Covid19 / Gli effetti della pandemia nell’adolescenza

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Riportiamo le riflessioni dell’esperto Mariano Indelicato sulle conseguenze della pandemia da Covid19 nella fase delicata dell’adolescenza. Spiega in che modo il lockdown abbia influito sulla salute mentale degli adolescenti e quali conseguenze abbia comportato nella fase dello sviluppo individuale e adolescenziale. Una nuova emergenza da affrontare e per la quale bisognerebbe agire tempestivamente.

La delicata fase dell’adolescenza

L’adolescenza nel nostro sistema sociale costituisce la fase di passaggio dalla fase infantile a quella adulta, con tutte le forti contraddizioni che si porta dietro sia nelle relazioni intra-personali sia in quelle interpersonali. È un momento importante per la costruzione dell’identità, del pensarsi e del realizzarsi come individuo che si porta dietro tutti gli influssi provenienti dalle generazioni precedenti e, nello stesso tempo, li rielabora per costruire la propria unicità. È il momento in cui inizia il lungo viaggio, definito in un mio articolo come il viaggio dell’eroe, finalizzato al necessario svincolo dalla famiglia di origine.

Lo sviluppo individuale, infatti, avviene per fasi: crescere significa attraversarle per entrare ogni volta in un mondo nuovo dal quale si esce con nuovo sé. Nell’adolescenza si tratta di preparare un vero e proprio trasloco che assume le caratteristiche del viaggio iniziatico. Nelle culture arcaiche per essere riconosciuti come adulti devono essere superate molte prove. Anche in questo percorso, molto più lungo e complesso nella società attuale, bisogna superare molti ostacoli per raggiungere la meta.

Adolescenza / Un processo di crescita

Innanzitutto, bisogna lottare con la parte nevrotica e psicotica dell’interiorità. La prima è costituita dalle paure, dalle ansie, dai demoni che dobbiamo sconfiggere ed uccidere. Sono le paure che provengono dall’infanzia e dai rapporti con il mondo esterno ivi compresi quelli con le famiglie di origine. Come scrive Cigoli bisogna “accettare e riconoscere ciò che padri e madri hanno lasciato in eredità e passare aldilà rilanciando l’azione generativa”. La seconda è rappresentata dalla parte irrazionale (parte negativa del nostro sé), quella che invita a scappare, a cercare di sfuggire al compito. Essa, nel processo di crescita, è indispensabile perché la conoscenza avviene sempre per differenza. Se non ci fossero i cattivi non avrebbero senso neanche i buoni.

Essa, come informa ancora Cigoli, è la sede dell’odio generazionale “di cui occorre cogliere le forme e, al contempo, le strategie per affrontarlo. L’odio si presenta con il volto della menzogna, dell’iniquità, dell’invidia e della crudele indifferenza”. Bisogna elaborare questi contenuti onde evitare l’odio generazionale, cosi come descritto da Eisodo che nel narrare i miti dell’età dell’uomo lo colloca nell’età del ferro caratterizzata dalla rottura dei legami tra padri e figli: “Figli diversi dai padri e padri diversi dai figli maltratteranno i parenti appena attempati li copriranno di male parole e d’insulti, gli infami senza rispetto divino. Costoro neppure daranno il necessario per dare da vivere ai vecchi che li hanno allevati. Sarà abbandonata la terra con le sue strade spaziose, agli uomini il pianto e il dolore. Contro il disastro per gli uomini non ci sarà riparo”.

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Covid19 / Pandemia e adolescenza

La narrazione del COVID 19, con tutte le implicazioni e le limitazioni che ha avuto in termini di relazioni interpersonali, ha influito in maniera determinante con i vissuti delle suddette fasi. Non è un caso che durante la pandemia le problematiche psicologiche e patologiche dell’adolescenza siano aumentati in maniera significativa. Alcuni dati di ricerca ed epidemiologici indicano un aumento tra il 30% e il 40% di accessi ai servizi di salute mentale da parte di adolescenti durante la pandemia.  Nelle varie manifestazioni patologiche una particolare rilevanza ha l’“attacco al corpo”, nelle diverse espressioni attraverso le quali il malessere adolescenziale si manifesta. Dall’autolesionismo, ai disturbi alimentari, al consumo di sostanze d’abuso, sino ai gravi attentati alla vita (tentati e mancati suicidi), a cui si affiancano disturbi di panico e d’ansia acuti, stati fobici con marcato ritiro sociale, stati dissociativi con alterazioni senso-percettive, crisi di dirompenza spesso intrafamiliare.

Pandemia / Gli effetti del Covid19 sulla fase dell’adolescenza

Da una ricerca promossa dalla fondazione Soleterre in collaborazione con L’Università Cattolica di Milano emerge che il 17,3% degli intervistati pensa che sarebbe meglio morire o di volersi far del male (il 2% quasi ogni giorno e il 15,3% più della metà dei giorni). I suddetti sintomi possono essere inquadrati all’interno delle categorie nosografiche dei disturbi nevrotici, depressivi e psicotici. Non vi è dubbio che la pandemia con le incertezze che ha comportato nella programmazione di obiettivi futuri legate alle difficoltà economiche e all’isolamento sociale, abbia condotto a una progressiva disillusione degli adolescenti rispetto al poter progettare ed elaborare lo svincolo dalla propria famiglia di origine.

Cancrini ha individuato 4 tipi di svincolo disfunzionale che stanno alla base di vari tipi di patologie. In particolare, due tipi descrivono in maniera emblematica le manifestazioni patologiche presentate nei vissuti pandemici dagli adolescenti:

  • Svincolo apparente che comporta crisi di tipo schizoaffettivo come crisi maniacali e depressive, forme gravi di anoressie o tossicomanie di tipo C.
  • Svincolo di compromesso che determina disturbi psicoticidi personalità di tipo schizoide o borderline e/o forme di tossicomanie di tipo C o anoressia.

Adolescenza / Come ha influito la pandemia da Covid19?

Canevaro afferma che “una delle fasi più difficili nella crescita di un essere umano è il processo di autonomizzazione, elaborazione di un progetto esistenziale e inserimento creativo nella società. Distaccarci dalla organizzazione familiare che ci ha dato il nome e dalle persone con cui abbiamo accumulato migliaia e migliaia di interazioni lungo il tempo. È un processo graduale che non finisce mai e che si interseca con la nostra discendenza in un movimento ciclico, auto perpetuante”. La pandemia da COVID19, influendo in maniera determinante in questo processo, ha comportando e sta comportando gravi problematiche nel normale evolversi dello sviluppo individuale e adolescenziale creando una ulteriore emergenza a cui le istituzioni preposte dovrebbero mettere riparo.

Mariano Indelicato psicoterapeutaMariano Indelicato*

*Psicologo Psicoterapeuta; Docente a.c. Psicometria delle Neuroscienze Cognitive Università degli Studi di Messina

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