Dopo anni di pausa a causa del Covid-19, sono tornate le giornate FAI di primavera anche ad Acireale. La città dei cento campanili ha aperto le porte dei suoi meravigliosi palazzi barocchi al pubblico nei giorni di Sabato 25 e Domenica 26 marzo 2023. Quest’anno sono state 400 le città italiane ad aver aderito al FAI, la grande rete nazionale dedicata al patrimonio d’arte e cultura italiano che permette ogni anno a tutti i cittadini di godere delle bellezze del Belpaese. Spinti dall’amore per l’arte e per la natura, sono moltissimi i volontari che si mettono al servizio di questa iniziativa che ogni anno ottiene un grande successo.
Acireale / FAI: apprendisti Ciceroni
Tra i volontari FAI, si sono fatti avanti anche gli studenti. Da apprendisti ciceroni, si mettono in gioco per mostrare i beni culturali della propria città al pubblico. Nel caso di Acireale, le scuole aderenti all’iniziativa sono state il Liceo Classico “Gulli e Pennisi”, il Liceo Scientifico “Archimede” e il Liceo Artistico “Brunelleschi”. Ma anche il I° Istituto Comprensivo, il II° istituto Comprensivo e il V° Istituto Comprensivo.
Acireale / FAI: bellezze della città
Tra le numerose bellezze firmate FAI, quest’anno è stato possibile visitare il Seminario Vescovile. Ma anche il meraviglioso giardino segreto di Villa Pennisi, il parco delle Terme di Santa Venera, la mostra di Saru Spina nella Biblioteca e Pinacoteca Zelantea e il Palazzo Municipale di Acireale. Grazie al sistema di turnazioni, che prevedeva le visite di mattina dalle 9.30 alle 13, e quelle pomeridiane dalle 15.30 alle 18.30, è stato semplice per i visitatori ammirare tutti i luoghi proposti.
Esperienza forte e significativa quella del FAI, come riportato dagli apprendisti ciceroni provenienti dal Gulli e Pennisi. Per loro infatti, oltre ad essere stata un’occasione per fare lavoro di squadra e collaborare, anche un modo per conoscere splendidi luoghi della propria Acireale. Difficilmente è possibile accedere peraltro durante l’anno a determinati luoghi di interesse culturale. Così per molti studenti il servizio si è rivelato anche una grande opportunità da ripetere. Non solo per informarsi sulla storia dei palazzi acesi, ma anche per trasmettere la propria passione giovanile e il proprio interesse culturale ai visitatori.
Elena Puglisi