Concistoro – 1 / Il Papa ai nuovi cardinali: “La Chiesa ha bisogno della vostra comunione”

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Il primo Concistoro di Papa Francesco inizia con una sorpresa: la presenza al rito di Benedetto XVI, seduto in prima fila. Nel discorso del Papa, risuonano parole come “collaborazione, comunione, coraggio, preghiera, compassione”. “La Chiesa ha bisogno di voi”, l’esclamazione ripetuta. Poi la vicinanza a tutti i cristiani vittime diconcistoro “discriminazioni e persecuzioni” e l’appello a essere “artigiani di pace”.
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Papa Francesco saluta Papa Ratzinger

Il primo Concistoro ordinario pubblico convocato da PapaFrancesco inizia con una sorpresa: la presenza al rito del Papa emerito Benedetto XVI, seduto in prima fila. All’ingresso in basilica, Papa Francesco dopo aver percorso tutta la navata centrale e prima di arrivare all’Altare della Confessione, si avvicina al suo predecessore e lo abbraccia affettuosamente. Lui si toglie lo zucchetto in segno di omaggio e ricambia l’abbraccio. Il primo dei cardinali a ricevere la “berretta”, il segretario di Stato Pietro Parolin (nella foto con il Pontefice), dopo aver salutato Papa Francesco saluta “con uguale affetto e venerazione” il Papa emerito. “Lieti per la sua presenza in mezzo a noi”, dice, accolto da un grande applauso. Alla fine del rito, si replica: prima di cominciare la processione del Collegio cardinalizio lungo la navata centrale della basilica di San Pietro, Francesco saluta di nuovo Benedetto, con una stretta di mano calorosa, prolungata e accompagnata da un ampio sorriso. Benedetto XVI ha fatto un’eccezione alla sua scelta di vivere “nascosto al mondo”, dopo la rinuncia al pontificato di un anno fa. E lo ha fatto in uno dei momenti più solenni e significativi, quasi a voler marcare la continuità tra i due magisteri e confermare al suo successore la propria vicinanza spirituale. I 19 nuovi cardinali creati da Papa Francesco, di cui 16 elettori e 3 non elettori, provengono da 15 Paesi diversi. L’unico assente di oggi era il cardinale Loris Capovilla, 98 anni, che riceverà la “berretta” a Sotto il Monte. Nel discorso del Papa, risuonano parole come “collaborazione, comunione, coraggio, preghiera, compassione”. “La Chiesa ha bisogno di voi”, l’esclamazione ripetuta. Poi la vicinanza a tutti i cristiani vittime di “discriminazioni e persecuzioni” e l’appello a essere “artigiani di pace”. Questo pomeriggio le “visite di cortesia”, nel Palazzo Apostolico e nell’Aula Paolo VI. Domani alle 10, sempre nella basilica di San Pietro, la Messa del Papa con i nuovi cardinali.

Camminare con Gesù. “Gesù non è venuto a insegnare una filosofia, un’ideologia, ma una via, una strada da percorrere con Lui, e la strada s’impara facendola, camminando”. Con queste parole il Papa ha salutato i nuovi cardinali, nell’allocuzione pronunciata durante il Concistoro. “Questa è la nostra gioia: camminare con Gesù”, ha assicurato il Papa, che è tornato indietro di circa un anno, alla Messa celebrata con i cardinali nella Cappella Sistina subito dopo l’elezione: “Camminare è stata la prima parola che il Signore ci ha proposto: camminare, e poi costruire e confessare”.

La tentazione di “pensare alla maniera degli uomini”. 
“Se prevale la mentalità del mondo, subentrano le rivalità, le invidie, le fazioni”, ha ammonito il Papa, mettendo in guardia i cardinali dalla “tentazione di pensare alla maniera degli uomini e non di Dio”. “Diversamente dai discepoli – ha spiegato – noi sappiamo che Gesù ha vinto, e non dovremmo avere paura della Croce, anzi, nella Croce abbiamo la nostra speranza. Eppure, siamo anche noi pur sempre umani, peccatori, e siamo esposti alla tentazione di pensare alla maniera degli uomini e non di Dio”. L’invito del Pontefice, invece, è a “sintonizzarci pienamente con Gesù, e a farlo insieme, nel momento in cui il Collegio dei cardinali si accresce con l’ingresso di nuovi membri”.

“La Chiesa ha bisogno di voi, della vostra collaborazione, e prima ancora della vostra comunione, comunione con me e tra di voi”. È l’esortazione centrale del Papa. “La Chiesa – ha spiegato – ha bisogno del vostro coraggio, per annunciare il Vangelo in ogni occasione opportuna e non opportuna, e per dare testimonianza alla verità. La Chiesa ha bisogno della vostra preghiera, per il buon cammino del gregge di Cristo, la preghiera che, con l’annuncio della Parola, è il primo compito del vescovo”.

No a “discriminazioni” e “persecuzioni”.
 “La Chiesa ha bisogno della vostra compassione soprattutto in questo momento di dolore e sofferenza in tanti Paesi del mondo”. Parte da una virtù dimenticata, la “compassione”, il Papa per rivolgere subito dopo un forte appello: “Vogliamo esprimere la nostra vicinanza spirituale alle comunità ecclesiali e a tutti i cristiani che soffrono discriminazioni e persecuzioni”. “Dobbiamo lottare contro ogni discriminazione”, ha aggiunto. “La Chiesa – ha proseguito – ha bisogno della nostra preghiera per loro, perché siano forti nella fede e sappiano reagire al male con il bene. E questa nostra preghiera si estende a ogni uomo e donna che subisce ingiustizia a causa delle sue convinzioni religiose”.

Artigiani di pace. “La Chiesa ha bisogno di noi anche affinché siamo uomini di pace e facciamo la pace con le nostre opere, i nostri desideri, le nostre preghiere”, ha detto il Santo Padre. Fuori testo, un’indicazione precisa e impegnativa, per i porporati e la loro missione nel mondo: “Fare la pace, artigiani della pace”. “Per questo invochiamo la pace e la riconciliazione per i popoli che in questi tempi sono provati dalla violenza e dalla guerra”, l’appello finale di Papa Francesco.

M. Michela Nicolais
 
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