Cultura / Antonio Monda in Sicilia: tra gangster e vescovi, “il numero è nulla”

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Antonio Monda è un raffinato scrittore e giornalista, nonché insegnante di cinema presso la Tisch School of the Arts della New York University, la cui casa è stata definita dal New York Times come “l’ultimo salotto culturale di New York”. Nel mese di luglio è stato in Sicilia tra suggestioni letterarie, in viaggio per cinque tappe e la conclusione di un lungo ciclo di romanzi su New York. Il pubblico ha avuto così l’occasione di trovarsi a colloquio con l’autore a Linguaglossa, Catania, Zafferana Etnea, Marzamemi e Piazza Armerina per la presentazione del suo ultimo romanzo “Il numero è nulla”.

La tournée in Sicilia di Antonio Monda 

Il numero è nulla” è il nono capitolo di una decalogia tutta su New York. L’autore pur non essendo siciliano sceglie di presentare il suo nuovo libro proprio in Sicilia, terra di scrittori. Da Pirandello a Verga a Tomasi di Lampedusa e molti altri. Forse è la terra italiana con il più alto concentrato di scrittori. In particolare, all’appuntamento di Linguaglossa svoltosi presso il Resort Villa Neri si è tenuta una piacevole conversazione moderata da Andrea Giuseppe Cerra ed Egidio Incorpora dove era presente anche la direttrice artistica del Taobuk Festival, Antonella Ferrara. Il titolo del libro proviene da un verso di Bob Dylan, “Black is the color and none is the number”. La storia poi è quella di un uomo convinto che non ci sia nulla per cui valga la pena vivere, un criminale come lo definisce lo stesso Monda:

L’ispirazione è venuta guardando un documentario chiamato Corleone, con persone che uccidevano senza rimorso. Ho immaginato un uomo al servizio di Bugsy Siegel, gangster newyorkese degli anni trenta, chiamato Il Vescovo perché suo padre sperava facesse il Vescovo. Sperava che così potesse avere un po’ di rispetto, ma al tempo stesso è una speranza che tradisce le umili origini, dato che non aspirava a un ruolo da Cardinale per il figlio. In realtà poi il Vescovo finisce per servire, appunto, un gangster spietato. Ogni libro è ambientato in un decennio diverso e tra due anni uscirà l’ultimo”.

Antonio Monda in Sicilia / Il numero è nulla: luci e ombre di New York 

La vita, si sa, ha spesso programmi diversi da quelli previsti, e il Vescovo è finito non a salvare le anime di pecorelle smarrite ma a spedire all’inferno poveri cristi. Opera nella New York degli anni Trenta. Bazzicata da personaggi come Al Capone e Lucky Luciano, che seppelliscono i cadaveri nelle fondamenta del Rockefeller Center in costruzione. Ha una selezionata cerchia di amici. Di cui fanno parte assassini, torturatori, spacciatori, magnaccia, traditori, strozzini. Parlando di sé in terza persona, Monda ammette: “Se il Vescovo è chiamato a intervenire non ci sono più margini di conciliazione né di fuga. Sono l’angelo della morte, la via senza ritorno, la vittoria delle tenebre, che è quello che gli uomini preferiscono da quando esiste il mondo”.

Antonio Monda il numero e nulla sicilia

La New York anni Trenta 

Oltre al Vescovo, l’altra protagonista del romanzo è New York, il cuore del lungo progetto letterario di Monda, creatore di importanti rassegne letterarie come Le Conversazioni e già direttore artistico della Festa del cinema di Roma. La sua NY è una città equivoca, noir, angosciante, euforica, accogliente. Un giorno contagia gioia di vivere, un altro depressione. Contraddittoria come ogni metropoli.

La gente vive nelle baracche dei parchi o in lussuosi appartamenti in cima ai grattacieli. Spende una fortuna per andare in giro sugli ultimi modelli di Cadillac e per gli incontri di pugilato al Madison Square Garden, come quello del 1931 tra Tony Canzoneri e Kid Chocolate. Oppure non ha neanche uno spicciolo per un hot dog. Nascono stelle come Gloria Swanson e Clark Gable. Louis Armstrong si esibisce al Connie’s Inn di Harlem. Su una verità sono tutti d’accordo: “Quando sei assolutamente sicuro di una cosa, è il momento in cui devi metterla in discussione”.

Giuliana Aglio 

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