Secondo il monitoraggio settimanale compreso tra il 4 ed il 10 ottobre scorsi del Ministero della Salute, la campagna vaccinale contro il Covid19 in Italia è a buon punto. A livello nazionale la situazione è al di sotto della soglia di 50 casi settimanali per 100.000 abitanti. Quindi si conferma una lieve diminuzione del tasso di occupazione di posti letto in area medica e terapia intensiva associati al COVID19. Quasi tutte le regioni sono classificate a rischio epidemico basso. La variante delta rappresenta la quasi totalità dei casi in Italia, dominante nell’intera Unione Europea ed associata ad una maggiore trasmissibilità. La campagna vaccinale rappresenta lo strumento principale per prevenire la circolazione del virus sostenuta da varianti emergenti. Però è anche necessaria la collaborazione attiva dei cittadini per contribuire al contenimento dei casi.
Covid19, campagna vaccinale in Italia: prosegue il piano strategico nazionale dei vaccini
Prosegue dunque il Piano strategico nazionale dei vaccini per la prevenzione delle infezioni dal Covid-19, che si componeva di due documenti: il documento relativo agli elementi di preparazione della strategia vaccinale presentato dal ministro della Salute al Parlamento e le raccomandazioni ad interim sui gruppi target della vaccinazione anti Covid-19, con le quali sono state aggiornate le categorie di popolazione da vaccinare e le priorità. Il Piano, elaborato da Ministero della Salute, Commissario Straordinario per l’Emergenza, Istituto Superiore di Sanità e Aifa, era stato adottato con decreto il 12 marzo.
Covid19 / Campagna vaccinale secondo il Piano
Il 13 marzo era stato diffuso il Piano vaccinale del Commissario straordinario per dare inizio alla campagna vaccinale nazionale. Elaborato in armonia con il Piano strategico nazionale del Ministero della Salute, che fissava le linee operative per completare al più presto la campagna vaccinale. Tale piano mirava a raggiungere le 500 mila somministrazioni al giorno su base nazionale, con una copertura di almeno l’80% della popolazione entro settembre 2021. L’obiettivo sembra dunque sostanzialmente centrato.
Covid19 / Gli inizi della campagna vaccinale in Italia
Come stabilito dall’Istituto Superiore di Sanità, il 27 dicembre 2020 era stato indicato come il cosiddetto “Vaccine day”. Tale data ha segnato il via ufficiale alla campagna di vaccinazione contro il COVID-19 in tutta Europa. In Italia, la distribuzione vera e propria del vaccino era iniziata il 31 dicembre. La popolazione ha avuto a disposizione i vaccini gratuitamente in considerazione di valori e principi di equità, secondo modalità e priorità che tengono conto del rischio di malattia, dei tipi di vaccini autorizzati e disponibili, nel quadro della strategia messa a punto dalla Commissione europea.
Covid19, come sarà la campagna vaccinale in Italia nelle ultime settimane?
Prosegue perciò ora la campagna di vaccinazione anti Covid-19, con oltre l’80% della popolazione che ha completato il ciclo. E’ stato raggiunto e superato il target stabilito mesi fa dal governo in accordo con il Commissario Straordinario per l’emergenza. Secondo il report vaccini anti Covid-19 del Ministero della Salute, l’85,90% della popolazione ha ricevuto almeno una dose. L’81,84% della popolazione ha completato il ciclo vaccinale.
Green Pass, arriva l’obbligo nel mondo del lavoro: cosa è cambiato dal 15 ottobre?
Per limitare la circolazione del virus ed assembramenti, dal 15 ottobre l’obbligo di Green Pass è stato esteso ai lavoratori, fino al 31 dicembre. Con Green Pass, lo ricordiamo, s’intende la certificazione in formato digitale e stampabile emessa dalla piattaforma nazionale del Ministero della Salute. Contiene un QR code per verificare l’autenticità e la validità. Con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto-legge 21 settembre n. 127, è entrato in vigore un provvedimento contenente misure per assicurare lo svolgimento in sicurezza del lavoro pubblico e privato mediante l’estensione dell’ambito applicativo della certificazione verde Covid-19 e il rafforzamento del sistema di screening.
Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha firmato il Dpcm con le modalità di verifica del possesso della certificazione verde Covid-19 in ambito lavorativo, su proposta del ministro dell’economia e finanze, del ministro della Salute e del ministro per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale.
Trieste, gli organizzatori annullano il corteo Green Pass per il rischio di infiltrazioni
La scelta del governo di rendere obbligatorio il Green pass per i lavoratori sia pubblici che privati ha provocato in diverse città proteste e manifestazioni, come quella di Roma, Genova, Torina, Trieste. Quest’ultima è al centro delle polemiche. Perché? Il Coordinamento 15 Ottobre ha annullato il corteo di cui aveva chiesto l’autorizzazione. Lo ha comunicato la Questura, che invece aveva autorizzato la manifestazione. Il protavoce del movimento, Stefano Puzzer, in un messaggio sui social, ha annunciato la decisione di cancellare anche la grande manifestazione del giorno dopo (23 ottobre) a Trieste. Il corteo ‘’no Green pass’’ sarebbe dovuto partire alle 14 il 22 ottobre da largo Riborgo, per concludersi in piazza Unità, diventata luogo della protesta da lunedì scorso dopo lo sgombero dal Varco 4.
Cosa ne pensano a riguardo i portuali?
I portuali avevano dato la loro adesione alla manifestazione, ripudiando però la violenza. “Noi ci impegneremo per mantenere la manifestazione pacifica come fatto finora perché amiamo il nostro lavoro e la nostra città. Cercheremo di tenere gli animi tranquilli – avevano dichiarato. – Abbiamo iniziato una protesta per il porto, sperando che i triestini si unissero, nessuno si aspettava l’affluenza che c’è stata, nessuno ha organizzato questo’’. Ma c’erano segnali preoccupanti, perché secondo gli stessi organizzatori a Trieste sarebbero potuti arrivare infiltrati da tutta Europa, dalle frange dei Black Bloc (guerriglia urbana che cerca il vandalismo), fino a esponenti dei movimenti di estrema destra.
Così in serata Stefano Puzzer (nella foto), portavoce del Coordinamento dei lavoratori portuali a Trieste, aveva lanciato un appello sui social. ”Non venite qui, non voglio mettere a repentaglio la vostra incolumità” . Si era rivolto così, in un video ai seguaci della protesta ‘’No Green Pass’’, dopo aver annullato il corteo. ”So che questa cosa vi farà rimanere male, però io vi chiedo di fidarvi di me: ci sono centinaia e centinaia di persone che vogliono venire qui e rovinare il nostro obiettivo. C’è qualcuno che non vede l’ora di approfittare di questo e dare la colpa al coordinamento 15 ottobre e bloccare tutte le prossime manifestazioni del Coordinamento’’.
Notizie in corso di aggiornamento
Il corteo “no Green pass” in programma per venerdì alle 14 e promosso dal Coordinamento 15 ottobre era stato infine confermato. Il Comune di Trieste aveva informato che, a causa delle manifestazioni previste, tutti gli istituti della cultura del Comune di Trieste saranno chiusi. Sono in corso anche i controlli delle forze dell’ordine nei confronti di persone dirette verso Trieste in vista del corteo ’’ no Green pass’’. Era stata invece un totale insuccesso la protesta del 22 ottobre del Coordinamento ”no Green pass” di Trieste nell’area del varco 1 del porto di Trieste. Qui i manifestanti si erano dati appuntamento per attraversare continuamente la strada sulle strisce pedonali, con l’intento di ostacolare il traffico di tir diretti verso lo scalo. All’appuntamento, però, si erano presentate poche persone.
Ma cosa hanno richiesto i manifestanti?
Dopo il venerdì dei cortei “fantasma”, sabato 23 ottobre i rappresentanti del Coordinamento 15 ottobre avevano avuto l’incontro con il ministro delle politiche agricole, Stefano Patuanelli. Mentre in piazza Unità oltre duemila persone si erano riunite in presidio. Tra loro, molti portuali di Trieste e anche di Genova. Il Coordinamento 15 ottobre aveva affermato che avrebbe atteso di conoscere la risposta del governo entro il martedì successivo (ieri, ndr), presidiando piazza Unità, affinchè la richieste di abolizione di Green pass e obbligo vaccinale venisse accolta.
Green pass / Trieste: nuova protesta e appello
Il corteo organizzato a Trieste mercoledì 27 mattina da un gruppo di portuali ha raccolto fino a duemila persone, di cui un centinaio di lavoratori del porto e diversi dipendenti di aziende. Il percorso, cominciato a Domio, si è concluso vicino all’ingresso del porto. I manifestanti, provenienti anche da fuori regione, sono ancora adesso presenti in città. Il corteo, scortato dalle forze dell’ordine e condotto in maniera pacifica da Stefano Puzzer, è in attesa di una risposta da parte del Consiglio dei ministri. Puzzer ha lanciato un appello:
“Venerdì invito tutti a una giornata di riflessione, vaccinati e non vaccinati, anche chi non è d’accordo con noi. Non usate il Green pass per andare al lavoro o al ristorante o dove viene richiesto”. Ha inoltre ribadito: “dopo giovedì faremo un Consiglio del popolo su come proseguire la protesta, nel caso in cui il Governo non ritiri il Green pass” e ha annunciato la volontà di creare un “ufficio tecnico-sanitario” alternativo al comitato tecnico-scientifico del Governo, con sede a Trieste. “Stiamo parlando con dei medici, luminari italiani, preparati e nello stesso tempo oscurati” ha specificato.
Roberta La Terra