Cominciato lunedì scorso, si tiene a Milano, fino al 10 aprile, nell’ambito della XXI Triennale, la 26esima edizione del Festival del cinema africano, d’Asia e America Latina sul claim Designing futures, con l’intento di proiettare gli spettatori nella dimensione artistica e creativa del futuro.
Aperto dall’anteprima italiana dell’ultimo film di Takeshi Kitano, Ryuzo e i sette compari, il Festival presenta inoltre per la prima volta nel nostro Paese la mostra fotografica Designing Africa 3.0, selezione di scatti dalla VI edizione del Lagos Photo Festival che esplora i differenti risvolti del concetto di design contemporaneo nel continente africano.
Anche quest’anno il Festival sarà caratterizzato da un’unica sezione competitiva – il Concorso Lungometraggi Finestre sul Mondo –, che mette assieme film e documentari privilegiando i il contributo dei giovani registi.
Fra le numerose iniziative che precedono, sostanziano e seguono la prestigiosa rassegna è interessante segnalare il contest video #Italy2050, per immaginare l’Italia multiculturale del futuro e il ruolo della tecnologia nella società che costantemente si trasforma.
La crescente attenzione per l’Africa, l’Asia e l’America Latina determinata dalla ridefinizione degli equilibri internazionali conferisce a questa iniziativa una chiave di lettura nuova. Un’occasione per conoscere, approfondire e apprezzare quelle culture spesso sottovalutate dalla prospettiva occidentale, eppure tanto intrise di contenuti storici e morali importanti.
La strada verso l’integrazione si arricchisce di tali momenti di confronto: la democrazia pluralista – nel suo significato più ampio – si nutre anche della migliore interazione fra i popoli, di cui il Festival è espressione eminente. Da non perdere.
Elia Torrisi