Corti in cortile, cala il sipario. Tra applausi e grandi emozioni, si conclude la tredicesima edizione del Festival Internazionale del Cortometraggio. Cinque giornate ricche di ospiti ed eventi alle quali ha partecipato un pubblico nutrito e attento, fatto di fedelissimi e di nuovi appassionati. L’imperdibile kermesse catanese dal respiro internazionale diventa ogni anno ormai sempre più prestigiosa.
Corti in cortile, i premi
Il premio di Miglior Corto 2021 se lo è aggiudicato “Eggshell” del regista irlandese Ryan William Harris. La storia di Joey, un bambino che si ritrova a fare i conti con la potenza imprevedibile della realtà. La sua vita è un alternarsi del fantastico mondo infantile e la difficile periferia irlandese. L’opera, più di tutte le altre, è riuscita a condensare l’essenza del linguaggio cinematografico crudo, magico e sorprendente di un racconto compiuto e straordinariamente efficace, nella scomoda forma del corto.
Ad aggiudicarsi il premio della giuria popolare è stato, invece, il regista Valerio Gnesini con il suo “Uno dopo l’altro”. Sono stati consegnati, inoltre, i premi: Miglior Fotografia a “Le mosche” di Edgardo Pistone, Miglior sceneggiatura a “Intolerance” di Giacomelli e Lorenzo Giovenga, Miglior colonna sonora al corto d’animazione “Broken Roots” di Asim Tareq e Sarah Elzayat, e Miglior attrice, infine, a Maxime Roy, protagonista del corto americano “Wichita”.
Corti in cortile, gran serata finale
Durante l’ultima serata, condotta sempre dalla giornalista Simona Pulvirenti, è stato proiettato anche lo spot realizzato a conclusione del workshop “Regia/Spot in tre giorni”, curato da Samir Kharrat e Adriano Spadaro.
Ancora, ad arricchire l’ultimo appuntamento del festival, un ospite d’eccezione Luca Caprara, co-direttore artistico del Festival Corto Dorico, concorso cinematografico di Ancona gemellato con Corti in Cortile. Da anni, infatti, Davide Catalano, ideatore e direttore artistico della kermesse, si impegna a creare rete e sinergie, dando sempre vita a nuove e stimolanti collaborazioni.
Corti in cortile, l’ultima parola al Direttore artistico
Giunti alla conclusione, dunque, e come ogni anno, abbiamo tirato le somme insieme al Direttore artistico, lasciando a lui l’ultima parola.
La novità di Corti in teatro ha avuto l’effetto che auspicavi?
Sì, sono molto soddisfatto perché il pubblico, molto presente in entrambe le serate, ha dimostrato di aver apprezzato le opere teatrali brevi. Ha condiviso appieno l’idea che l’opera teatrale possa diventare un cortometraggio cinematografico.
Una Sezione Cinema Donna fortemente voluta. Perché?
In questo particolare periodo storico mi è sembrato doveroso e fondamentale farlo. Non solo per la parità di genere. Nel campo cinematografico, infatti, la donna è sempre più protagonista. E questa sezione nasce con l’intento di fornire una panoramica su quelli che sono i temi e le tecniche cinematografiche su cui si stanno confrontando le registe contemporanee. Dagli ultimi eventi internazionali è possibile constatare infatti una sempre maggiore presenza delle donne come registe e come produttrici.
Nei saluti della prima serata hai annunciato che dal prossimo anno cambierà il format dell’evento. Ci puoi anticipare qualcosa?
Semplicemente, il futuro del festival saranno i Pitch Lab, iniziativa da me fortemente voluta. Un confronto importante tra produttore e regista che deve diventare qualcosa di ancora più concreto. Il regista che viene a presentare la sua opera deve andare via da qui con dei contatti.
Ci saluta l’estate, dunque e ci saluta anche il team di Corti in Cortile dandoci appuntamento per una nuova edizione e tante altre novità già messe in cantiere.
Cristiana Zingarino