Comunicazioni sociali/ Promuovere la cultura dell’incontro e ritrovare il Vangelo come progetto di vita

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Al museo diocesano di Catania è stata celebrata la 48^ Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali, alla presenza dell’arcivescovo mons. Salvatore Gristina, di autorità ecclesiastiche e del mondo ecclesiale e sociale e in presenza di un folto pubblico. Moderatore, don Giuseppe Longo di “Prospettive”.Ucsi ct (1260 x 945)corretta
La dotta relazione del direttore del Centro televisivo vaticano, mons. Dario Eduardo Viganò, sul tema “Comunicazione al servizio di un’autentica cultura dell’incontro”, è stata incentrata non più sulla portata semantica delle parole, bensì sul valore dell’incontro, secondo la magistrale lezione di Papa Francesco, nel suo essenziale messaggio sulla testimonianza cristiana, parola incarnata fecondata dallo Spirito di Dio, in rete: “ La comunicazione è una conquista più umana che tecnologica. Per crescere in umanità dobbiamo recuperare la lentezza e la pazienza.”
Uscire da sé, in opposizione all’autoreferenzialità, per incontrarsi con gli altri, con sorprendente amore di relazione, ovvero interpretare il mondo contemporaneo, con l’assunto dell’esclusività dell’incontro, altrimenti, nota Viganò, esso non avviene; è necessario capire la comunicazione in termini di prossimità, ridurre le distanze, crescendo e togliendo gli ostacoli: uscire dalla logica, per approdare alla carità. Emblematica la citazione della parabola del buon Samaritano, che scardina il buon senso e attiva la solidarietà: il mondo è ferito – rilancia il relatore- bisogna scaldarci il cuore e avere lo sguardo del buon Samaritano, ai fini d’imboccare una strada generativa di speranza.
ucsi ct 2 (945 x 708 )correttaVivaci e improntate al rapporto problematico con i figli, le testimonianze di due coppie di sposi – Rosetta e Giorgio Amantia; Manuela e Gennaro Siciliano – facenti parte dell’Ufficio diocesano della pastorale della famiglia. La conversazione verte soprattutto sulla famiglia come luogo d’incontro tra il maschile e il femminile.
Seguono le relazioni, molto approfondite, sul tema dell’educazione, dei presidi Giuseppe Adernò e Zina Bianca; del prof. Marcello Sambataro.
Il primo vede in Socrate un esempio luminoso di dialogo, inteso alla ricerca di convergenza, rappresentando il docente anche come educatore di rete.
La Bianca incita all’audacia nel cercare nuove strade e strategie della comunicazione, nel ritrovare il Vangelo come progetto di vita, aiutando l’allievo ad uscire dalla solitudine; propone il metodo del contestualizzare, dando valore alla diversità.
Il prof. Sambataro del Movimento dei Focolari richiama Chiara Lubich e il suo pensiero pedagogico su Gesù Maestro e modello: sottolineare il positivo, non fermarsi al negativo; educare l’”uomo nuovo” per una società costruita sulle relazioni, servendosi anche della rete locale e internazionale. Inserita nella relazione, la testimonianza di una professoressa, vertente sul dramma di un alunno che avrebbe voluto farla finita con la vita.
Il convegno è riuscito a mettere in luce la coscienza e la coerenza degli addetti alla comunicazione.

                                                                                                                                                                                              Anna Bella

 

 

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