Cristiani, politica, società: dalla Cei una parola chiara

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“La Chiesa che vive in Italia ha parlato al Paese con riconosciuta autorevolezza e credibilità. Ha saputo farlo dimostrando unità di giudizio, anche nella disamina delle delicate problematiche che ne stanno segnando la vita politica e sociale”. Lo afferma il comunicato finale, reso noto il 28 gennaio, del Consiglio permanente della Cei, che si è tenuto ad Ancona dal 24 al 27 gennaio.

Parola di fiducia e incoraggiamento. “I vescovi sono intervenuti in quanto pastori, animati da una chiarezza morale lontana da

Mons. Mariano Crociata, segretario Cei

ogni faziosità, capaci di una parola di fiducia e d’incoraggiamento, sostenuti dal desiderio dei credenti e di tutti i cittadini di superare le difficoltà del momento presente”. Il comunicato, facendo riferimento alla prolusione del card. Angelo Bagnasco, presidente della Cei, e alla discussione che ne è seguita, annota che i membri del Consiglio permanente “hanno apprezzato la pacatezza, la profondità e l’equilibrio di una lettura della realtà né reticente né aggressiva, e nel contempo capace di dar conto del disagio morale che serpeggia nel nostro Paese. In particolare – è stato rilevato – la posizione espressa dal Cardinale presidente ha saputo tener conto della complessità dei fattori in gioco, senza prestarsi a interpretazioni di parte e riconducendo la questione a un livello culturale ed etico che chiama in causa la responsabilità di tutti, in particolare di quanti hanno maggiori responsabilità in vista del bene comune”. Particolare attenzione è stata riservata ai giovani, “lente attraverso la quale leggere la realtà: di qui l’attenzione alle loro attese, prima fra tutte quella dell’accesso al mondo del lavoro”.

L’azione educativa delle comunità ecclesiali. Riprendendo gli “Orientamenti pastorali” per il decennio, circa “gli obiettivi e le priorità su cui investire”, ad Ancona sono stati rivisitati “i momenti salienti dell’azione educativa delle comunità ecclesiali, in vista di un nuovo slancio della loro missione evangelizzatrice”. “È emersa la consapevolezza – annota il comunicato finale – che l’iniziazione cristiana dei bambini e dei ragazzi costituisce una chiave di accesso a una realtà pastorale più ampia, che abbraccia in primo luogo i genitori e le famiglie”. Per questo motivo il tema principale della prossima Assemblea generale, che si svolgerà a Roma dal 23 al 27 maggio, sarà “Introdurre e accompagnare all’incontro con Cristo nella comunità ecclesiale: soggetti e metodi dell’educazione alla fede”. Guardando al decennio nel suo insieme, il Consiglio ha è poi deciso di dedicarne la prima metà all’approfondimento tematico intorno al tema “Comunità cristiana ed educazione alla fede”, mentre la seconda parte sarà dedicata al tema “Comunità cristiana e città”. “A fare da spartiacque” tra le due fasi sarà il Convegno ecclesiale nazionale.

Questione sociale e questione antropologica. Tra i punti all’ordine del giorno del Consiglio permanente vi era il documento conclusivo della 46ª Settimana Sociale dei cattolici italiani, del quale è stata autorizzata la pubblicazione. “Il documento – ricorda il comunicato – riconduce la questione sociale alla questione antropologica nella sua integralità e la declina riprendendo le sessioni tematiche della Settimana Sociale: intraprendere (ambito nel quale la crisi economica è stata analizzata e ricondotta alle sue cause più profonde); educare (dove si ribadisce la centralità del ruolo dell’adulto e l’importanza di strumenti con cui sostenere famiglia e scuola e dove non manca una lettura della realtà giovanile, colta quale risorsa che chiede di trovare uno sbocco); includere (con attenzione al fenomeno migratorio, ai percorsi di cittadinanza e alle condizioni dei rifugiati); slegare (valorizzando le opportunità che ciascuno può offrire, come anche le opportunità del mercato, all’interno di un nuovo patto sociale); completare la transizione istituzionale (evitando di escludere i giovani, i poveri e i non qualificati, come pure di snaturare l’impianto della Costituzione)”.

Volontariato, federalismo, formazione socio-politica. Sempre facendo riferimento al documento conclusivo della Settimana Sociale, i vescovi “hanno sottolineato l’importanza di promuovere il volontariato in tutte le sue forme; la necessità di declinare il tema del federalismo alla luce dei principi di sussidiarietà e di solidarietà; l’importanza di additare figure emblematiche nell’impegno impegno sociale, quali Giuseppe Toniolo e don Pino Puglisi”. In questa prospettiva rientra pure la riflessione “sulle scuole e le esperienze di formazione all’impegno sociale e politico presenti sul territorio”, per le quali essi intendono “sostenere le diocesi che hanno avviato tali luoghi formativi e incoraggiare chi è disponibile a suscitarne di nuovi”. Tra gli altri argomenti trattati, infine, la formazione umana, spirituale e teologica offerta nei circa cento seminari maggiori esistenti in Italia, i nuovi parametri per l’edilizia di culto e il messaggio d’invito al 25° Congresso eucaristico nazionale (Ancona, 3-11 settembre 2011), il cui testo sarà “diffuso a breve”.