“Dal territorio riceviamo segnali positivi di dinamismo e di rinnovata attenzione al Sovvenire. È stato ben accolto il piano di eventi formativi per spiegare nelle parrocchie il sistema ecclesiale di sostegno economico”, osserva Matteo Calabresi (responsabile del Servizio promozione Cei). E mons. Donato Negro (presidente Comitato Cei per il sostegno economico alla Chiesa) ricorda che “l’utilizzo delle risorse economiche di cui la Chiesa ha bisogno non può contraddire, anzi deve profondamente misurarsi con la povertà, che vale per i fedeli e per l’istituzione”.
Partecipazione all’8xmille ancora in crescita e offerte per il sostentamento del clero in ripresa. È il quadro per il 2017 delle due maggiori voci di sostegno economico alla Chiesa, presentato al convegno nazionale degli incaricati diocesani, che si è tenuto a Salerno dall’8 al 10 maggio. Al termine dei lavori abbiamo incontrato mons. Donato Negro, arcivescovo di Otranto e presidente del Comitato Cei per il sostegno economico alla Chiesa, che indica nell’educazione la risorsa per far crescere la condivisione. ConMatteo Calabresi, responsabile del Servizio promozione Cei, abbiamo fatto invece il punto su 8xmille e offerte per i sacerdoti.
Eccellenza, quale dev’essere oggi, per risultare credibile, lo stile della Chiesa nell’utilizzo di beni consistenti, come quelli che le sono affidati?
Per rifondare l’ordine sociale è urgente un’inversione di tendenza – ce lo ricorda sempre anche Papa Francesco – dall’interesse economico alla dignità di ogni persona e al bene comune. Il nostro compito oggi è formare e dare testimonianza. Nonostante le incoerenze e le infedeltà della sua storia, anche recente, su cui restare vigilanti, la Chiesa è stata ed è il più grande luogo storicamente realizzato di circolazione di misericordia.
Quali sono i punti di forza nell’appello al Sovvenire oggi?
Mons. Negro: È la “strada della povertà” di cui parlava il Concilio. C’impegna alla trasparenza nella gestione dei beni. L’utilizzo delle risorse economiche di cui la Chiesa ha bisogno non può contraddire, anzi deve profondamente misurarsi con la povertà, che vale per i fedeli e per l’istituzione. Ma c’è di più. La via della Chiesa – nellaLumen Gentium – è la stessa di Cristo: la kénosi, lo svuotamento. Lui si svuotò della ricchezza divina per assumere la povertà della condizione umana. Dalla fede in Lui deriva la nostra sollecitudine per i più abbandonati. In questa continua liberazione evangelica può brillare, per il suo stile sobrio e povero, il volto più bello della Sposa di Cristo.
Calabresi, come stanno rispondendo le parrocchie ai progetti di quest’anno?
Dal territorio riceviamo segnali positivi di dinamismo e di rinnovata attenzione al Sovvenire. È stato ben accolto il piano di eventi formativi per spiegare nelle parrocchie il sistema ecclesiale di sostegno economico. Gli incaricati diocesani sono anche in questo caso non solo referenti ma maestri di condivisione. I fedeli vogliono sentir parlare di questi temi. Il rapporto di fiducia rimuove le zone d’ombra e cresce la partecipazione di chi firma o dona per i sacerdoti.
Quali sono le prospettive per il futuro?
Calabresi: Riconfermeremo questi appuntamenti formativi anche nel 2018. E ovviamente, oltre che al territorio, continueremo a dedicare energie alla comunicazione e ai nuovi media. Entrambi gli strumenti di origine concordataria dell’8xmille e delle offerte per i sacerdoti registrano una crescente fiducia nell’opera della Chiesa. Dunque anche sul web proporremo un’esplorazione verificata dell’utilizzo delle risorse, come nella Mappa 8xmille: il sito 8xmille.it affianca alla ripartizione Cei per macro-voci la geolocalizzazione di oltre 13mila opere realizzate grazie alle firme. È in continuo aggiornamento. L’obiettivo è renderla ‘user generated content’, cioè con gli aggiornamenti affidati direttamente alle diocesi.