Coronavirus e riflessioni / Diciottenne del “Ferraris”: in questa strana Quaresima abbiamo apprezzato le cose importanti della vita

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Pubblichiamo la riflessione scritta da una studentessa di quinto anno della sezione A del corso Bs (Biotecnologie sanitarie) dell’Istituto tecnico “Galileo Ferraris” di Acireale. La riflessione è preceduta dalla traccia della docente di religione Mariella Di Mauro.

La Quaresima è un periodo di purificazione e di riflessione prima della Pasqua. In questo periodo Gesù ci invita ad un cambiamento del cuore; per operare questo cambiamento dobbiamo fare silenzio e rientrare in noi stessi.

Rientrare in noi stessi non è facile poiché viviamo in un mondo che ci stordisce con suoni e voci inutili, nel vano tentativo di riempire il vuoto che c’è dentro di noi. Per questo motivo Cristo ci invita ad entrare nel deserto per riflettere sulla nostra vita e scoprire quali sono gli ostacoli che ci impediscono di essere veramente felici. Quest’anno, purtroppo, ci ritroviamo tutti, nostro malgrado, a vivere un’esperienza unica e triste che ci vede allontanati da questo modo di vivere caotico e prevaricante per evitare di esserne risucchiati. Come pensi che vivremo questa Pasqua diversa?

Esprimi una tua breve riflessione.

In questi anni, vivere la Quaresima come un periodo di purificazione non è stato facile, causa la vita frenetica di tutti i giorni e il consumismo sfrenato, che ci hanno sempre sottratto dai valori autentici della Pasqua, tentandoci come fece Satana nel deserto con Gesù.

Sara Grasso

La Pasqua appena trascorsa è stata “strana”: non è stato possibile uscire, andare dai parenti per il tradizionale pranzo, scambiarsi le uova o recarsi in montagna per le grigliate di carne di Pasquetta. Il mondo si è fermato, ma la natura si è risvegliata, facendo sentire a tutti la sua presenza, dando conforto in questo momento difficile. Il cinguettìo degli uccelli, il fruscìo del vento, si riesce a percepire ogni singolo suono, mentre, con la vita che avevamo prima, prevaleva su tutto il rumore delle auto, dei clacson e il chiasso della gente ed era quasi impossibile mettersi in contatto con la natura.

Il mondo è in stand by, basta chiudere gli occhi per ritrovare la tranquillità perduta in noi stessi. Credo che la vera Quaresima l’abbiamo vissuta veramente solo quest’anno, non disturbati da abitudini superficiali e frivole che, di anno in anno, sono state in grado di sottrarci dalla vera Pasqua: ci siamo ritrovati all’improvviso nel deserto di casa nostra, dove abbiamo potuto rifugiarci in noi stessi per riscoprirci, facendo riemergere anche vecchie usanze e tradizioni, soprattutto culinarie, del passato. Abbiamo dato valore a quelle piccole cose della vita che davamo per scontate, come il calore della famiglia, e la voglia di stare insieme ha prevalso su tutto.

Per noi giovani, colpiti maggiormente dalla vita frenetica e dalla tecnologia, è stato utile estraniarci da tutto ciò, riuscendo a trovare facilmente un nuovo equilibrio più sano, a differenza degli anziani, che già questo equilibrio lo avevano trovato, dopo tanti anni di vita vissuta, e l’unica forza che li teneva vivi era l’affetto delle persone care. Adesso, divisi dalle loro famiglie, stanno vivendo questo periodo con solitudine e paura, non riuscendo a cogliere nessun lato positivo da questa esperienza che non sta facendo altro che rallentare ancora di più la loro vita già lenta. Per fortuna, alcuni sono riusciti a vivere la Pasqua in modo più sereno e meno malinconico grazie alla tecnologia, che con chiamate e videochiamate, è riuscita a farli mettere in contatto con le persone a loro care, facendoli sentire meno soli. Il motto che ha legato tutti gli italiani è stato “divisi, ma uniti”, rendendo questa Pasqua meno amara.

Noi siamo fortunati ad essere qui, ad avere la nostra famiglia accanto, perché c’è chi questa fortuna non ce l’ha più. La vita di molte persone è stata strappata via da questo virus, mentre medici e infermieri stanno lottando in prima linea per tenere in vita i nuovi contagiati, che, pur essendo in calo, sono ancora troppi. Questo momento, speriamo presto, finirà, e noi tutti torneremo alla nostra vita frenetica di prima, per cui adesso, che possiamo, approfittiamone per riscoprire noi stessi, per apprezzare le piccole cose che ogni giorno la vita ci regala. Un giorno questa “tranquillità” ci mancherà e sarà necessario rifugiarci veramente nel deserto per ritrovarla, ma non potremo perché “non avremo tempo”.

Sara Grasso

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