Coronavirus e dintorni / Il Governatore Musumeci: “Il massimo rigore sugli ingressi in Sicilia ci dà ragione”

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Il Governatore Musumeci

Ci avevano avvisato, sia pure in maniera sconclusionata, tortuosa e quasi incomprensibile. Comunque non ci avevamo creduto. Certo, mai prima d’ora, era successo che si chiudessero baracca e burattini, che si bloccasse l’Italia intera.
Oggi, con un certo batticuore, siamo tutti alla ricerca disperata di mascherine, guanti e disnfettanti.

Il Governatore Musumeci

La grande Cina ci ha spedito per raccomandata il virus Covid-19, che però, in base alle notizie di stampa che circolano, è passato prima dalla Germania che ha ritenuto opportuno starsene zitta per non farci preoccupare. Sic!
Avevamo la migliore sanità del mondo, dicono in molti. Avevamo, ribattono in tanti. L’emergenza coronavirus ha riaperto la polemica sui tagli alla sanità fatti da chi ha governato negli ultimi dieci anni. “Purtroppo – afferma l’ex ministro della Salute, Girolamo Sirchia – abbiamo subito l’influenza negativa di alcuni economisti che sono intelligenze importanti ma pericolose: vivono di slogan e formule ma sono lontani dalla realtà e dalla società”.
È un fiume in piena il prof Sirchia. Ce l’ha con i governanti di oggi, ma anche con quelli di ieri.
«Siamo in mano a pazzi o a gente prezzolata. La comunicazione è stata pessima. Quando arrivò la Sars (un virus più letale ma meno contagioso rispetto al corona), io ero il ministro e tenevo una conferenza stampa al giorno. Come governo, abbiamo pagato la Rai per avere degli spazi informativi in cui io parlavo alla nazione. Certo, io ero un medico affermato e quindi trasmettevo autorevolezza. Oggi il ministero della Salute non si è fatto sentire. Andava in tv Conte con il maglioncino, ma lui è lo stesso che tre settimane fa aveva parlato di allarmismo, bocciando la proposta dei governatori leghisti di mettere in quarantena chi arrivava dalla Cina e che ha accusato l’ospedale di Codogno di non aver rispettato le direttive».

L’ex ministro Sirchia

Sirchia così continua: «Io arrivavo dagli ospedali, conoscevo la vita e la sofferenza. L’Italia invece, ma direi tutta l’Europa, negli ultimi anni si è messa in mano a dei guru, spesso al servizio della grande finanza internazionale e delle banche, che hanno imposto al Paese un Mes (Meccanismo Europeo  di Stabilità) da 120 miliardi come contributo a un Fondo Salva-Stati, che è in realtà un fondo di salvataggio delle banche franco-tedesche. Quasi tutti i governi italiani degli ultimi anni hanno avallato le disastrose strategie economiche globaliste della Ue per incapacità e debolezza. Erano e sono esecutivi con scarso consenso popolare, minacciati da continui rating negativi e dallo spread. È ora di finirla, dobbiamo mandare al governo uomini capaci e non manichini disponibili a firmare ogni compromesso». Questo il pensiero di Sirchia.
Prendendo in prestito modi di dire della lingua siciliana, come “dopu cca a Sant’Agata arrubbaru ci ficiru i porti di ferru”, ci rendiamo conto che le richieste provenienti da diversi governatori regionali erano integralmente fondate. Il governo nazionale ha provveduto a bloccare tutti gli spostamenti. Il governatore Musumeci ha ribadito che bisogna tenere alta la guardia: “In Sicilia l’epidemia non ha raggiunto e speriamo non raggiunga particolari dimensioni. Le misure di precauzione sono state adottate, e c’è un grande senso di responsabilità, anche da parte dei cittadini nonostante l’esasperato individualismo”. Il problema resta il monitoraggio di chi è rientrato dal Nord: “Ventimila persone sono rientrate negli ultimi 4 giorni dall’esodo del nord”. Il rientro in massa consentirà l’allargarsi dei contagiati causando grandi problemi e sofferenze e magari chi è rientrato senza adeguati controlli se la passerà liscia.
Musumeci continua: “In questo momento i numeri ci danno ragione, noi continuiamo a sperare. Prevale la convinzione che se noi oggi facciamo qualche sacrificio potremo domani goderne in libertà e normalità”.
Una piccola riflessione di un siciliano orgoglioso delle proprie origini: per anni ci siamo vantati di avere esportato dalla nostra terra i migliori cervelli che l’Italia possiede. Oggi siamo sicuri di poterlo ancora fare dopo avere assistito all’irrazionale fuggi-fuggi di qualche giorno addietro dei giovani “cervelli”?

Pippo Sorrentino

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