Concerti / Renato Zero affascina i “sorcini” ad Acireale con una esibizione caratterizzata dalla seriosità

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Il conto alla rovescia, al “Pal’Art” di Acireale, sta per iniziare, come succede sempre negli spettacoli di Renato Zero. Ed eccolo apparire puntuale… con il suo intramontabile sorriso sornione, un luccicante abito nero ed un elmetto bianco da lavoro dello stesso colore, in tono con la coreografia. Si apre a noi un insolito scenario, curato nei minimi dettagli, costituito da attrezzi da lavoro sospesi in aria, due maxischermi e tanti giochini di luci e forme.

Senza perdere tempo, perché comunque per i saluti il tempo c’è, apre il suo scrigno delle emozioni per estrarre la prima canzone di una corposa lista musicale che contiene i nuovi brani, senza mai dimenticare di volgere lo sguardo al passato, dando voce a successi leggendari come “Il cielo”, che manda già il pubblico in estasi che come sempre risponde con una presenza numerosa.

Sorprende sempre il “re dei sorcini”, unico, rivoluzionario, libero, che ritorna con “Alt”, contraddistinto da un forte spirito di denuncia della società che lo circonda e della situazione politica italiana; infatti, ciò che caratterizza l’album, e ne fa la differenza rispetto ai precedenti, nei quali emergevano slanci di follia, è la seriosità. La storica devozione verso Renato Zero non diminuisce, anzi aumentano di numero i “sorcini”, che attraversano ben tre generazioni, a dimostrazione di come gli oltre quarant’anni di carriera e 65 di età affascinano sempre e con grande stile.

Renato non perde la capacità di emozionare, arriva dritto al muscolo cardiaco, le sue canzoni sono come un crescendo, un inoltrarsi sempre più nello e con lo spettacolo; proprio così perché il cantautore romano ha lasciato che fossero i fans a cantare qualche brano per intero mentre lui stava li, sul palco, a braccia conserte, a gustarsi lo spettacolo.

Per tutta la serata coinvolge il pubblico con il suo show vitale, accompagnato dalle tipiche mosse stravaganti che, per quanto non possano rapportarsi a quelle di inizio carriera, riprendono e continuano a dare stravaganza al suo personaggio. Camaleontico, come sempre, sa creare un susseguirsi di atmosfere eterogenee dai momenti spiritosi ai cambi d’abito, agli argomenti sulla fede, la violenza sessuale, l’attuale scenario politico; ma il più toccante di tutti è il ricordo delle vittime dell’Abruzzo, quando il pubblico, alzandosi, è esploso in lunghi ed interminabili applausi.

Scintillante e positivo è il Renato che parla e ringrazia i fans, vantando le bellezze di questa terra siciliana, di quanto potrebbe dare e fare, soffermandosi  sull’ardore dei suoi isolani.

Saluta tutti con il suo ultimo brano “Il cielo”, dimostrando che nessuno muore mai finché vive nei ricordi di chi rimane; e lascia così a Mango cantare “I migliori anni della nostra vita”.

Stasera, domenica, il bis nello stesso “Pal’Art” acese.

Maria Pia Risa

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