Culto di Santa Venera / Acireale si affida ancora alla protezione della Patrona

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culto di santa Venera

In un contesto storico dove non esistono più valori e riferimenti da seguire, Venera, come tanti altri santi, è un modello a cui potersi affidare da parte di chi è alla ricerca di esempi positivi da prendere come riferimento.
Quando il culto per Santa Venera si affaccia nel territorio delle Aci, questa zona aveva già altri protettori. Tra questi Maria Santissima Annunziata, venerata allora in una piccola cappella nell’attuale centro storico di Acireale.
Ciò che avvenne alla fine del 1400 ha sicuramente del miracoloso, oltre naturalmente alle ragioni storiche-culturali del tempo, perché si innesta nella nostra zona il culto per Santa Venera, scelta da un popolo come protettrice in un contesto di grande sviluppo economico e sociale.Santa Venera in piazza Duomo

Il culto di santa Venera e la Fiera Franca

La vita di questa Santa è piena di dubbi storici e ancora di più improbabili presenze nel nostro territorio. Malgrado questo, però, Acireale affida la propria protezione a Santa Venera.
Nell’area di Santa Venera al Pozzo, dove le acque erano ritenute miracolose perché contagiate dal presunto martirio di Venera in quel luogo, si svilupparono parallelamente la Fiera Franca, divenuta in quegli anni tra le più importanti fiere del centro –sud, e il culto per Santa Venera. Entrambi legati indissolubilmente da ragioni inerenti lo specifico territorio.
Il grande successo della Fiera Franca, sotto l’attenta protezione di Santa Venera, spinse la popolazione a formare nell’attuale centro storico acese la sede più consona per il mercato e la venerazione della Vergine e Martire. Un territorio in crescita con grandi prospettive di sviluppo, scelse nel 1651 come patrona Santa Venera.

La Santa, dal canto suo, sembrava essere vissuta per diventare proprio la patrona di Acireale. Tanto da indurre il consiglio e il clero di quel periodo a certificare la cittadinanza acese di Venera. E anche a ratificare i dubbi avvenimenti della sua vita come trascorsi nel territorio sotto l’Etna.
Ecco che allora anche la realizzazione del maggior simbolo iconografico e di culto, cioè il simulacro, doveva ricordare il mezzobusto di Agata patrona di Catania. Santa che, dopo alcune controversie, fu dichiarata cittadina catanese con enorme gioia e vanto dei catanesi.

Se Catania aveva una sua cittadina patrona della città, anche Acireale non poteva essere da meno. Così all’inizio si forzò l’idea che Venera fosse quantomeno vissuta ad Acireale. Questa tesi ottenne il favore dei nobili del tempo che così non si vedevano sminuiti nei confronti dei nobili catanesi in tema di patronati e protezioni.

festa santa Venera, i cerei
I cerei sono parte integrante della festa di santa Venera

Le alterne vicende della festa di santa Venera

La festa di santa Venera assunse così una forma elegante, maestosa, nobile e ricca. Nel Settecento e nell’Ottocento era una grande festa, partecipata, conosciuta in molte parti dell’Italia e con un vasto contorno di eventi e appuntamenti. Una festa sentita e amata anche dal popolo, orgoglio della città, fonte di entrate economiche non indifferenti. E infine parte integrante e fondamentale dello sviluppo della città.
Di tutto questo per ragioni ancora oscure si era persa traccia a metà del Novecento. Da trent’anni la festa è ritornata al suo antico splendore anche se fatica non poco a riprendere quel seguito di popolo che l’aveva caratterizzata all’origine.

Anche quest’anno la Deputazione della Reale Cappella di Santa Venera in sinergia con il Comune e la Diocesi, ha allestito un ricco programma nel solco della tradizione.
Gli appuntamenti sono i consueti, impreziositi dall’esposizione del reliquiario che contiene la prima reliquia della Santa Patrona che giunse ad Acireale nel 1648.
I giorni più attesi della festa saranno il 25 e 26 luglio. Con il giro esterno, per diversi quartieri di Acireale, della Santa Patrona sull’argenteo fercolo accompagnata dai ceri delle antiche corporazioni e nella solennità di santa Venera. Il 26, il solenne pontificale presieduto da mons. Francesco Moraglia, patriarca di Venezia. E in serata il giro d’onore o nobile del fercolo per il centro storico di Acireale.

 

Antonio Trovato

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