Confindustria Catania / Il presidente Biriaco sottolinea le potenzialità della zona industriale

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Antonio Biriaco

Nel rapporto dialettico città e imprenditoria, si inciampa sovente nel novero delle contraddizioni. Antinomie che mostrano l’essenza e le tendenze oggettive tra società e attività economico-produttive. Eventualità che giostrano le logiche di un territorio, a volte a favore, altre a discapito nell’interesse di rapporti sociali. Relazioni territoriali che mettono assieme il capitale umano e quello economico. Nella costante querelle tra territorio e attività economiche, si individuano poi le esigenze dei singoli, che fanno i conti con il quotidiano. In tal contesto, l’economia è un fattore sempre presente nel tessuto sociale. Esso può essere considerato il vero motore propulsore della società e consente l’espletarsi della stessa esistenza umana.

Confindustria, “la casa delle imprese”

L’incipit vale per presentare un’organizzazione territoriale che, per vocazione, si muove nell’alveo economico. Essa ruota intorno all’imprenditoria e, in generale, al mondo delle attività produttive sino a quello industriale. L’ente si pregia di essere “la casa delle imprese”, così per antonomasia si parla di Confindustria. L’associazione confindustriale è rappresentata da un simbolo di potenza alata: l’aquila, che sembra ripercorrere momenti di una conclamata cultura e gloria romana. Ancor più nello specifico, è possibile atterrare insieme al prestigioso volatile nella città di Catania. Anche qui, infatti, l’aquila, iconico simbolo aleggia su Confindustria Catania.

La realtà associazionistica catanese, a favore delle imprese, è rappresentata dal leader Antonio Biriaco, che ha sinora lavorato e servito al meglio la città. Nel presentare poi il territorio siciliano, il presidente Biriaco palesa accenti di affezione. Inoltre, per dar forza al senso collettivo, nel suo intercalare, rimarca l’uso della prima persona plurale, e dunque il “Noi”. Da qui si evince la sua profonda vocazione alla guida di Confindustria e l’amore che lo muove a far bene per la city del cuore, la sua emblematica Catania.Antonio Biriaco

Si coglie l’occasione di un incontro per chiedere al presidente Biriaco un consuntivo, relativo alle attività svolte in favore della città di Catania e dell’hinterland. E, in particolare, per le imprese del territorio.

“Confindustria Catania rivolge un’attenzione particolare alla zona industriale. Area che rappresenta in sé il 23% del PIL di tutta la Sicilia. Di certo, ciò non deve far pensare che si è i primi della classe. Bensì le attività espletate anni addietro hanno restituito a quella realtà territoriale, avvalorata nel tempo dal settore imprenditoriale anche di tipo industriale, una qualità degna di nota. Così, da individuare il distretto menzionato Etna valley”. È chiaro che non si è mai alla fine!

Una posizione geografica favorevole

Occorre, a mio parere, effettuare anche un focus di interventi sull’attuale asse viario e di ottimizzazione delle arterie di collegamento all’area. Siffatte azioni possono implementare gli standard di sicurezza anche per i lavoratori. Poi, si può affermare che la Sicilia per la sua privilegiata e naturale collocazione nel Mediterraneo, è ben vista da parte della community legata al settore delle avanguardie anche tecnologiche. Tanto da avere le carte in regola per assurgere ad hub delle Innovation europee e internazionali.

Di conseguenza, si pensa ad una economia di vantaggio che giova, quale acceleratore, all’imprenditoria locale. Conferisce poi all’isola un carattere attrattivo, soprattutto nell’intercettare investimenti esterni. In più, si lavora, nel breve termine, per dar seguito a varie programmazioni, concertandole con attori istituzionali e aziendali sia regionali, che nazionali ed europei”.

aquila simbolo di Confindustria
L’aquila simbolo di Confindustria
Nell’esaminare, poi, il livello imprenditoriale locale e il sostegno alle imprese del territorio, il presidente Biriaco così esordisce.

“In primis, vorrei precisare il ruolo di Confindustria Catania. Essa è un’associazione datoriale, che rappresenta a livello sindacale le imprese associate. Inoltre, al suo interno si opera per dirimere le problematiche che, per la maggior parte, si evidenziano con la burocrazia e il sistema bancario. Si cerca, in effetti, di ossequiare il ruolo di facilitatori e mediatori. In realtà, di solito – afferma Biriaco – adoperiamo l’estrinsecazione “Corpi intermedi”. Ovvero di entità delegata a compiere attività di “cucitura” tra il mondo istituzionale e quello aziendale.
E ancora, tale mansione mediatrice ci consente di giungere all’ottenimento di precipue autorizzazioni utili agli imprenditori.

In più, l’esser parte integrante di Confindustria garantisce, a ogni singola azienda associata, la presenza presso qualsivoglia tavolo istituzionale. A seguire, un’altra challenge o sfida riguarda l’innovazione di iniziative imprenditoriali, che devono volgere ad attività più sostenibili, e divenire produttrici di energie rinnovabili. Infine, tra le azioni da ripensare per il rilancio del territorio siciliano, deve rubricarsi lo sblocco delle infrastrutture primarie, con riferimento al piano viario, all’alta velocità e al ponte sullo Stretto”.

Sull’attuale tenore di piano energetico e relative criticità, il presidente Biriaco così si esprime.

“Al fine di dare risposte puntuali e aiuti concreti agli imprenditori, si stanno coordinando specifiche interlocuzioni tra associati e banche. Un dialogo privilegiato, ad esempio, viene intrattenuto con Unicredit. Anche il Centro Studi nazionale di Confindustria è al lavoro per fornire realistiche soluzioni alle richieste che provengono sia dal mondo istituzionale che da quello delle imprese. Non esimendosi dal dimostrare eleganza e diplomazia in ogni dove.

Argomento primario è indiscutibilmente quello di slegare costi relativi a forniture di gas e luce, gravanti sull’economia di ogni impresa, e non solo. Altri impegni si palesano poi nel raffronto aziendale b2b, e nel sostenere responsabilmente le imprese per l’ingente rincaro e la reperibilità dei materiali vari – necessari in fase produttiva -, con particolare riguardo alle materie prime (es. ferro, plastiche, etc.)”.sinergia e comunicazione per le imprese

Si chiede al leader di Confindustria se esiste un “Sistema Catania”

“Per rispondere al quesito: “Sistema Catania”, la parola d’ordine è “Fare Rete”. Azione che, comunque, ha una risultanza approssimativa per la nostra realtà. Difatti, per la più parte, sussistono aziende che non posseggono ancora la cultura consortile. Laddove, oggi, per sopravvivere o stare  dentro l’attuale mercato – sempre in perpetua oscillazione -, sarebbe opportuno operare con logiche associative. Se si rilevassero dette credenziali, si potrebbe mostrare maggiore forza. Soprattutto in una fase di acquisto di materiali, o in quella contrattuale, negoziabile a condizioni più vantaggiose. Sia per la singola realtà imprenditoriale che per l’intera comunità.
Infatti, non bisogna dimenticare che di tutto ciò se ne avvantaggerebbe l’intero tessuto economico-sociale, grazie alle ricadute economiche a beneficio del territorio di riferimento.

Infine, il presidente Biriaco annuncia il suo pronostico, secondo i canoni di affezione alla città
Si auspica che la realtà consortile possa attuarsi, ripensando il settore imprenditoriale locale all’insegna di un significativo “Sistema Catania”. Magari seguendo il simbolo della “Casa delle imprese”, quale lascito per un rigoglioso futuro economico”.

Luisa Trovato

 

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