Nella Cooperativa Sociale Ro’ la Formichina, della Comunità Papa Giovanni XXIII, da più di vent’anni giovani che arrivano dal carcere e ragazzi con disabilità imparano un mestiere, strumento indispensabile per cominciare una nuova vita. Hanno progettato un laboratorio di falegnameria più grande per dare lavoro e opportunità ad ancora più persone. E chiedono aiuto per costruirlo e insieme e dare un futuro diverso ai nostri giovani.
Da quasi vent’anni nella Cooperativa Sociale Ro’ la Formichina della Comunità Papa Giovanni XXIII – ricorda una nota stampa -, tra il laboratorio di falegnameria, quello del miele, quello per il recupero di abiti usati e nel centro diurno per ragazzi disabili, sono impiegate ogni giorno persone che il mondo del lavoro considera svantaggiate: giovani che arrivano dal carcere e ragazzi con disabilità esclusi dal mondo del lavoro. Come legni grezzi scartati da tutti, qui vengono accolti, lavorati, se ne lima la superficie per fare venire fuori tutto il loro potenziale. Nel laboratorio di falegnameria, mentre costruiscono mobili su misura, strumenti musicali, oggetti sacri, cassette di vino o arnie, ricostruiscono anche un’immagine diversa di loro stessi. Prima di tutto grazie alla fiducia che hanno ricevuto da chi ha dato loro un’opportunità.
“Sono tanti i ragazzi che ci chiedono un lavoro e un aiuto – sottolineano i responsabili della Comunità Papa Giovanni XXIII -, ma nella piccola falegnameria che oggi ha sede a Santa Venerina (CT) non possiamo accoglierli. Il territorio siciliano soffre la povertà e la mancanza di opportunità, che alimentano la criminalità e tanti nostri ragazzi smettono presto immaginare il loro futuro. Invece, nel nostro laboratorio potremo aiutarli a vedere un nuovo panorama. Per questo vogliamo costruire un nuovo e grande laboratorio.
“Il terreno è già stato acquistato ma adesso abbiamo bisogno del sostegno di tante persone per realizzare questo progetto.
“Aiutaci con una donazione, subito, e iniziamo oggi a costruire un futuro diverso per i nostri giovani”.