Dal 18 al 21 novembre ha avuto luogo in un hotel di Campofelice di Roccella (PA) il Convegno degli Organismi Pastorali organizzato dalla Segreteria Pastorale della Conferenza Episcopale Siciliana sul tema: “Insieme per comunicare la speranza” con lo scopo dichiarato di “rimotivare tutti i membri degli Organismi pastorali della o collegati alla CESi”. Il convegno si è aperto con l’introduzione del cardinale Paolo Romeo, Presidente della CESi, il quale si è soffermato sulla complessità dell’attuale momento storico che richiede un forte impegno e una viva testimonianza dei credenti. Fra’ Enzo Bianchi con la sua lectio divina sulla speranza ha stimolato i partecipanti con una profonda riflessione socio-antropologica sulla crisi nelle sue varie espressioni e con una lettura biblica basata sulla Resurrezione. Sperare – ha detto Bianchi – significa trovare una direzione, un senso, è un cammino di umanizzazione nella comunione che trova fondamento nella Fede. Le giornate sono proseguite con due relazioni al mattino, coordinate dal segretario mons. Carmelo Cuttitta, e i laboratori pomeridiani, seguiti dal dibattito assembleare. La giornata di martedì è stata denominata “Insieme: comunicazione e sinodalità”. Padre Nello Dell’Agli ha affrontato con grande competenza psicologica e teologica il tema dell’adultità relazionale, della sinodalità e della correzione fraterna con un richiamo continuo tra psicologia e pastorale sulla scia di alcuni scritti sanfrancescani tra i meno noti. Si è soffermato sulla passione per il cerchio fraterno “in cui ciascuno impara a riconoscere e valorizzare l’altro, coltivando e custodendo l’appartenenza feconda e fedele”; sullo sviluppo del pensiero nuziale per tutti i credenti, sposati e celibi, chiamati a progredire verso la maturità di Cristo, a custodire il senso di appartenenza, sviluppare la capacità di “pensare con” e di collaborare, anzitutto con Dio, ma certamente anche tra di noi; sullo sviluppo del pensiero genitoriale in quanto tutti siamo chiamati a divenire genitori spiritualmente, a maturare fecondità; infine, sulla credibilità sapienziale: “Chi coordina un ufficio, chi presiede nella carità, chi rende un servizio dalla posizione di leader, è necessario che sia credibile; in altri termini, adultità relazionale significa anche credibilità”. La seconda relazione a largo spettro su “Autorità, carismi e servizio: insieme verso una rinnovata sinodalità” è stata tenuta dalla teologa Ina Siviglia, la quale ha sviluppato un discorso incentrato sull’attualità del Concilio, sulla valorizzazione della sinodalità e la rivoluzione della tenerezza testimoniata da Papa Francesco. Il secondo giorno ha avuto per tema: “Per annunciare: evangelizzazione e missionarietà”. Ambedue interessanti, anche se di diversa impostazione, le relazioni della mattinata: la prima di Francesco Botturi, pro rettore dell’Università Cattolica, su “La cultura contemporanea risorsa per l’evangelizzazione”, la seconda del prof. Giuseppe Savagnone su “La Chiesa tra esodo e pentecoste”. Il primo con la sua lucida analisi storica e filosofica ha posto l’accento soprattutto sull’atteggiamento da tenere nei confronti della condizione postmoderna e sulla riflessione contemporanea intorno all’intersoggettività: “Se la libertà in relazione – ha concluso il relatore – ha la natura della comunicazione e del dono, la figura antropologica che la esprime compiutamente è quella della generazione”. Il prof. Savagnone, invece, si è soffermato sui problemi irrisolti degli uffici derivanti da un livello culturale che ha a che fare con la mentalità, la sensibilità, gli atteggiamenti, gli stili di comportamento, ed ha auspicato, specialmente in questo momento storico, l’esodo dagli uffici superando l’incomunicabilità “tra piano nobile e piano terra”. Nella quarta giornata è stata molto apprezzata la relazione del prof. Maurilio Assenza su: “Con l’unzione di Cristo nella polis e nelle periferie” ; egli ha rimarcato la necessità di “stare dentro la storia cercando di assolvere il nostro compito profetico, che non potrà però prescindere da una Chiesa sinodale e da una comunione affettiva ed effettiva a tutti i livelli”. Il cuore della profezia , soprattutto in Sicilia, comprende condivisione, legalità, giustizia, bene comune. Infine la relazione di mons. Domenico Pompili, trattenuto a Roma, è stata letta e meditata in assemblea e aveva per tema: “La fede vede nella misura in cui cammina (LF 9)”. In essa venivano indicati tre passi (fra gli altri) necessari per affrontare il cambiamento d’epoca: a) percepire il cammino in senso storico, b) vivere il cammino in senso spaziale; c) “produrre il cammino in senso esistenziale attraverso alcune decisioni che fanno emergere il profilo di una compiuta umanità cristiana”. I laboratori pomeridiani sono stati caratterizzati da una viva
partecipazione che si è tradotta in testi condivisi presentati in assemblea con ulteriori interventi di chiarimento. L’ultimo giorno, invece, i laboratori sono stati divisi per commissioni e organismi per analizzare l’attuale situazione e proporre linee di intervento regionale e diocesano. Il convegno, pieno di stimoli teologici e organizzativi, è stato altresì arricchito da un recital sul beato Pino Puglisi e da un’animazione del gruppo “Arcobaleno dei popoli” dal titolo “Luce vera che illumina ogni uomo” con protagonisti degli immigrati. I circa duecento partecipanti, tra vescovi, presbiteri e laici, hanno avuto inoltre la possibilità di condividere una bella esperienza di fede, di fraternizzare e pregare insieme. Saranno prodotti gli atti mentre sono già disponibili i DVD con tutte le relazioni del convegno. La diocesi di Acireale è stata presente con il vescovo mons. Antonino Raspanti, che, tra l’altro, ha coordinato un dibattito assembleare, e quindici responsabili degli Uffici Pastorali diocesani e delle aggregazioni laicali.
Giovanni Vecchio