Le coste della Sicilia sono a rischio di erosione e indondazione, come evidenziato non solo da nuove ricerche scientifiche ma anche da Legambiente Sicilia.
Le coste della Sicilia sono a rischio di erosione e inondazione / Nuova ricerca dall’Università di Palermo
La rivista Nature Scientific Reports ha visto la pubblicazione di un nuovo studio dal titolo “Mapping decadal land cover dynamics in Sicily’s coastal regions” lo scorso 27 settembre. La ricerca, svolta da un team di Ingegneria marittima e costiera del Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi di Palermo in collaborazione con i ricercatori dell‘Istituto di Idraulica Ambientale dell’Università di Cantabria (IHCantabria – Spagna), ha rilevato trasformazioni fondamentali nell’utilizzo del suolo (Land Use – LU) e nella copertura del suolo (Land Cover – LC) delle coste siciliane fra il 1988 e il 2022. Le aree urbanizzate sono nettamente aumentate, rendendo sempre più manifesto il bisogno di politiche che puntino ad uno sviluppo sostenibile.
La tendenza generale all’espansione urbana lungo le coste siciliane si è verificata in particolare nelle città principali quali Palermo, Catania e Trapani. Questo fenomeno ha avuto un impatto diretto sulle aree vegetate, con una netta riduzione della copertura verde in favore di nuove costruzioni e infrastrutture. In alcune zone, la perdita di sabbia è stata più marcata, probabilmente a causa di attività illegali di appropriazione di terreni e della costruzione di infrastrutture non autorizzate. L’analisi ha avuto luogo tramite immagini satellitari Landsat e Sentinel. I ricercatori hanno poi elaborato i dati attraverso modelli di segmentazione semantica basati sul principio delle reti neurali, metodologia che si è rivelata estremamente precisa.
Le coste della Sicilia sono a rischio di erosione e inondazione / L’importanza della ricerca in questo campo
La Sicilia, l’isola più grande del Mediterraneo, è caratterizzata da una varietà di paesaggi costieri che vanno dalle scogliere rocciose ai litorali sabbiosi. La sua costa è lunga circa 1600 km, con diversi rischi associati, come l’erosione e le inondazioni. Questo tipo di indagini è molto importante al fine di preservare i benefici ecologici, economici e sociali che questi ambienti offrono. E’ utile per offrire previsioni in tal senso e valutare correttamente, ad esempio, il rischio di inondazione costiera. L’utilizzo del suolo ha un’influenza sull’apporto di sedimenti alle spiagge, alterandone quindi la possibilità di difesa dalle inondazioni. D’altro canto queste analisi possono aiutare a definire i beni e le attività economiche sottoposte ai rischi costieri.
Le coste della Sicilia sono a rischio di erosione e inondazione / Il Piano di Assetto Idrogeologico Siciliano del 2021
Già il Piano di Assetto Idrogeologico Siciliano del 2021 dichiarava che il 76,5% della costa siciliana è a rischio erosione. Le cause sono da ricercare principalmente negli interventi di artificializzazione e cementificazione, legali e non, attuati in prossimità della costa. Il consumo di suolo costiero è del 56,4%, il più alto della penisola. La situazione è aggravata dai cambiamenti climatici in atto. La Sicilia è anche la regione d’Italia più battuta da fenomeni (154 eventi dal 2010 al 2023) quali piogge intense e mareggiate, che possono peggiorarne l’erosione, principalmente durante l’inverno. E’ fonte di preoccupazione anche il graduale aumento del livello del mar Mediterraneo che nell’ultimo secolo ha avuto una progressione di mediamente 1,4 mm annui.
Le coste della Sicilia sono a rischio di erosione e inondazione / La voce di Legambiente Sicilia
Afferma Salvatore Gurgone, responsabile Erosione Costiera di Legambiente Sicilia: “L’attuale stato dell’erosione delle coste siciliane non è altro che il risultato di una gestione del territorio e della spesa pubblica non orientata all’interesse generale. Ciò ha prodotto quegli interventi antropici, legati alla cementificazione illegale e anche legale, che hanno innescato il degrado dell’ambiente costiero e l’erosione delle spiagge. Questo quadro è destinato ad aggravarsi con l’aumento della frequenza di eventi meteo-marini estremi provocati dal mutamento climatico già in atto”.
“Le spiagge siciliane vanno tutelate – spiega Tommaso Castronovo, presidente di Legambiente Sicilia – affinché costituiscano quella straordinaria risorsa ambientale, capace di trainare un settore turistico basato sulla effettiva valorizzazione dell’identità culturale dei luoghi. La loro tutela dipende anche, e soprattutto, dalla qualità delle politiche urbanistiche e dalle strategie di governo del territorio in area vasta. L’occupazione delle pianure costiere, l’urbanizzazione spinta ai limiti della battigia creano i presupposti per fenomeni di erosione degli arenili e di inquinamento delle acque del mare”.
Maria Maddalena La Ferla