Cybersecurity / Ricca IT, eccellenza di Sicilia contro l’emergenza hacker

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Quanto sia oggi importante investire in cybersecurity lo sanno tutte le principali aziende, diverse delle quali in Italia conoscono già molto bene il brand Ricca IT: un’eccellenza siciliana nel campo della sicurezza digitale che fa parlare di sé in tutta Italia. E’ d’altro canto risaputo come le nuove tecnologie offrano sempre più opportunità, ma contemporaneamente vedano crescere anche le minacce. Moltissimi sono i casi di aziende (ma anche comuni cittadini) vittime di reati informatici. Dobbiamo continuamente confrontarci con virus, furti di identità o account social, accessi non autorizzati a file o reti e altre violazioni di sistema. E’ diventato fondamentale per le imprese difendersi dai reati informatici in quanto i dati sono la materia prima del nostro secolo.

I numeri in Sicilia per comprendere meglio il fenomeno

Importante è il report dell’Osservatorio economico di Confartigianato Imprese Sicilia. L’emergenza hacker in Sicilia è stata studiata nel dettaglio, fornendoci dei dati emblematici per comprendere meglio il fenomeno. Nell’ultimo anno, gli attacchi informatici ai danni delle aziende siciliane sono aumentati del 12,4%. Le province più colpite risultano essere Messina (+26,8%), Caltanissetta (+15,2%) e Agrigento (+15,2%). Il dato positivo è che sempre di più sono le aziende sensibili a questa minaccia. Secondo il report, nel 2022 la quota di aziende siciliane che investono in cybersecurity è del 39,4%, mentre tra il 2017 e il 2021 la percentuale era solo del 30%.

Punti deboli e conseguenze degli attacchi

Il report ha anche studiato i punti problematici di queste aziende e le modalità di attacco. Il punto debole risulta essere, nel 35% dei casi, la vulnerabilità dei software, hardware o della rete, percentuale superiore rispetto a quella italiana. Ciò significa che la Sicilia ha ancora molta strada da fare per imparare a prevenire al massimo di crollare sotto queste minacce. Le aziende devono anche essere in grado di riprendersi velocemente da eventuali attacchi. Tra le conseguenze diffuse, nel 30% dei casi vi è ulteriore tempo impiegato per riprendersi dagli attacchi, nel 25% dei casi vi sono da affrontare i costi di riparazione o ripristino, nel 18% dei casi vi è l’impossibilità di continuare a svolgere le attività. Sarebbe impensabile per un aeroporto o un ospedale non essere pronti alla reazione immediata.

Ricca IT team cybersecurity

Il ruolo di Ricca IT per contrastare il fenomeno

L’azienda Ricca IT è in prima fila nella cybersecurity, in lotta contro l’emergenza hacker anche in Sicilia, sua terra d’elezione. L’azienda ha infatti la sede centrale a Ragusa, ma con filiali a Catania, Bari, Napoli, Roma e una vasta platea di clienti nel nord Italia. Forte dell’esigenza di creare un ambiente digitale più sicuro possibile per i nostri dati, Ricca IT vanta partnership di assoluto rilievo con i principali player nazionali. Priorità principale dell’azienda era e resta prevenire i problemi ancora prima di curarli. L’obiettivo è restare aggiornati il più possibile per riuscire a servire le aziende nel modo migliore e aiutarle a difendersi da questi attacchi. Non tanto cercando di non essere mai “bucati” nella sicurezza, chimera ormai persino per il Pentagono in USA, ma piuttosto cercando di salvare tutti i dati e ripartire subito.

In quest’ottica, è ineludibile per Ricca IT l’importanza di tenere sempre aggiornate le proprie competenze, per aiutare le aziende a proteggersi da minacce digitali sempre più sofisticate. Così come invece, da parte delle aziende in generale, è sempre più importante investire il più possibile per modernizzare le infrastrutture atta ad assicurare la massima efficienza della performance, anche in termini di protezione dei dati. Non a caso Ricca IT pone l’accento su questo fattore: solo investendo costantemente in innovazione, come nelle persone e nel miglioramento delle loro condizioni di lavoro, è possibile crescere in anche in sicurezza per contrastare i sempre più corposi tentativi di violazione dei sistemi informatici.

Martina Fidelio

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