Cinema e Covid / “I fuori gioco” di Diego Cannavò raccontano i disagi adolescenziali

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I fuori gioco

Le note di un pianoforte accompagnano una voce narrante. “Siamo davvero sbagliati?”. La domanda si insinua nel silenzio. Dipende da cosa si intenda per “sbagliati”. Bisogna vedere quale sia il riferimento che indichi “l’essere giusti”. A porsi il quesito sono degli adolescenti, dei liceali.
Nel film “I Fuori gioco”, del giovane regista acese Diego Cannavò, essi raccontano un pezzetto della loro vita e della realtà del momento. La pellicola è nata in periodo di lockdown dall’idea di Carmelo R. Cannavò, attore di teatro e televisione.

Nel momento in cui le ristrettezze dovute al Covid non permettevano di liberare la creatività del Centro Studi Artistici di Acireale, il Cannavò ha cercato il modo per far recitare i giovani allievi della scuola. Idea dopo idea, l’attore ha cominciato ad organizzare nella pratica le scene. Una dopo l’altra sono state girate ad Acireale e dintorni, in location messegli a disposizione da amici e privati.
L’adesione dei ragazzi del Centro è stata entusiasta, dopo un primo momento di dubbio. L’esperienza di attori già noti ha guidato l’esordio dei giovani.

“I fuori gioco”: tutti i giovani protagonisti

Gli allievi sono stati “tutti protagonisti” del film: David Cannavò, Sebastiano Grasso, Anna M. Romeo, Francesca D’Urso, Giulia Vasques, Graziano Grancagnolo, Giorgia Grasso, Sofia Costanzo, Greta Cristaudo, Antonio Presti, Angelo Finocchiaro, Francesco Pansera, Vanessa Pagano, Benedetta Rao, Elena Brischetto, Sofia Bottino, Francesca Rigano, Marco Calabretta, Anna L. Fiamingo, Carla Chiarenza, Anastasia Fortino, Emanuele Frusteri, Ludovica Cacciato e Giuseppe Battiato.I fuori gioco

Sono trascorsi due anni dal primo “ciak”, battuto il 12 luglio del 2020, alla proiezione, avvenuta giorni addietro al cinema Margherita di Acireale. Anni ricchi di intensa collaborazione tra i membri del cast interamente locale. “Diego Cannavò si è gettato a capofitto nella realizzazione di ogni fase. Ha abbracciato il film confrontandosi costantemente con noi. Anche io nella scrittura della trama condividevo le idee con gli altri. Mi ispiravano per le scene”, ha spiegato Carmelo Cannavò, per l’occasione anche sceneggiatore.

A completare il gruppo degli attori Santo Pennisi, Alfio Bella, Salvo Mangano, Mario Russo, Riccardo Di Salvo, Maria G. Lisbona. “Abbiamo creato tutto quello che potevamo fare con ciò di cui disponevamo”, ha aggiunto ancora lo sceneggiatore al nutrito pubblico presente alla proiezione. La voglia e l’applicazione di tutti i giovani attori sono state orientate nel lavoro dalla sicurezza dei “più grandi”.

Il risultato finale sono state due ore di proiezione dinamica, che hanno alternato momenti di intensa partecipazione emotiva a momenti di alleggerimento. Le tematiche affrontate sono state diverse. Tutte legate alla crescita adolescenziale, alle difficoltà e disagi dell’età, ai pericoli ed alle risposte della società.

“I fuori gioco”: i govani turbati anche dal covid

In parallelo l’evento che da qualche anno turba e condiziona la società: la presenza del Covid. Ne sono state descritte le prime avvisaglie fino al suo radicarsi nella quotidianità e gli sconvolgimenti che ha procurato. Tutto attraverso lo sguardo analitico dei giovani. Questi hanno reso scorrevole il film con il loro linguaggio naturale, infarcito di espressioni legate alla tecnologia o di impronte dialettali. In evidenza la spontaneità tipica dell’età e la voglia di manifestare sentimenti e affetti.

Le musiche sono state opera di Michele Romeo, con cui da “parecchio tempo, ormai, vige il sodalizio artistico”, ha affermato Carmelo Cannavò. Esse hanno reso omogeneo il lavoro finale. Si sono diversificate in modo corrispondente ai diversi momenti raccontati. Musiche briose, nostalgiche e di particolare partecipazione emotiva hanno caratterizzato l’intera proiezione.

L’ambientazione spaziava da singoli siti a scenari più vasti. Si creava il movimento nello svolgersi della trama. Le storie dei personaggi confluivano in un finale di gruppo. Il messaggio del tutto positivo era chiaro allo spettatore. Non si è mai “Fuori gioco”, per quanto in alcuni momenti e fasi della vita possa sembrare. Aspirare ad “essere migliori”, come è emerso nel film, è importante. Avere fiducia in sé stessi e nelle proprie capacità di poter creare qualcosa di buono è prioritario. Il film sarà proiettato il 3 agosto all’Arena Eden di Acireale.

 Rita Messina

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