Cinema / I fotogrammi dell’anima: storia di fratel Biagio

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“Biagio”.Una pellicola che scuote le nostre coscienze, abilmente diretta da un regista, Pasquale Scimeca, che ha ben raccontato la figura di Biagio Conte, delle sue scelte radicali, della sua ricerca di Dio. Un film che parla al cuore, con i suoi silenzi, con i dialoghi, con le immagini, con le sue metafore.
Il regista con questo lungometraggio ha voluto darci una risposta sul nostro essere al mondo: per vivere meglio  occorre amare gli altri. Scimeca  nella pellicola ha deciso che uno degli attori interpretasse il ruolo di un regista che vuole conoscere Biagio. In una scena questo regista, impersonato da Renato Lenzi, aiuta Biagio a rialzarsi, dopo che era caduto dalla sedia a rotelle; in questo gesto cinematografico si capisce tutta la voglia reale di Scimeca di aiutare Fratel Biagio nella sua missione. correttobiagio_conte 1 (480 x 320)

Di fatto il regista, insieme a Linda Di Dio, produttrice della pellicola, alla fine di ogni proiezione (spesso  seguono il loro film) raccontano agli spettatori  di Biagio. Si coglie nelle loro testimonianze un grande amore per la figura di questo missionario e la voglia di sostenerlo nella sua battaglia per la vita.
Linda è direttore di produzione della casa cinematografica Arbash e svela anche alcune “perle” del dietro le quinte, come il fatto che il cane che ha interpretato Libero è un trovatello preso da un canile, il quale prima di imparare a “recitare” ha morso tutta la troupe. Ora questa bestiola è stata  adottata da loro e in questi giorni era nella casa del figlio del regista.

Molto intensa l’interprestazione di Marcello Mazzarella, un attore forse meno noto di tanti suoi colleghi, biagio_conte 2ma che ha saputo cogliere l’inquietudine di Biagio quando era alla ricerca della sua strada, ha saputo anche raccontare la serenità delle sue scelte più drastiche.  Ogni attore ( tra cui Vincenzo Albanese, Omar Noto)  che ha dato vita ad uno dei  personaggi di questo film ha saputo far parte di un mosaico, dove la regia ha abilmente orchestrato.
E’ una pellicola che va  apprezzata in più visioni, in modo da coglierne sempre più l’essenza.  Molte sono le scene intrise di bellezza,  come quando il protagonista davanti una cascata, a petto nudo, alza le braccia al cielo, in un’apoteosi di libertà. Molto toccante è il momento in cui la madre di Biagio ( interpretata da Doriana La Fauci) più volte chiede suo figlio dove vivesse e le rispondono:  vive come un barbone sotto ai portici”. Lei continua a chiedere incredula  e ottiene sempre la stessa risposta. Molto commovente l’abbraccio tra madre e figlio, dove la madre non giudica il figlio, ma lo ama, come solamente una madre sa fare.
Desiderio del regista era di realizzare un film che indicasse la via della salvezza, con questa pellicola possiamo sicuramente affermare che ha raggiunto il suo sogno. Questo spettacolo cinematografico ci indica l’unica strada che porta alla verità.

P.s. “Biagio”, che è un film ICN (Interesse culturale nazionale), ha ottenuto la qualifica di Film per ragazzi, la qualifica Film D’Essai e il patrocinio dell’Agiscuola. Le Scuole e le Associazioni che desiderano inserire nella loro programmazione didattica o culturale il film “Biagio”, possono contattare e richiedere il film andando nel sito del film nella sezione idonea: http://www.biagiofilm.it/le-scuole/richiedi-film/

Riccardo Rossi

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