È una vicenda dai tratti prettamente siciliani. Propone spaccati di vita in cui la differenza sociale era un marchio indelebile per gli appartenenti “ai ceti inferiori”.
Carmela Tuccari, poetessa e scrittrice, ex insegnante che vive ad Aci Sant’Antonio, ha dato vita ai personaggi de “La vendetta di Mara”. Il suo racconto inedito è ambientato a Castiglione di Sicilia, alla fine della Seconda guerra mondiale.
È stata, infatti, Castiglione a vincere il “Premio Letterario il Borgo Italiano”, ospitato di recente a Lanzo Torinese. Dalla mano della Tuccari, che ha reso protagonista il borgo siciliano, è emerso il divario netto tra i nobili, “i signori”, e le persone al loro servizio.
Inevitabilmente anche i risvolti personali ed emotivi erano subordinati alla condizione descritta. Potevano, in qualche caso, sfociare in gesti estremi. Ne è esempio quello su cui verte la storia raccontata dalla scrittrice.
La Tuccari valorizza Castiglione
La Tuccari per il secondo anno consecutivo ha preso parte al premio che mira a valorizzare gli antichi borghi d’Italia. Ne è fondatore il giornalista e scrittore David Spezia. Tra termini tipici dialettali e immagini descrittive delle tradizioni locali si sviluppa la vicenda di Mara.
La donna si vendica nei confronti dell’uomo che le ha dato illusioni. Risponde ai torti subiti nella condizione di subordinata alla famiglia nobiliare. L’autrice ha iniziato a scrivere all’età di tredici anni, dapprima per sé stessa e soltanto in seguito per la condivisione con i lettori. Ha aderito all’iniziativa culturale con naturalezza, essendo Castiglione il suo luogo di origine. “C’è un filo che ti lega sempre alle tue radici. Io riporto molto di esse nelle mie opere, non soltanto in questo racconto ”, ha affermato la scrittrice.
Le parole, nel corso degli anni, sono servite alla stessa per riportare emozioni, passioni e sofferenze. “La scrittura ha rappresentato per me un’occasione di fuga dalla realtà, una catarsi, necessaria per affrontare il quotidiano. Adesso, che vivo una fase di maturità della mia vita, essa rappresenta occasione di serenità e condivisione con gli altri”, ha aggiunto la Tuccari.
La prosa della maturità della Tuccari
Ha spiegato, inoltre, di essersi dedicata maggiormente alla produzione in prosa nell’ultimo periodo di attività. Questa forma di scrittura è più riflessiva e dai ritmi più lenti. “Le emozioni non sono più quelle della gioventù, che spingevano a scrivere quasi di getto nelle poesie”, ha aggiunto la scrittrice.
Le due forme letterarie hanno caratterizzato la sua vita. Ha utilizzato le parole come mediatrici tra lei e gli altri. Con esse ha dato corrispondenza a varie realtà. Le ha tinte di fantasia, musicate con il dialetto o espresse in modo ricercato.
Il premio per il suo racconto vincitore è stato un dipinto, offerto dall’artista di Lanzo Torinese Emilia Aurelio Togliatto.
Rita Messina