Si è conclusa ad Acireale la sedicesima edizione di “Villa Pennisi in musica”. Sei serate in cui le musiche di Brahms, Ravel, Bosso, Boccadoro, Schumann, Schnittke, Kreisler, Vivaldi hanno allietato le orecchie degli ascoltatori. Anche di quelli esigenti.
La serata di apertura ha visto l’esecuzione di un’opera inedita di Carlo Boccadoro e di una composizione di Anton Bruckner dal quintetto d’archi formato da: David Romano, Diego Romano, Mirey Yamada, Riccardo Savinelli e Chiara Mazzocchi.
Venerdì nove agosto il Duo Baldo ha portato in scena pezzi di Kreisler e di Vivaldi.
Sabato dieci agosto i pianisti Beatrice Rana e Massimo Spada hanno incantato la platea con le note di Ravel e di Brahms.
Domenica undici agosto Mario Montore (piano) e David Romano (violino) hanno suonato brani di Bosso e Schumann.
Lunedì dodici agosto si è esibito il quartetto Klem con le musiche di Bosso e di Schnittkle.
La serata finale si è aperta con “Por una cabeza di Carlos Gardel” e, si è conclusa con la sonata a tre movimenti di Brahms. I brani sono stati interpretati da: David Romano, Diego Romano, Carlotta Libonati, Salvatore Quaranta e Massimo Spada.
Musica a Villa Pennisi con un ascolto godibile grazie al Res
“Fare musica e, in particolare, musica da camera non è mai facile, ancor meno farla in un giardino che, di solito, si presta di più alle letture. Ma – sostiene l’organizzatore David Romano – grazie alla costruzione del “Res”(Resonant string shell), che è una struttura acustica particolare dove suonano i musicisti, abbiamo ottenuto un suono che non ha nulla da invidiare alle sale da concerto. Con il plus della bellezza del luogo”.
I concerti, nel complesso, apprezzabili e godibili. L’ ultima serata merita una menzione speciale. Nel secondo movimento della seconda sonata di Brahms, i musicisti hanno creato un connubio di espressività, ritmo e potenza.
Grande delusione, invece, il quartetto klem che, nella penultima serata, non si è dimostrato all’altezza della sua fama. Le quattro componenti hanno eseguito Bosso e Schnittkle con mediocrità: scoordinate, antimusicali e note stridule a volte calanti.
Giosuè Consoli