La corale “Rose di Gerico” di Cannizzaro sta preparando un interessante recital che verrà presentato il prossimo 3 settembre nel Santuario Mariano di Vena (Piedimonte Etneo). “Una fede di frontiera”, questo il titolo del recital, si ispira ad un libro scritto da padre Carmelo La Rosa, rettore del santuario, durante la sua missione in Albania mentre imperversavano i terribili anni della guerra nel Kossovo e tratta della difficile convivenza tra Cattolici e Musulmani. Nel recital verranno commentate musicalmente alcune tra le più intense e profonde letture tratte dal libro e drammatizzati i momenti più toccanti, il tutto cantando con l’unico strumento indispensabile: la voce del cuore.
Il gruppo vanta un repertorio vastissimo che spazia dall’ambito polifonico a quello cameristico, popolare, sacro e lirico. Tanti i drammi musicali portati in scena con successo; solo per citarne alcuni: Passio Agathae, Santa Lucia, Il Cardinale Dusmet, S. Giovanni Battista, Padre Pio da Pietrelcina, opera che è stata eseguita per ben due volte a S. G. Rotondo e magistralmente interpretata dal tenore del gruppo Mario Gandolfo. Insomma, un curriculum di tutto rispetto che la dice lunga sulla crescita artistica della corale polifonica “Rose di Gerico” diretta dal m° Antonello Gandolfo che si è perfezionato in composizione a Roma, presso l’Istituto S. Agostino di musica sacra e che è l’autore di gran parte della musica che il suo coro esegue con briosa partecipazione. Il nome del coro “Rose di Gerico” si richiama a un versetto del Siracide, il libro dell’Antico Testamento scritto da Gesù figlio di Sirach nel primo secolo a.C., dove la Sapienza Divina in forma di splendida ragazza si presenta paragonandosi ad una pianta di rose dell’Oasi di Gerico. Nata nel 1980, la corale, con i suoi 36 anni di storia, la sua intensa e qualificata attività concertistica rivolta principalmente a divulgare la conoscenza della Sacra Scrittura attraverso la musica, con drammatizzazioni liriche su testi originali, anche latini, si pone ancora oggi come una voce singolare e autorevole non solo nel panorama culturale catanese ma anche in tante altre parti dell’Isola e in Italia. La varietà e la vivacità delle iniziative intraprese, la disponibilità ad affrontare repertori diversi e impegnativi, la passione per il canto e per l’approfondimento delle tecniche vocali, l’amicizia e l’entusiasmo dei coristi che consolida un lavoro gratificante ma pur sempre faticoso, ne fanno un complesso corale il cui livello artistico e i cui orizzonti espressivi sono in continua crescita.
Caterina Maria Torrisi