“Un film fisico, una drammaturgia costruita attorno ai corpi, che ci fa sentire lo slancio, lo sforzo e la sofferenza sia intima che collettiva. Un poema cinematografico senza dialoghi, raccontato come un western e attraversato dalla suspense, che ti trascina fino a sfociare in una conclusione burlesque”, con questa motivazione la giuria della XXVII edizione del Festival du Film Documentaire Traces de Vies ha assegnato a “Il giorno del muro”, documentario breve sul folklore siciliano, il prestigioso Prix de la Création.
Diretto da Daniele Greco e scritto e realizzato con Mauro Maugeri, il documentario si è contraddistinto per il suo interesse antropologico nel raccontare come la comunità montana di Capizzi, borgo nel cuore della Sicilia, da secoli ridefinisce la propria identità collettiva preparando e vivendo, con la ripetizione di gesti atavici e con riti dalle origini antiche, la tradizionale festa di San Giacomo.
Il film, che già a luglio aveva ottenuto una menzione speciale al “Roma Cinema Doc” e lo scorso settembre a Valguarnera ha vinto il Premio Cerere, riservato ai cortometraggi dedicati ai miti, alle feste e alla religiosità in Sicilia, è la seconda opera del Sicily Folk Doc, il progetto di una serie di documentari brevi, partito nel 2014 con il corto “A lu cielu chianau”, dedicato alla festa dell’Assunzione di Maria a Randazzo.
Pensato dall’Associazione Culturale Scarti, il Sicily Folk Doc porterà alla realizzazione di ben cinque cortometraggi, prodotti da Giulia Iannello e realizzati dai due registi, Daniele Greco e Mauro Maugeri, insieme al sound designer Fabio Trombetta e al montatore Antonio Toscano. Una serie di documentari che attraverso il racconto cinematografico mostrano il modo in cui le piccole comunità siciliane definiscono ancora la propria identità attraverso riti folkloristici e feste religiose che di volta in volta si legano agli elementi della natura come l’aria, la terra, l’acqua. Suggestive e spettacolari feste popolari alla cui preparazione la gente del posto dedica spesso mesi di lavoro, per veder poi rinnovato nel giorno delle celebrazioni il senso di appartenenza, d’ identità e condivisione.
Premiato da una giuria composta dal regista Damien Fritsch, dalla sceneggiatrice Juliette Senik e dalla produttrice Michèle Soulignac, in quest’ultima edizione del festival francese dedicato al cinema del reale, svoltosi a Clermont Ferrant, dal 27 novembre al 3 dicembre scorso, “Il giorno del muro”, attualmente in distribuzione sulla piattaforma di documentari on demand Tenk, racconta l’intreccio del sacro e profano nel giorno della festa del santo patrono nel piccolo paese sui monti Nebrodi, comunità di artigiani, agricoltori e pastori. San Giacomo è portato in processione. Il fercolo usato come ariete per abbattere il muro di una casa. Ad ogni colpo corrisponde un miracolo. Nessun dialogo ma solo un paesaggio sonoro per sottolineare come in questi riti i significati delle parole siano spesso poco importanti rispetto alle profonde vibrazioni del suono prodotte da nenie, preghiere e canti tradizionali.
Gli autori del documentario, Greco e Maugeri, hanno voluto dedicare il premio proprio agli abitanti di Capizzi, ringraziandoli “per la capacità di guardare alle proprie radici come la risorsa più grande, di costruire su di esse il futuro, di trovare in esse la risposta più efficace all’omologazione culturale dominante”.
Nuovo progetto di questo percorso cinematografico di conservazione della memoria e di curiosità antropologica sarà “Acquasanta”, documentario girato da Mauro Maugeri nel borgo marinaro di Santa Maria la Scala, film attualmente in fase di post-produzione e la cui distribuzione è prevista già per i primi mesi del 2018.
Monica Trovato