Un concerto sinfonico che spazia attraverso epoche e stili diversi, un viaggio tra le note che si annuncia di impatto emotivo – e persino sensoriale – davvero coinvolgente.
È quanto promette il prossimo programma della stagione concertistica del Teatro Massimo Bellini. Una locandina – illustra una nota stampa- che include opere di Mozart, Čajkovskij e Ravel, ognuna delle quali apporta un contributo distinto ma complementare alla fruizione dello spettatore.
Sul podio ritorna Salvatore Percacciolo, bacchetta di fama internazionale. L’appuntamento è per venerdì 24 maggio alle ore 20,30 (turno A) e sabato 25 maggio alle ore 17,30 (turno B). Si preannuncia un’altra importante tappa dell’attività del Bellini, che prosegue a ritmo serrato in una lunga serie di successi, premiati da uno straordinario riscontro di critica e reiterati sold out. Ciò grazie all’offerta di eccellenza garantita dalla governance guidata dal sovrintendente Giovanni Cultrera di Montesano.
Il concerto si apre con la Sinfonia n. 35 in Re Maggiore K.385, detta “Haffner”. Composta da Mozart nel 1782 per celebrare il conferimento del titolo nobiliare all’amico Sigmund Haffner, rappresenta un esempio brillante del suo stile maturo. Stile caratterizzato da chiarezza strutturale e da un’energia vitale.
Si distingue per i suoi movimenti vivaci e allegri. Il primo movimento, Allegro con spirito, introduce un tema vibrante e dinamico, seguito dall’elegante Andante. Il Menuetto offre una pausa con i suoi ritmi danzanti, mentre il finale, Presto, chiude con un’esplosione di vitalità e brio. La “Haffner” non è solo una partitura di grande bellezza. E’ anche una dimostrazione del genio compositivo di Mozart, capace di coniugare semplicità e sofisticata raffinatezza.
Salvatore Percacciolo dirigerà Čajkovskij
A seguire il pubblico sarà trasportato nel mondo romantico e tragico di Romeo e Giulietta con l’ouverture-fantasia di Pëtr Il’ic Čajkovskij. Scritta nel 1869 e successivamente rivista, questa opera è una delle rappresentazioni musicali più amate dell’immortale tragedia di Shakespeare.
L’ouverture si apre con un tema corale che rappresenta il saggio e pacifico Frate Lorenzo. E poi evolve in una drammatica sezione che simboleggia la rivalità tra le famiglie Capuleti e Montecchi. Il tema d’amore, uno dei più celebri mai scritti, emerge con una struggente bellezza, catturando l’intensità e la passione della relazione tra Romeo e Giulietta. Čajkovskij riesce a condensare l’intera gamma emotiva della storia in una struttura orchestrale compatta e potente. E fa di questa ouverture una pietra miliare del repertorio sinfonico.
Il concerto prosegue con Ma mère l’oye di Maurice Ravel, che incanta per la sua delicatezza e immaginazione. Originariamente concepita per pianoforte a quattro mani nel 1910 e successivamente orchestrata, questa suite è ispirata alle fiabe di Charles Perrault, Marie-Catherine d’Aulnoy e Jeanne-Marie Leprince de Beaumont.
Ogni movimento evoca un mondo magico e fantasioso, con una scrittura orchestrale raffinata e colorata che è tipica di Ravel. Da “Pavane de la Belle au bois dormant” a “Le jardin féerique”, Ravel riesce a creare paesaggi sonori che affascinano e trasportano l’ascoltatore in un universo di meraviglie. La sua capacità di combinare armonie innovative con melodie semplici e incantevoli rende questa creazione un vero gioiello del repertorio sinfonico.
Il gran finale è affidato al celeberrimo Boléro di Maurice Ravel. Composto nel 1928, è probabilmente il suo titolo più conosciuto, famoso per la sua struttura ripetitiva e il suo crescendo inarrestabile. Iniziando con un semplice tema eseguito dal flauto, la musica si sviluppa infatti attraverso una serie di variazioni orchestrali che aggiungono progressivamente strati di complessità e intensità. Questo crescendo continuo, che dura circa quindici minuti, culmina in un’esplosione sonora che lascia il pubblico senza fiato.
Il Boléro è un esempio magistrale della capacità di Ravel di utilizzare l’orchestra per creare effetti sonori straordinari.
Salvatore Percacciolo, biografia
Il maestro Percacciolo, di origini messinesi, dal 2022 Kapellmeister del Nationaltheater di Mannheim e attivo anche come pianista. Una bella carriera la sua. Dopo aver studiato direzione d’orchestra e composizione in vari conservatori italiani, si è perfezionato con Piero Bellugi, Lorin Maazel, Bruno Bartoletti, Nicola Luisotti, vincendo importanti competizioni.
Ha collaborato con vari teatri e orchestre, tra i quali il Lirico di Cagliari, il Festival Puccini di Torre del Lago, l’Opera di Tirana, lo Sperimentale di Spoleto. l’Orchestra Sinfonica Siciliana, la Toscanini di Parma e la Rundfunk Sinfonieorchester di Berlino dove ha diretto la prima mondiale di The world to come.
L’appuntamento del 24 e 25 maggio è una celebrazione della diversità musicale, un percorso che attraversa secoli e continenti. Dal classicismo elegante di Mozart alla passione romantica di Čajkovskij alla fantasia fiabesca di Ravel, ogni pagina del concerto offre una prospettiva unica e affascinante, che dimostrerà la versatilità e la maestria dell’orchestra catanese. Ma anche la capacità del maestro Percacciolo di guidare il pubblico attraverso un’esperienza musicale ricca e, per tanti aspetti, memorabile.