressivo smantellamento del meccanismo di controllo pandemico abbia innescato conseguenze inevitabili. Si è infatti assistito fin da subito ad un forte aumento della domanda di medicinali e generi alimentari considerati utili per i rimedi casalinghi (limoni e pesche in scatola, ricchi di vitamina C). Di riflesso, molti negozi hanno imposto quantità massime di medicine acquistabili. Le case farmaceutiche stanno aumentando la produzione. I siti online non garantiscono una piena disponibilità di prodotti.

Gli ospedali sono ancora pieni di medici e infermieri positivi al virus. Allo stesso modo, Superamento Zero Covid Cinamolte farmacie sono chiuse a causa della positività dei dipendenti. Secondo la testimonianza del quotidiano britannico The Guardian, a Pechino circa l’80% del personale ospedaliero è infetto. Dunque, per contrastare una evidente carenza di medici e infermieri, è stato imposto loro di continuare a lavorare nonostante il contagio.

Cina / Verso il superamento della politica “Zero Covid”

Il governo tenta di incentivare le vaccinazioni. “A oggi, il 91% delle persone di età pari o superiore a 60 anni è stato vaccinato in Cina. L’86,6% è stato completamente vaccinato. Mentre l’attuale tasso di vaccinazione completa tra le persone di età pari o superiore a 80 anni è del 66,4%”. Questi sono i dati riportati dal quotidiano La Stampa. In aggiunta, le autorità hanno annunciato l’offerta di una seconda dose di richiamo ai gruppi vulnerabili che hanno ricevuto il primo richiamo più di sei mesi fa. Si spera così in una ripresa sanitaria, economica e anche sociale del Paese. In vista di un ritorno ad una normalità persa da ormai quasi tre anni.

Roberta Lazzaro

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