Cinema / “Les aigles de Carthage”: una pagina di storia del calcio tunisino

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Dopo la prima alla Mostra del Cinema di Venezia, nell’ambito della Settimana Internazionale della Critica, e il successo riscosso in diverse rassegne cinematografiche internazionali, approda al MedFilm Festival “Les aigles de Carthage” di Adriano Valerio, proiettato giovedì scorso sulla piattaforma MyMovies.it, in versione francese con sottotitoli in inglese.
Come illustrato in una nota di stampa, il film prende spunto dalla storica partita del 14 febbraio 2004 allo Stadio Olympico di Radès, che portò la Tunisia a vincere la Coppa d’Africa battendo per 2 a 1 il Marocco; le Aquile di Cartagine è infatti il nome della nazionale di calcio tunisina, tra le più quotate del campionato africano. Il 2004 fu l’anno più importante nella storia del calcio tunisino: la nazionale locale, guidata in panchina da Roger Lemerre e in campo da Hatem Trabelsi e dal brasiliano naturalizzato Francileudo Santos, vinse la prima e unica Coppa d’Africa della sua storia. Una partita non poco sofferta: dopo il vantaggio iniziale dei padroni di casa, gli avversari riuscirono infatti a pareggiare ma la rete di Jaziri consegnò alla squadra una vittoria continentale che aveva in sé un grande significato, regalando gioia e facendo riemergere l’identità nazionale di un paese vittima di una feroce dittatura.
L’opera di Valerio riesce a tradurre, in chiave tecnica, intima e politica la portata di una sfida sportiva, quello straordinario momento di unione sociale che fu per il popolo tunisino, rivolgendo il proprio sguardo sul forte legame che il calcio riesce a creare, avvicinando intere comunità e diverse generazioni in quella che Pasolini definiva ‘l’ultima rappresentazione sacra del nostro tempo’.
“È stata una serie casuale di eventi – afferma il regista nel comunicato stampa – che mi ha portato a scoprire questa partita. La Tunisia non solo non aveva mai vinto la Coppa d’Africa, ma veniva da disfatte umilianti, ed aveva un dittatore (Ben Ali) pronto a sfruttare l’eventuale vittoria come un trionfo personale che avrebbe potuto alimentare ulteriormente il culto della propria persona e del proprio regime. Quello tunisino è un popolo calorosissimo, appassionato di calcio e, a detta di alcuni storici, proprio i festeggiamenti del 2004 ebbero un ruolo chiave nel creare la coesione sociale germogliata fino alla rivoluzione del 2011”. Per questo motivo, Valerio ha deciso di raccontare questa partita declinandola attraverso le parole di diversi personaggi che, a distanza di quindici anni, ne rivivono il ricordo.

Adriano Valerio

Laureato in legge all’Università di Milano, Adriano Valerio vive e lavora a Parigi come docente di Regia e Analisi del Film all’International Film School of Paris; inoltre, ha insegnato regia in Libano, Marocco e Burundi. Affascinato dal rito sportivo del calcio ad ogni suo livello, Valerio da bambino, come molti suoi coetanei, passava giornate intere a giocare a pallone nel cortile del palazzo dove abitava, in provincia di Milano, e la sua passione per questo sport proseguiva poi nelle vesti di tifoso, sfegatato, dell’Inter. Ma il regista, come racconta ancora in una nota di regia, negli anni, ha realizzato che il calcio (giocato o discusso), gli ha permesso spesso, nella corso della sua vita quotidiana e dei tanti viaggi che, per passione o per lavoro, lo hanno portato in diversi Paesi del mondo, di abbattere le barriere nelle relazioni interpersonali. Mentre per molti, infatti, il calcio è solo “un sistema con un immenso indotto economico” che soffoca gli altri sport e attira le antipatie di chi non ne è appassionato, chi lo ama come il regista Valerio, ne celebra la capacità di creare legami forti valorizzando il singolo attraverso il collettivo e il collettivo attraverso gli individui.
LES AIGLES DE CARTHAGE è il nuovo capitolo della ricerca personale del regista che lo ha visto sviluppare, nel corso della sua carriera, molteplici soggetti e latitudini territoriali per raccontare, in varie lingue, storie differenti, passando dalla fiction al documentario, in forma breve, lunga o anche seriale.
Il corto, una produzione Full Dawa Films in co-produzione con Sayonara Film, APA, French Lab Agency, Les Cigognes Films e distribuito in Italia da Elenfant Distribution, sarà presentato prossimamente anche al Matera Sport Film Festival.

                                                                                                          Cristiana Zingarino

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