Parlare di una giornata nazionale dell’ex allievo/ex allieva delle scuole cattoliche rimanda forse a tempi lontani o comunque vicini ormai al tramonto. In verità, può diventare una preziosa occasione per avviare un dialogo su un tema quanto mai attuale per il mondo della formazione. Nel salone dell’Istituto San Luigi, ad Acireale, si è svolta in dicembre una vivace tavola rotonda con diversi ospiti, moderati dal prof. Giovanni Vecchio, già dirigente scolastico sia nella scuola pubblica che in quella paritaria cattolica nonché direttore dell’Ufficio della Cultura della Diocesi di Acireale.
Il tema dell’incontro “Scuola cattolica, opportunità per rendere visibili i valori dell’educazione oggi”, è stato proposto dalla Confederex, Confederazione Italiana delle Associazioni degli ex allievi/e della Scuola cattolica, giunta al suo 71° anno di vita.
Dopo il saluto dei Fratelli delle scuole cristiane, rappresentati da fratel Armando Rapuano, il dott. Gianfrancesco Sciuto, ex allievo salesiano, presidente della Confederex, nonché vicepresidente nazionale, ha introdotto il tema della giornata sottolineando che l’impegno della Confederex si colloca nella cura della formazione delle nuove generazioni nel contesto culturale plurale e complesso in cui viviamo. Promuovendo quindi uno spirito proattivo verso le sfide del futuro, rifuggendo inutili rimpianti verso un passato lontano.
Il valore della formazione ricevuta dalle scuole cattoliche
Le risposte alle stimolanti domande poste dal moderatore hanno messo in evidenza il tema della continuità della fase della formazione ricevuta nelle scuole cattoliche e la dimensione lavorativa e personale dello stato attuale, in un’ottica di cambiamento evolutivo e non di scansione temporale del prima e del dopo. Come sottolineato dalla prof.ssa Lucia Mauceri, presidente dell’associazione ex allievi/e dell’Istituto Gonzaga di Palermo, intervenuta da remoto insieme all’ avv. Angelo Cuva, già presidente dell’associazione.
Quando si hanno situazioni virtuose di scuole cattoliche che mantengono l’insegnamento attivo, come nel caso dell’Istituto palermitano, la figura dell’ex allievo mantiene non solo un legame affettivo con la radice formativa ma è capace di esprimere anche un impatto sociale più evidente e fruttuoso. Prova ne è la serie di iniziative palermitane su temi sociali e politici che vedono protagonisti i giovani, quali quello delle tossicodipendenze o quello della memoria delle vittime della Mafia.
Sono iniziatiche che, come ricordava l’avv. Cuva, tentano di recuperare quella frattura tra cultura cattolica e società attuale intrisa di individualismo che sfocia nella mercificazione sfrenata.
Tavola rotonda Confederx / I ricordi di ex allievi
Assai efficaci i ricordi espressi dall’avvocato Francesco Grasso Leanza, ex allievo lasalliano che ha associato il suo stato attuale di professionista maturo ai ricordi adolescenziali, anche come scout, allenato a saper fronteggiare le cadute e gli inciampi nel cammino, nonché la cura delle relazioni amicali durature, scoperte, in modo forse inusuale, proprio grazie alla frequentazione dell’associazione ex allievi e non tanto della classe scolastica di appartenenza.
Così, per l’avvocato Luigi Pistarà, il segno lasciato dalla passione educativa dei docenti dell’Istituto San Michele, quali padre Cantarella e padre Di Maio, è rimasto indelebile nella costruzione del suo profilo umano e professionale.
Inevitabile, nei ricordi di chi ha frequentato gli anni della scuola secondaria superiore in una scuola cattolica, elogiare la cura e rispetto dell’allievo da parte dei formatori che puntavano alla valorizzazione dei talenti degli studenti anziché alla loro demotivazione. Come spesso purtroppo può accadere nel contesto delle classi affollate e anonime delle scuole pubbliche.
A proposito poi di specifici percorsi di formazione, è stato opportunamente richiamato il valore del gioco, specie quello di squadra, attraverso cui si educano i giovani, obiettivo particolarmente curato dalle Polisportive Giovanili Salesiane, enti riconosciute dal CONI. Come ricordato dal prof. Enzo Caruso, già dirigente delle PGS siciliane, è interessante notare l’intuizione profetica di don Bosco nell’aver saputo individuare, nel 1841, negli oratori, i luoghi iniziali per l’evangelizzazione dei giovani disagiati ed emarginati.
L’obiettivo formativo accomuna anche l’opera dei serrani, laici sostenitori della formazione del clero, rappresentati dal prof. Pierluigi Bella, presidente del Club attivo nella Diocesi di Acireale.
Tavola rotonda Confederex 7/ Il delicato ruolo degli insegnanti di religione cattolica
In conclusione, l’attenzione si è spostata al ruolo degli insegnanti di religione cattolica nella scuola pubblica, il cui statuto negli anni della postsecolarizzazione deve necessariamente cambiare in relazione ai cambiamenti in atto. I giovani che scelgono di avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica, come sottolineato dalla prof.ssa Barbara Condorelli, responsabile regionale degli IRC, chiedono di essere accolti e ascoltati a partire dai loro gusti in tema di musica, arte, spettacolo, serie tv per arrivare alle grandi domande di senso in un contesto di analfabetismo religioso.
Da questo punto di vista, l’insegnante di IRC ha oggi una grande responsabilità nell’educare i giovani all’apertura al Mistero, ad uscire dall’ipertrofia dell’io, a farli maturare come cittadini, prima ancora che come credenti. Il contesto del pluralismo religioso nella società multietnica non deve quindi essere visto come una minaccia ma come opportunità. Come ricordato in chiusura da padre Salvatore Alberti, assistente ecclesiastico della Confederex, richiamando quanto Papa Francesco ha indicato nell’enciclica “Fratelli Tutti” quando si invitano le religioni ad essere strumenti di servizio alla fraternità e all’ospitalità.
Una giornata dell’ex allievo/a che si chiude dunque con la speranza e l’impegno di poter esprimere nel presente il sentimento di riconoscenza per i doni ricevuti dalla formazione cattolica.
Marinella V. Sciuto, ex allieva salesiana