Un itinerario all’insegna dell’arte, della cultura e della tradizione quello organizzato dall’”Acis”, Associazione culturale per l’identità siciliana -presieduta da Giacomo Trovato – in collaborazione con il Comune di Paternò e della dott.ssa Elisa Coppola, che ha fatto da guida ad un gruppo di 35 persone, tra queste il vicesindaco di Aci Sant’Antonio, Giuseppe Santamaria, e famiglia.
Un viaggio suggestivo quello di domenica 30 settembre, che ha visto protagonista Paternò, comune della città metropolitana di Catania, parte dei suoi monumenti e delle sue bellezze. La visita al Museo etnoantropologico della civiltà contadina “Gaetano Savasta” è stata un vero e proprio ritorno al passato. Una tappa significativa, una realtà museale con oggetti e arredi che riproducono appunto, ambienti agricoli e artigianali dell’antica civiltà contadina. Un
percorso storico – culturale caratterizzato da 16 box: il forno e la stalla, il cortile, il calzolaio, il cestaio, il barbiere, il cotone, il vasaio, la stanza da letto grande e quella piccola, la cucina, l’apicultore, il falegname, la masseria, il fabbro, il carradore e la stanza con i contenitori e misure di capacità. Altra importante tappa dell’itinerario le Salinelle dei Cappuccini o dello Stadio, che presentano un terreno argilloso e manifestazioni naturali di emissione di fluidi con conseguente formazione di vulcanetti di fango. Si tratta di un’area geologica naturalistica situata nei dintorni dell’abitato di Paternò, di un bene prezioso per il territorio, capace di attirare numerosi turisti se solo fosse più curata e valorizzata.
In seguito la visita del complesso di San Francesco alla Collina, un ex monastero francescano, ed in infine del maestoso Castello Normanno, voluto nel 1072 dal Gran Conte Ruggero D’Altavilla, che risulta essere il più grande dei tre dongioni della Valle del Simeto. Tra i personaggi più illustri che lo hanno abitato Ruggero I, Federico II di Svevia nel Duecento, la regina di Sicilia Eleonora D’Aragona a metà del Trecento e la regina Bianca di Navarra nel 1405.
L’escursione si è conclusa con un allegro momento conviviale all’interno di “Agorà”, un noto agriturismo di Paternò, con coinvolgenti canti tradizionali, musiche popolari, e balli a ritmo di tamburo e fisarmonica.
Graziella De Maria