“Pietra madre” (68’, 2024, Italia) è il nuovo documentario sull’Etna, scritto e diretto da Mauro Maugeri e Daniele Greco.
È il racconto delle vite di quattro personaggi: il vulcanologo Boris Behncke; padre Samson Socorro Fernandes, sacerdote della chiesa di Pennisi (frazione di Acireale); Bahman Alaj, spirituale professore iraniano; e Nunzia Testa, detentrice delle tradizioni curative siciliane. Sono loro, ciascuno a modo proprio, a sentire il respiro dell’Etna.
La prima proiezione di “Pietra madre”, per il pubblico internazionale, è prevista per mercoledì 17 luglio al Palazzo dei Congressi di Taormina, nell’ambito della settantesima edizione del Taormina Film Festival. Il film è stato selezionato nella sezione Officina Sicilia. Commenta Marco Müller, direttore artistico del festival: «Con Pietra Madre due nuovi autori continuano lo storico poema visivo di Jean Epstein e Ugo Saitta, raccontando l’Etna in maniera ancora una volta inedita e sorprendente».
Il cast tecnico lavora insieme dal 2015 al progetto Sicily folk doc. Questo si compone di tre pluripremiati cortometraggi e del documentario “I Misteri”, applaudito ai festival di tutto il mondo. Oltre ai registi, si segnalano Antonio Toscano al montaggio, Fabio Trombetta al suono e Giulia Iannello alla produzione esecutiva.
Pietra madre, il respiro del vulcano
Nel film di Greco e Maugeri ogni storia si radica intorno i fatti del terremoto del 2018 e dietro l’esclusiva attività vulcanica dell’Etna degli ultimi anni.
In “Pietra madre” lo sviluppo della narrazione non è affidato alla voce dei protagonisti, bensì ai suoni di ciò che fanno. Ai rumori di ciò che li circonda: telefonate, preghiere, liturgie e respiri costituiscono la strada attraverso la quale lo spettatore viene introdotto al Vulcano. Portato per mano anche dalle musiche originali realizzate da Riccardo Leotta.
«Il fascino del vulcano aveva stregato anche altri cineasti – continua Müller. Nessuno prima di Greco e Maugeri l’aveva raccontato così in presa diretta. Grazie a un soundscape che costituisce l’ossatura parallela del film, attraverso le vite di quattro personaggi di cui la macchina da presa osserva le giornate. Siamo felici che, con la prima mondiale di “Pietra madre”, il Taormina Film Festival possa testimoniare come una parte del nuovissimo cinema siciliano intenda andare avanti, ma a 360 gradi».
Quattro differenti approcci alla mutevolezza della natura
«Il paesaggio in questo film è il vero protagonista – dichiarano Daniele Greco e Mauro Maugeri. Da qui l’idea di sviluppare la storia di quattro possibili declinazioni dell’approccio umano alla mutevolezza della natura. Cioè la scienza, la dottrina della fede, il misticismo e la magia. Il vulcano e i suoi boati, i parossismi, le emissioni di gas rappresentano il principale elemento col quale l’essere umano si confronta. E dal quale si lascia condizionare nella ricerca dell’assoluto. La natura, e la sua totale imprevedibilità, è un soggetto col quale convivere e scontrarsi».
“Pietra madre” è una produzione Artescienza Sas, in collaborazione con l’associazione culturale Scarti ETS, ed è realizzata nell’ambito del Patto per lo Sviluppo della Regione Siciliana (Patto per il Sud) FSC 2014-2020.
Giulia Bella