La Guida turistica “Acireale ( La città del Barocco )” dell’acese Biagio Fichera è densa di contenuti, data la competenza artistica e l’eccellente conoscenza della città nativa, da parte dell’Autore.
Acireale è descritta in tutti i particolari, dalla spiegazione dello stemma cittadino, con relativo racconto del mito di Aci e Galatea, immortalato dal greco Teocrito di Siracusa, ai richiami storici e ai commenti artistici.
La Città si espande su un suggestivo altopiano, formatosi da eruzioni vulcaniche, la timpa, quasi a picco sull’azzurro mare Ionio ad est, mentre ad ovest è dominata dal maestoso vulcano Etna: la posizione, che esalta la città nella bellezza della Natura, nella Guida, è visibile attraverso stupende foto del paesaggista Biagio Fichera, esperto nel linguaggio visivo.
Vedi il meraviglioso balcone del Belvedere; il gruppo Aci e Galatea con sfondo dell’Arena Eden; Mare-Neve Santa Maria La Scala; le foto delle Chiazzette, con la magnifica foto del bastione della Fortezza del Tocco.
In complesso, le foto sono circa un centinaio; quelle, riguardanti la città, riescono a dare al lettore la fisionomia barocca di Acireale, ricca di belle chiese e palazzi singolari. Emblematica, la foto “Il sonno della Città, abbracciata dalla luna”, con lo sfondo del mare Ionio, illuminato dalla luna piena; il Duomo a sinistra; nel centro la Basilica dei Santi Pietro e Paolo, di fronte Via Cavour; uno squarcio del Palazzo di Città a destra; il tutto sotto le luci della luna, dominante nel limpido cielo notturno.
Quattro gli itinerari, con altrettante cartine toponomastiche: partenza, sempre da Piazza Duomo, punto nevralgico e singolare per la sua bellezza, in cui si vivono eventi e feste cittadine. Rientro in Piazza Duomo, per goderne la vista.
Gli itinerari sono concrete proposte che agevolano il turista nella conoscenza di Acireale.
Primo itinerario: visita di Piazza Duomo con il suo barocco Palazzo di Città, che rappresenta nella sua maestosità la dinamica artistica di Acireale. Nella volta della sua sala centrale si ammira l’affresco “Italia” di Primo Panciroli.
E’ dell’inizio del secolo XVII, la Basilica dei Santi Pietro e Paolo, dal
prospetto originale, con un’antica statua di Cristo alla Colonna e l’altra di Cristo Morto che viene portata in processione il venerdì santo.
Il Duomo, molto bello, specie nella volta della navata centrale e nella Cappella della Patrona Santa Venera, è dotato di opere artistiche di vari autori, tra i quali emergono Paolo Vasta, Antonino Filocamo, Giacinto Platania e Vito D’Anna; interessante la meridiana del 1843, individuata dall’astronomo danese Christian F. Peters. La storia particolare del Duomo è illustrata da Biagio Fichera.
Attraverso via Cavour con palazzi del Settecento e Ottocento, si giunge in Piazza San Domenico, con la magnifica, omonima chiesa e il settecentesco Palazzo Musmeci; indi, le Piazze Grassi, Marconi con la splendida Edicola della Madonna del Rosario, Lionardo Vigo. Nell’antica Basilica di San Sebastiano, con un prospetto barocco eccezionale, si riscontrano opere artistiche di Paolo Vasta, Vito D’Anna, Antonino Bonaccorsi, Matteo Ragonisi, Giovanni Lo Coco, Michele Vecchio, Francesco Mancini. Il Palazzo Pennisi di Floristella fronteggia la villetta con il monumento di Lionardo Vigo. Secondo itinerario: è delineata la zona sud e ovest della Città. Ecco via Davì con la settecentesca iscrizione “Teatro Eldorado”, il monastero di San Benedetto; in Piazza Marconi, Palazzo Riggio; nel percorso, le antiche chiese di Odigitria, S. Francesco di Paola, S. Venera, S. Michele, S. Biagio, S. Giuseppe. Sulla Piazza di San Biagio, il Palazzo Puglisi – Cosentino, con facciata settecentesca e uso di pietra lavica.
Nella Guida, pregevoli i commenti di Fichera su ciascuna chiesa, sui palazzi e soprattutto sulla ricca Biblioteca Zelantea; sull’annessa Pinacoteca, con una stupenda tela di Giuseppe Sciuti “Io sono la Luce del mondo”; inoltre, sul Piccolo Museo archeologico, con il busto di Giulio Cesare. La “carrozza del Senato” con pitture di A. Vasta fa lì bella mostra. Infine, Piazza Porta Gusmana, con il Palazzo neoclassico Grassi Voces, e l’altro, Calì Costa Fiorini del tardo Ottocento. Terzo itinerario: Fichera illustra il Palazzo Costa – Grimaldi e il Palazzo vescovile, in Piazza Duomo. Dalla via Currò, con la secentesca chiesa di S. Vincenzo Ferrer e il palazzo Modò, si passa, attraverso la piccola via Tono, nel Corso Umberto, dove si ergono palazzi ottocenteschi e del primo Novecento.
L’Autore segnala il Palazzo Nicolosi, il Palazzo Figuera, l’ex Collegio Santonoceto per la loro architettura; nella Piazza Garibaldi, il monumento ai Caduti, opera dello scultore Michele La Spina. Originale, il prospetto concavo della chiesa di S. Rocco. Sullo sfondo, in stile neoclassico, la chiesa della Madonna dell’Indirizzo. Vicino il Villino Nicolosi, con il parco.
Nella Piazza Indirizzo, La Villa Belvedere, aperta al pubblico nel 1848, ha un balcone da favola, da dove nei giorni luminosi si può ammirare lo Stretto di Messina e il calabro Aspromonte; suggestiva, la scultura di Aci e Galatea; in stile moresco, l’Arena Eden.
Attraverso i viali, si giunge al cancello sud: Viale Regina Margherita, da dove si accede a S. Maria degli Angeli; più giù, in via Galatea, alla chiesa di S. Camillo e infine a S. Maria del Suffragio: in tali antiche chiese, si contemplano meravigliose opere d’arte.
Quarto itinerario: in via Galatea, l’antica chiesa dell’Arcangelo Raffaele è adorna di opere artistiche di notevole valore; il Collegio S. Luigi e la chiesetta della SS. Trinità.
Al termine della strada, l’antica Piazza Carmine con la chiesa di S. Maria del Carmelo, arricchita da opere di Alessandro Vasta e da una statua molto bella della Madonna.
Proseguendo a sud, il Castello di Scammacca, dove la cappella è affrescata da Giuseppe Sciuti. Interessanti, la chiesa del SS. Crocifisso del Rinazzo e quella della Maddalena. Originale, il Palazzo Calanna, con affreschi di Giuseppe Sciuti. Di fronte, il Palazzo Vigo, dove visse il letterato Lionardo Vigo Calanna. Salendo, la chiesa di S. Antonio di Padova, ricca di opere artistiche di Paolo Vasta e del figlio Alessandro; spicca nella facciata il portale in stile gotico, del 1475.
Infine, la chiesa degli Agonizzanti, dove trascorrevano in una cella le loro ultime ore i condannati a morte.
In sintesi, magnifici i Palazzi cittadini citati, ma altri vanno segnalati: Panebianco, Gambino, Fiorini, Pennisi, il Gran Hotel des Bains. Essi attestano la bellezza architettonica di Acireale, ammirata dai turisti. Biagio Fichera nella sua Guida dà una meravigliosa immagine storica di tali Palazzi.
Come studioso delle tradizioni popolari, l‘Autore parla della “Festa del pescatore” in agosto, a S. Maria La Scala; del più bel Carnevale di Sicilia e del Carnevale dei fiori; della Nivarata; della ricca cucina siciliana.
Inoltre, nel campo della cultura, presenta il Museo dell’Opera dei Pupi di Pennisi- Macrì; il Presepe Settecentesco; l’antica chiesa di Santa Venera al Pozzo, adiacente ai ruderi delle Terme romane del primo secolo. Sull’Etna, interessanti foto con approfondite didascalie.
Sulle due popolari feste religiose -“San Sebastiano”, il 20 gennaio e “Santa Venera”, il 26 luglio – Fichera traccia la storia con grande empatia, corredandola di significative foto dei fercoli d’argento di entrambi i Santi.
La Guida è dotata di un’essenziale storia della Sicilia e della fondazione di Xifonia, poi Akis, da parte dei Greci nel 700 a. C.; dello Stradario e di informazioni utili per i turisti. Di rilievo, sia la traduzione di Emilia Palmieri e Kevin Collins, sia la pianta di Acireale, con cinque caratteristiche foto.
La biografia di Biagio Fichera, a cura di Maria Speri, è posizionata sul retro della copertina, con foto dell’autore.
Anna Bella