Feste borghesi, musica jazz, una città sotto la pioggia, passeggiate al parco, riflessioni esistenziali, amore e tradimenti. Tutto ciò ci fa capire subito che “Woody Allen è tornato”.
È tornato, e lo fa dopo tre anni dal suo ultimo film “Rifkin Festival” uscito durante la pandemia.
Il film “Coup de chance”, titolo originale di “Un colpo di fortuna”, è stato presentato fuori concorso all’80esima edizione della mostra del cinema di Venezia. Il titolo francese sì, perché il film si ambienta proprio in Francia, a Parigi. Città che aveva già fatto da sfondo al suo precedente film “Midnight in Paris”, capolavoro del 2013 premiato agli Oscar.
Stavolta, però, il film non è solamente ambientato in Francia, ma presenta dei personaggi francesi, interpretati da attori francesi che parlano in francese. Un cambiamento importante per il regista newyorkese che gira il suo primo film in lingua straniera, e lo fa all’età di 88 anni. Sicuramente una scommessa da grande uomo mettersi in gioco alla sua veneranda età. E’ arrivato ormai al suo cinquantesimo film in carriera. Mettendo in evidenza una grande voglia e capacità di continuare a rinnovarsi pur mantenendo comunque il proprio stile e i propri temi. Atteggiamento da vero maestro del cinema e artista, come ha fatto qualche mese addietro un suo grande collega, Martin Scorsese con “Killers of the Flowers Moon”.
Di cosa parla il nuovo film di Woody Allen?
Fanny (Lou de Laâge) e Jean (Melvil Poupaud) sono una coppia benestante che abita a Parigi. La loro vita è molto tranquilla ed entrambi sono molto innamorati l’uno dell’altro.
Lei lavora in una casa d’aste mentre lui è un uomo d’affari che però sembra avere qualche scheletro nell’armadio e nessuno sembra sapere di cosa si occupi realmente.
I due passano la loro vita tra feste, weekend in campagna e le visite della madre di lei. Il loro equilibrio viene sconvolto quando un giorno Fanny incontra per strada Alain (Niels Schneider), un vecchio compagno di liceo, che adesso fa lo scrittore. Alain è da sempre innamorato di lei e non perde tempo a dimostrale il suo amore al quale lei cede. Tra i due inizia una storia romantica che fa venire molti dubbi a Fanny sulla sua unione con Jean.
Quando Jean scopre il tradimento grazie ad un detective privato, sarà disposto a tutto pur di riavere Fanny nella sua vita. Jean con le sue azioni alimenta i sospetti della madre di Fanny, Camille (Valérie Lemercier),evidenziando la seconda faccia del film, quella del thriller.
“Un colpo di fortuna” mette a nudo l’importanza che il destino e le coincidenze hanno nelle nostre vite. Un tema che Woody Allen ha già affrontato in altri suoi precedenti film come Crimini e Misfatti, Irrational man, Scoop e Match point su tutti, ritornando anche a quel tipo di atmosfere in cui la commedia e il thriller si dividono la scena.
La fortuna vera protagonista del film di Woody Allen
La fortuna è infatti la vera protagonista di questo film, che si manifesta attraverso i personaggi determinandone le azioni e gli eventi che li circondano. Si discute sempre se la fortuna abbia o no un ruolo così determinante per le nostre vite. Allen mette in scena questa divisione di pensiero attraverso i due amanti di Fanny, molto diversi tra loro.
Da una parte troviamo Jean, un uomo d’affari, molto inquadrato e sicuro di sé. E con un mistero sul suo lavoro che lo rende un cupo. Egli è innamorato di Fanny ma risulta essere molto geloso e oppressivo. Jean non crede assolutamente nella fortuna, lui la fortuna se la crea, come sostiene più volte nel film. Ed è disposto anche a compiere azioni moralmente discutibili pur di prendersi la sua fortuna, oppure, per accontentare i suoi capricci. Jean infatti, nonostante sia un uomo ben piazzato nella società e anche molto ricco con un certo potere, viene descritto da Allen come un bambinone a tratti grottesco, non facendosi mancare la critica a certi uomini della borghesia della quale lo stesso Allen fa parte.
Dall’altro lato abbiamo Alain, uno scrittore, uno spirito libero, che riporta Fanny ai tempi più ribelli dell’adolescenza, e le dimostra il suo amore in maniera diversa da Jean, non le compra dei gioielli ma le regala libri di poesie, non la porta alle feste ma a passeggiare fuori nel parco. Alain, manco a dirlo, crede molto nella fortuna, tanto che questa è il tema del romanzo che sta scrivendo. E attribuisce il suo incontro con Fanny proprio alle coincidenze.
La differenza tra i due è evidente anche da un punto di vista stilistico. Quando in scena c’è Jean, Allen usa una regia più movimentata, fatta anche di primi piani, e la fotografia diventa fredda, sui toni del blu e del viola. Quando vediamo Alain invece, la regia è tranquilla, con i soliti piani di sequenza alleniani, quasi invisibili, e la fotografia diventa luminosa e solare, quasi come se Fanny stesse vivendo un sogno.
Una regia raffinata ed elegante
Woody Allen si supera dimostrando molte qualità per una regia sempre più ricercata, elegante ed efficace. Accompagnato ancora una volta dall’italiano Vincenzo Storaro alla fotografia, riesce a valorizzare molto le immagini e ciò che raccontano.
In mezzo ai due uomini troviamo dunque Fanny, in balia delle certezze che diventano dubbi, e divisa anche tra due uomini che rappresentano per lei due aspetti diversi.
Jean rappresenta il suo presente, con il quale progetta anche di avere un figlio, e anche il suo status di donna borghese, ma è infastidita di essere considerata la “donna trofeo” di Jean.
Quando si innamora di Alain sembra infatti ritrovare una parte di sè ormai messa da parte, quando era una giovane liceale. Lei spirito libero a dimostrarlo è il suo primo matrimonio con un artista “fallito” come viene considerato dalla madre. La madre, un personaggio che rappresenta l’ostacolo che Jean non aveva considerato, sarà anche lei l’artefice e “vittima” della fortuna.
Perfetto intreccio tra thriller e commedia
Parlando del lato più tecnico invece, Woody Allen scrive e dirige perfettamente la sua storia arrivando dritto al punto dove il thriller e la commedia dialogano perfettamente. Al contrario di Midnight in Paris, la città dell’amore è un po’ meno esaltata. La città che mostra il suo lato romantico, ma anche quello più realistico, con laghi che diventano depositi delle vittime di criminali che non riceveranno mai una vera punizione.
L’esperimento di girare il film in un’altra lingua non sembra aver impedito Allen in nessun modo, i dialoghi sono sempre splendidi e gli attori interpretano perfettamente il loro ruolo (menzione d’onore a Melvil Poupaud). Insomma, Allen ha tirato fuori una piccola perla che riesce a divertire, intrigare e provare anche qualche momento di tensione. Regalatevi dunque un’ora e mezza per andare al cinema a vedere “Un colpo di fortuna”, il cinquantesimo film di uno dei più grandi maestri della storia del cinema. Sperando che non sia veramente l’ultimo come dallo stesso Woody Allen è stato dichiarato. Il film sarà nelle sale cinematografiche italiane dal 6 dicembre 2023. Durata del film 93 minuti di intensa immersione, in un colpo di fortuna.
Gabriele Guercio