Si è conclusa la XII edizione di “Corti in Cortile – Festival internazionale del cortometraggio” ed il premio “Miglior corto 2020” se lo è aggiudicato “Lost & Found” di Andrew Goldsmith e Bradley Slabe, mentre il premio Giuria Popolare è andato a “Dis – play” di Roberto Calabrese e Tito Laurenti. Menzioni speciali della Giuria e del Direttore artistico sono andate, rispettivamente, a “L’alleato” di Elio Di Pace e a “Do you like poetry” di Eduardo Mattos.
Ricche di contenuti, apprezzati da una congrua partecipazione, sono state anche le varie sezioni giornaliere come quella di Cinema e Psichiatria, ad esempio, che ha proposto dei corti girati all’interno dei CTA (Comunità Terapeutiche Assistite) dove la quotidianità si è modificata a causa della pandemia ma l’impegno del personale addetto è continuato, non senza difficoltà. I registi hanno scelto come attori gli ospiti stessi delle strutture e la loro singolare interpretazione del cambiamento sociale ed emotivo: coloro che hanno, tutto sommato, reagito bene durante l’emergenza ma che fanno più fatica “dopo”, quando gli altri stanno riconquistando la propria libertà.
Per la sezione Cinema e Ambiente, il tema è stato difendere l’ambiente, dettando la prima regola che è quella di non buttare i rifiuti e di evitare gli sprechi. “Per difendere l’ambiente – ha detto durante il saluto iniziale l’assessore con delega all’ambiente, Fabio Cantarella – bisogna conoscere l’argomento perché non si può semplicemente sostenere una politica della plastica free, consapevoli dell’esigenza dell’utilizzo, a volte insostituibile, della plastica in alcuni settori. Le soluzioni devono confluire verso la responsabilità del suo utilizzo e l’attenzione nel suo smaltimento”.
Oltre alla proiezione di corti emozionanti che hanno suscitato importanti riflessioni, durante questa sezione è avvenuta la premiazione degli studenti vincitori del Contest Ecology Cup promosso da Sicilgrassi, sul tema della raccolta differenziata e, in particolare, quella degli oli esausti il cui smaltimento minaccia gravemente il nostro mare.
Hanno arricchito la manifestazione anche la Masterclass “Dal Cinema tradizionale alle nuove piattaforme on demand” curata da Ivan Scinardo che, attraverso la proiezione di diversi filmati di breve durata ha raccontato un secolo di storia di giornalismo di inchiesta con sceneggiature e storie che hanno accompagnato i percorsi di crescita professionale di migliaia di giornalisti e la Tavola Rotonda, curata da Cateno Piazza e Davide Catalano, che ha trattato l’impatto del Filmfestival e del cinema sul turismo.
Si ritiene quindi molto soddisfatto Davide Catalano, direttore artistico di un Festival che ha superato le difficoltà suscitate dalle costrizioni imposte dalla pandemia, ma anche le minacce di un autunno che ha mostrato qualche anticipazione bagnando le calde serate catanesi: “Sì posso dire di essere molto soddisfatto perché abbiamo offerto un palinsesto importante e variegato come hanno dimostrato le varie sezioni che facevano parte della programmazione diurna; anche i corti in concorso, delle proiezioni serali, sono stati di alta qualità”.
Come avviene solitamente la scelta e la programmazione dei corti?
“Ci pervengono tramite una piattaforma internazionale a cui siamo riusciti ad aggregarci nel corso
degli anni; grazie ad essa, registi e distributori che ormai ci hanno valutato e apprezzato molto come festival, ci fanno pervenire opere di qualità, soprattutto sotto l’aspetto della comunicazione.
Il bando è stato lanciato nel mese di novembre 2019 e sono state tantissime le proposte che ci sono pervenute e che sono state poi soggette alla valutazione di una giuria molto valida, di un gruppo interno all’associazione Visione Arte.
La soddisfazione sarà stata anche quella di riuscire nonostante le normative anti-covid imposte dall’emergenza sanitaria?
“Assolutamente sì. Nel corso della pandemia abbiamo voluto provare ad organizzare un festival online e, in qualche modo, ci siamo riusciti, parlo del Catania Short Film streaming, che è andato piuttosto bene grazie anche alla partecipazione di nomi importanti come Ricky Tognazzi, Pif, Daniele Ciprì. Ma se qualcuno mi chiedesse di rifare un festival on line, risponderei subito di no! Perché manca di fisicità, manca il contatto col pubblico, mancano gli scambi emotivi spontanei che nascono da una presenza totale e complessiva.
Quali obiettivi, propositi o aspettative per la prossima edizione?
“Uno dei propositi più significativi per l’anno prossimo è quello di introdurre i corti teatrali, allungando il festival anche di qualche giorno. Infine, quello che auspico maggiormente per questa rassegna è che possa riuscire ad inserirsi, in maniera importante, all’interno del mercato dei Festival, che non è cosa semplice.
Cristiana Zingarino