Per la sua settima regia il popolare comico napoletano Alessandro Siani scommette sulla famiglia e su una comicità di matrice classica, tra formula slapstick, con gag fisiche, e di battuta.
Arriva al cinema dal 1° gennaio “Succede anche nelle migliori famiglie”, scritto, diretto e interpretato dallo stesso Siani. A produrlo sono l’Italian Iternational Film della famiglia Lucisano e Rai Cinema, in sala con 01 Distribution.
La storia
Davide Di Rienzo, è figlio di un noto medico. Terminati gli studi in medicina con poco entusiasmo, si dedica al volontariato alla Caritas. Quando il padre muore all’improvviso, lui e i suoi due fratelli Isabella e Renzo – entrambi realizzati e con una brillante carriera – accorrono nella casa di famiglia in Sicilia per stare vicini alla madre Lina. La donna, dopo un periodo di lutto, confida ai figli di non voler sprecare il tempo rimasto, così li informa del progetto di nuove nozze con un amore di gioventù, il pescatore Angelo Cederna, che dalle prime impressioni sembra ai tre figli ben poco affidabile.
“‘Succede anche nelle migliori famiglie’ – dichiara Alessandro Siani – è sicuramente il mio ritorno alla commedia pura. Molti film favolistici hanno scandito il mio percorso da regista, segnando e contaminando il mio stile diviso tra magia e comicità. Il mio ultimo film ‘Tramite amicizia’ invece è stato un progetto cinematografico inedito e apripista di una mia svolta realistica che potesse essere anche traghettatore di un racconto più vicino alla gente e alle famiglie”.
Il regista traccia così il perimetro del suo ultimo film – scritto a quattro mani con Fabio Bonifacci – che approfondisce silenzi, segreti e non detti in ambito familiare. Ovviamente il registro è quello della risata, una commedia che tra gag e battute a raffica, in una narrazione dal ritmo veloce per una durata collaudata, 77 minuti.
Siani scommette sulla famiglia col solito brio ed un cast di attori di spessore
Anzitutto a livello tematico Siani affronta la figura paterna e il suo ruolo ingombrante approfondendo la condizione di figli che non si sentono mai all’altezza. Ancora, in campo c’è l’elemento della morte, del distacco, ma anche il desiderio di riaffacciarsi alla vita dopo il dolore. E se le intenzioni narrative sono certo valide e interessanti, lo svolgimento non sempre è adeguato o ben sorretto. In alcuni passaggi la commedia incede in maniera debole, con gag e battute un po’ forzate. Il Siani interprete possiede comunque una vis scoppiettante, capace di dare benzina anche a raccordi più fragili.
Di fatto, il suo, è sempre un “one man show” con un cast corale. Accanto al comico, infatti, troviamo tutti attori con un passo sicuro e dalla solida carriera, come Anna Galiena, Antonio Catania, Cristiana Capotondi e Dino Abbrescia, che sanno ben muoversi nello spartito composto da Alessandro Siani.
Nel complesso, il film vuole essere una proposta familiare capace di offrire distrazione e divertimento, una risata in leggerezza e con scivolate di tenerezza, che in una cornice temporale odierna non è di certo cosa facile. Consigliabile, brillante-semplice.
Sergio Perugini