Giovedì 26 gennaio, alle ore 20, al cinema Spadaro di Acireale, è il giorno ideale per mirare la proiezione in anteprima regionale di “Anémos – Il Vento”. Il lungometraggio (Italia 2022) è scritto e diretto dal regista Fabrizio Guarducci, mentre ne è co-produttore Matteo Cichero.
Di seguito nella descrizione, la colonna sonora originale è firmata da Pino Donaggio, il montaggio è a cura di Paolo Marzoni. La direzione della fotografia di Stefano Spiti, le scenografie di Ester Musatti e i costumi di Gabriella Ferrera. Sarà presente alla prima il regista Guarducci e il co-produttore Cichero.
Inoltre, “Anémos – Il Vento”, già iscritto alla selezione per il 77esimo Festival del Cinema di Venezia, è prodotto e distribuito dalla casa fiorentina Fair Play. (durata 75’).
Il lungometraggio, tratto dal romanzo ‘Theoria’ di Guarducci, editato da Lorenzo De’ Medici Press, si pregia della presenza di un cast internazionale. Esso è composto da Vincent Riotta, Marc Fiorini, Alessio Di Clemente, Giorgia Wurth, con la partecipazione straordinaria di Sebastiano Somma.
Anémos, metafora del Divino
Secondo Carmelo Nicoloso – location manager del film, il lungometraggio individua il tema della “peregrinatio animae”. Un pellegrinaggio che diviene, invero, metafora del cammino verso Dio, alimentato sia dall’anelito esistenziale, che dal sentire mistico evocante il Divino divenire. In particolare, prosegue Nicoloso – il camminamento in determinati luoghi – e dunque la scelta di essi – è fondamentale per percepire “un’energetica presenza spirituale”; qualcosa di rispondente al sublime ed elevato e che, oltre ai semplici sentimenti estetici, è pareggiabile all’animus vitale inventariabile nel “Vento”.
Prediligendo, così, gli scenari endemici siciliani, di certo si scende a patti con il Divino divenire, poiché la presenza dell’arcano e mistico è ovunque, soprattutto nei luoghi ove la “Natura” regna sovrana! Conseguentemente, è innegabile che le location siciliane, scelte per girare questo film, siano alquanto rappresentative di antri demiurgici.
Esse riflettono, in ogni anfratto, il messaggio da comunicare al grande pubblico. Una rivelazione ispiratrice non solo della “cultura dei luoghi”, bensì improntata sulla versatilità rituale dall’indole taumaturgica, per chiunque voglia evolvere spiritualmente. Nondimeno, il Genius loci è esso stesso emblema di spiritualità dei luoghi e intercetta l’essenza vitale di ciascun essere vivente. Qui, veramente, si può intraprendere il cammino per incontrare Dio!
Le location di Anémos valorizzano le bellezze della Sicilia
Così, “Anémos – Il Vento” – proiezione dell’essenza vitale e divina per eccellenza – perfeziona la sua creazione e le azioni filmiche prediligendo “Itinera” in Sicilia. A tal proposito, Matteo Cichero, co-produttore del film, riferisce che la scelta dei luoghi collima con l’obiettivo di valorizzare la bellezza di siti d’Italia, offrendo un affaccio allo spettatore su “location uniche, dalla Sicilia alla Calabria, dalla Tuscia alla Toscana. Si menzionano, così, le Gole dell’Alcantara, l’Orecchio di Dionisio, il Parco del Plemmirio, l’Etna, la Valle dei Templi, l’Arco Magno, l’Abbazia di San Giusto e molte altre.
Continuando nell’excursus, il regista Guarducci, attraverso la produzione filmica di “Anémos”, vuole porre al centro della narrazione cinematografica la ricerca della spiritualità che, per molti versi nel routinario vivere, sembra smarrita. Così, egli prova a tendere allo spettatore un pensiero, un filo da avvolgere alla mente, per sperimentare dentro di sé il senso del Divino divenire.
Nella produzione cinematografica di “Anémos”, si susseguono aneddoti che correlano l’Uomo al Divino, scandagliando miti greci e credo cristiano. Nel racconto filmico, inoltre, sfilano i nomi di Platone, Pitagora, San Benedetto e Gesù. Così, il futuro spettatore potrà seguire e “ricercare Anémos – Il Vento”, alla stregua di una fede perduta.
Ed è proprio la ricerca della fede una fonte d’acume, portatrice di un messaggio di spiritualità, passe-partout che serve per entrare nel vivo della Storia lunga millenni.
Nel percorso esperito e avviluppato nella pellicola, si annoverano poi le vicissitudini di “filosofi, monaci, profeti, mistici e non in ultimo Catari, coloro che più di tutti hanno ricercato la vocazione mistica per raggiungere la purezza e Dio” … “La ricerca del Divino era un fatto sociale e non individuale e questo si rifletteva su una società giusta ed egualitaria in cui tutti i beni erano in comune. L’anello di congiunzione è Benedetto da Norcia che ha lasciato la comunità religiosa per ritirarsi umilmente in una grotta. Per distaccarsi e cercare quella scintilla divina, che poi ha condiviso con tutti i suoi seguaci”.
Buona visione e riflessione!
Luisa Trovato