Cinema / Catania Film Fest 2023, in Devoti Tutti la donna Agata dietro la santa

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Bernadette Wegenstein conquista il pubblico durante la presentazione al Catania Film Fest 2023 del film Devoti tutti tra città, parole, violenza di genere e speranze future. Quando si pensa di conoscere la propria città e le proprie storie, ecco che una regista austriaca, con il suo occhio, ribalta tutto e mostra l’invisibile. Una storia cruda di sante e di donne, tra passato e presente, sacro e profano.

Devoti Tutti: tra sacro e profano 

Chiunque sia nato, o abbia anche solo trascorso parte della sua vita a Catania, non può non conoscere Sant’Agata: il suo nome riempie persino i muri del capoluogo etneo. Ma in quanti sanno chi sia stata Agata? Ci si è mai chiesti se una ragazza di appena quindici anni avrebbe mai voluto diventare una guida per milioni di fedeli? Devoti Tutti invita a guardare senza i filtri una vicenda millenaria, con il rischio reale anche di mistificazione: la vita di una donna reale, con i suoi desideri e le sue sofferenze.

Lontana dagli stereotipi delle sante cattoliche pronte al perdono e alla misericordia, l’Agata di Wegenstein rimpiange ancora la libertà negata. Ed ecco l’espediente della narrazione di una giovane Agata. Interpretata dalla figlia della regista tramite l’utilizzo del rotoscopio, una tecnica di animazione che permette la creazione della figura umana quanto più realistica. Il doppiaggio della protagonista è stato affidato all’attrice catanese Donatella Finocchiaro che dichiara: “ci è voluto un po’ per scrivere le battute, per dare la voce giusta”.

Il documentario su Agata 

Prodotto negli Stati Uniti e in Austria, giunge fino al Catania Film Fest il documentario Devoti Tutti, presentato nel corso della penultima giornata della ricchissima XII edizione, e mostra quindi la santuzza in modo completamente inedito, scegliendo di darle una voce e immaginandola rinchiusa nella propria cella. I pensieri di Agata, tra i ricordi del martirio e i dialoghi con le sue uniche compagne, si alternano a un racconto corale di uomini e donne catanesi sullo sfondo di una città, riconoscibile in alcuni luoghi più iconici o nei suoi angoli periferici.

“Non sono tantissimi negli ultimi tempi i film che raccontano Catania e sanno raccontarla nelle sue contraddizioni, ha dichiarato Stefania Rimini, docente di Cinema, Fotografia e Televisione presso il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania che ha moderato l’incontro. “Il pregio del film di Bernadette è di non risolverle le contraddizioni, di tenerle insieme nella loro evidenza, consegnando un messaggio che siamo noi spettatori a dover rimodulare alla luce delle nostre esperienze e percezioni”.

Catania Film Fest Devoti Tutti Donatella Finocchiaro

Violenza di genere

Ciò che certamente colpisce in questa narrazione al femminile è la preponderante presenza maschile composta da cardinali, vescovi, politici e semplici devoti con indosso il tradizionale sacco. La decostruzione del culto di Agata parte proprio da qui, dal profondo rispetto che i devoti nutrono per un’icona e non per le donne con cui condividono la quotidianità. Nel giorno del rinvenimento del cadavere della studentessa ventiduenne Giulia Cecchettin, la centoquattresima vittima di femminicidio in Italia dall’inizio del 2023, Devoti Tutti evidenzia come la violenza contro le donne sia universale e lasci traumi indelebili non solo nel corpo ma soprattutto nella mente delle sopravvissute.

E di chi invece, come Vera Squatrito, presente sia nel documentario che in sala durante la proiezione, ha conosciuto il dolore di perdere una figlia, la giovane Giordana Di Stefano, uccisa nel 2015 a soli vent’anni dall’ex compagno. Wegenstein entra anche a casa di Angela, una ragazza madre vittima della sopraffazione maschile. Queste donne sono Agata, Agata è queste donne. Le loro ferite sono le sue. Rifiutando retorica e luoghi comuni, il documentario corale di Bernadette Wegenstein spoglia Agata dal suo culto e la riscatta dall’ingombrante etichetta di santa virtuosa, capace di proteggere un’intera città da un’eruzione vulcanica. Ma anche di vittima inerme da proteggere a sua volta, rassegnata alla crudeltà dell’uomo. Agata non vuole essere “difesa” dai suoi fedeli: Agata, e con lei tutte le donne, desidera soltanto libertà e rispetto autentici.

Giuliana Aglio 

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