Non ha deluso le attese la conferenza sul tema “La rappresentazione della Natività, tra vangeli canonici, non canonici e tradizioni popolari”, tenutasi presso la chiesa della Grotta di Acireale, nell’ambito del ricco programma di eventi, organizzati in questo periodo natalizio per promuovere il restauro dell’artistico presepe settecentesco.
Illustre relatore della serata è stato il dott. Sandro Barbagallo, curatore delle Collezioni storiche dei Musei Vaticani e direttore del Museo del Tesoro Lateranense. Originario di Aci Trezza ma da più di venti anni residente a Roma, Barbagallo è un apprezzato storico dell’arte nonché personaggio noto anche al pubblico televisivo per i suoi numerosi e qualificati interventi in diverse trasmissioni, andate in onda sui canali della Rai e su Tv2000.
Una vera e propria lectio magistralis sul presepe, quella di Sandro Barbagallo, il quale è riuscito a catturare l’attenzione del numeroso pubblico presente alla serata con la sua esposizione colta e brillante, impreziosita da interessanti annotazioni. A cominciare con l’etimologia stessa della parola “presepe”, che viene dal latino ed indica la greppia o mangiatoia. Come narra il Vangelo di Luca, Cristo si è incarnato, si è fatto uomo in umiltà, nascendo in una grotta e facendosi adagiare in una mangiatoia. Questa è la raffigurazione originaria della Natività, realizzata per la prima volta a Greccio, nel 1223, San Francesco d’Assisi: Gesù posto nella mangiatoia con Maria, Giuseppe il bue e l’asinello. Il presepe è, quindi, una rappresentazione sacra che ha qualcosa di teologico.
Altra notazione interessante è quella relativa alla parola siciliana “cona”, che deriva dal greco “icona”: rappresentazione sacra decorata con la riza (lamina d’argento che lascia intravedere solo i volti e le mani). Questa parola è utilizzata dalle nostre parti per indicare gli altarini votivi addobbati nel periodo natalizio con fiori e frutti. Un’usanza tutta siciliana, ma che, curiosamente, ritroviamo già nelle terrecotte di Luca Della Robbia (sec. XV), le cui cornici sono decorate appunto con frutti ed elementi floreali.
Barbagallo ha poi richiamato molti dei dettagli contenuti nei vangeli cosiddetti “apocrifi” attraverso un’attenta analisi teologica, artistica ed iconografica di alcuni reperti ed opere d’arte: dalla lastra di Severa (sec. III), che si trova oggi nei Musei Vaticani, al sarcofago di Adelfia (sec. IV), conservato a Siracusa, alla raffigurazioni dell’arco trionfale in Santa Maria Maggiore (sec. V), all’Annunciazione del Beato Angelico (1435), alla Natività di Giotto (primi ‘300) a quelle di Sandro Botticelli (1500) e Rubens (1608).
L’interessantissima conferenza è stata inoltre arricchita dagli interventi musicali di Mario Presti (violino), Antonella Grasso e Giordana Saitta (voci).
Prosegue, quindi, con grande successo di pubblico e critica la stagione degli eventi culturali/catechetici organizzati da Paola Riccioli e Giuliana Pistarà con la collaborazione dell’apposito comitato, guidato dal parroco, don Francesco Mazzoli. Il prossimo appuntamento in programma sarà per lunedì 1 gennaio, alle ore 19, con il Concerto di Capodanno a cura della corale polifonica “Notre Dame de Lourdes” diretta dalla M. Clotilde Fiorini.
Guido Leonardi