Il riscaldamento globale, l’inquinamento delle falde acquifere, la coltivazione intensiva con largo uso di pesticidi quindi gli ogm, la pessima qualità dell’aria nei grandi centri industriali sono problemi che tocchiamo con mano tutti i giorni. La crescente industrializzazione che, da un lato, è un bene con tutte le migliorie che apporta: agi, comodità, stabilità economica. Ma, dall’altro, causa all’ambiente una crescente sofferenza. I tempi in cui viviamo, richiedono una riflessione e soluzioni adeguate e ad ampio raggio. Perché, continuando ad ignorare il problema, si avranno ripercussioni sulla salute e sul portafogli.
Conferenza sul metodo One Health
Qual è, dunque, la soluzione che ci farà uscire da questa futura catastrofe? Come, per tutti i problemi complessi, la soluzione non è facile. Se n’è parlato in un convegno dal titolo “Una cura ambiente e salute in un’ottica One Health”, venerdì 4 aprile, nella sala stampa “Vito Finocchiaro”, del palazzo di città di Acireale.
“Il mese d’aprile è stato dedicato all’ambiente: uno dei molteplici temi adottati dal comune di Acireale– ha introdotto il giornalista Mario Agostino. – La parola problema ha catturato la mia attenzione. E la salute globale è uno di quelli che ci riguarda tutti. Come si domandava Lorentz: un batter d’ali di una farfalla in Brasile può causare un uragano in Texas? I cosiddetti sistemi complessi”.
Metodo One Health: gli interventi
“Cosa s’intende per benessere?- ha esordito la moderatrice Costanza Vecchio. Nel nostro sistema tutto è interconnesso. Dobbiamo uscire dall’ottica antropocentrica. Entro il 2050, la maggior parte della popolazione mondiale vivrà in aree urbanizzate. Le fake news sono all’ordine del giorno: il negazionismo climatico, solo per dirne una”.
“Siamo lieti di ospitare un convegno di questa caratura, con una tematica così particolare. Il mese di aprile sarà articolato: dalla pulizia delle spiagge all’educazione ambientale nelle scuole” – ha affermato l’assessore comunale alle Politiche ambientali Salvatore Licciardello.
“La cultura ambientale deve essere applicata alla salute, da qui nasce il concetto di salute urbana– ha puntualizzato la relatrice Gea Oliveri Conti. – Si hanno effetti sanitari in seguito alle isole di calore e al riscaldamento globale. In sintesi: una cattiva gestione ambientale”.
“Il contatto con la natura è fondamentale – ha sottolineato il relatore Gian Luigi Spadoni. – Una volta i bambini, sin dall’infanzia, vivevano in maggiori spazi verdi. Il Giappone ha varato un programma basato sull’immersione in foreste, per riavvicinare a uno stile di vita fisico e mentale sano”.
“L’inquinamento atmosferico ha pure ripercursioni sul sistema mentale, il cosiddetto tecnostress – ha detto la relatrice Margherita Ferrante. Il cambiamento climatico comporta anche un sorgere di nuove patologie. Osserviamo, anche nel laboratorio, campioni di falde acquifere inquinate: la salute dell’ambiente è la salute dell’uomo. Perché, appunto, tutto è interconnesso”.
Metodo One Health: un approccio olistico alla salute del globo
“Io, avendo studiato per anni questo fenomeno, sono giunta alla conclusione che solo una soluzione completa al problema dell’inquinamento è la via più intelligente – ha dichiarato la relatrice Alfina Bertè. – Il metodo One Health consiste nel mettere in relazione la salute dell’ambiente, dagli animali alle piante, dalle falde acquifere all’ossigeno; e anche la nostra, di salute.
Considerare le due cose in modo separato, come se l’una non tangesse l’altra, è sbagliato. Il rapporto uomo-natura è lungimirante in vista del futuro catastrofico che gli scienziati non dimenticano di ricordarci. Certe fonti di energia, il petrolio e altre, non sono eterne. Dobbiamo rivolgere lo sguardo altrove, alla natura. E questo con un rispetto e una conoscenza delle dinamiche ambientali. Se l’ambiente in cui viviamo è in buona salute, per riflesso, lo saremo pure noi”.
“Sostengo l’importanza di quella che viene definita intelligenza ecologica: una sorta di empatia per la natura. E’stata coniata una definizione: disturbo da deficit di natura, ovvero le conseguenze negative che il mancato contatto con questa ha sugli esseri umani. E questo dovrebbe farci pensare” – ha concluso la relatrice Stefania Ferrara.
Nel corso della conferenza sono intervenuti: Salvatore Licciardello, Teresa Pizzo, Costanza Vecchio, Mario Agostino, Gea Oliveri Conti, Gian Luigi Spadoni, Chiara Trifilò, Margherita Ferrante, Alfina Bertè, Stefania Ferrara
Un incontro, senza dubbio, interessante. Che ha illuminato sui tanti aspetti legati all’ inquinamento e su come la salute del pianeta è il nostro star bene. Perché il presente della Terra è il futuro delle prossime generazioni.
Giosuè Consoli