Venerdi 7 agosto, 1.500 giovani partecipanti all’incontro mondiale, più centinaia di giovani adulti italiani un tempo anche loro del Meg, con le loro famiglie, hanno incontrato Papa Francesco in Aula Paolo VI. Quasi un passaggio di testimone con Paolo VI. Il Movimento gode sempre della cura attenta dei gesuiti, come agli inizi, nel lontano 1915
Quando il padre gesuita belga Albert Bessières, nel novembre del 1915, riunì un gruppo di giovani che faceva parte dei gruppi di preghiera dell’Apostolato della preghiera fondando la “Crociata eucaristica”, non pensava certamente che avrebbe dato vita al fenomeno mondiale del Movimento eucaristico giovanile (Meg). Se l’intuizione del padre fondatore fu anche quella di dare seguito alle sollecitazioni dei gruppi organizzatori dei Convegni eucaristici internazionali di coinvolgere il più possibile i giovani nell’adorazione eucaristica, oggi a cento anni di distanza, il Meg è un movimento giovanile di formazione cristiana della Chiesa cattolica, con oltre un milione di aderenti distribuiti nei 5 continenti. E la festa per il centenario è in corso dal 4 agosto a Roma. Delegazioni giunte da 38 Paesi di tutti i continenti, con una folta rappresentanza di giovani italiani, per un totale di oltre 1.500 partecipanti, che in sei giorni di incontri e pellegrinaggi confermano il loro essere “Uomini e donne di Eucaristia” come è espresso nel cosiddetto “Progetto uomo eucaristico”, al centro della catechesi e spiritualità attuale del Meg. I giovani continuano a far riferimento all’Apostolato della preghiera e alla Compagnia di Gesù: dai gesuiti, infatti, giunge la cura e l’organizzazione del Meg. Nel suo secolo di vita ha sviluppato numerose espressioni e stili, dando maggiore o minore preponderanza all’aspetto comunitario o alla contemplazione e all’adorazione eucaristica. Diverse forme di collaborazione con le Chiese locali, la presenza sul territorio legata non solo alle parrocchie ma anche e soprattutto alle istituzioni dei gesuiti, hanno portato il Meg a concentrarsi intorno al corpo mistico del Cristo eucaristico: il rapporto preferenziale di amicizia con Gesù è per tutti il cuore della crescita spirituale.
100 anni di Gioia. “100 anni di storia; 100 anni di amore; 100 anni di noi! Da 100 anni il Meg insegna a ogni bimbo, adolescente e giovane a diventare un uomo di Eucaristia, un uomo/donna pronti a spezzarsi per gli altri e provare a costruire un mondo migliore!”, dice padre Loris Piorar, responsabile nazionale del Meg Italia e delegato all’organizzazione del convegno mondiale di questi giorni: iniziato il 4 agosto terminerà domenica 9 con una grande festa delle culture e dei popoli, dopo la Messa conclusiva nella chiesa di sant’Ignazio presieduta dal preposito generale della Compagnia di Gesù, padre Adolfo Nicolás Pachón. “Come Meg Italia abbiamo una grossa responsabilità e sono sicuro che la svolgeremo al meglio, nella gioia e nella condivisione. Proprio per questo abbiamo chiesto a tutti grande disponibilità (anche quella di cambiare ruolo e situazione all’ultimo minuto), pazienza, di non essere troppo preoccupati per se stessi ma per il bene maggiore di tutto il convegno”, conferma padre Piorar, in quanto “con grande orgoglio siamo arrivati fino qui; grazie a tutti coloro che si sono giocati fino in fondo in quest’avventura, ponendo questo Meg, questa storia, prima di sé, perché festeggiare i cento anni vuol dire vivere qualcosa che rimarrà indelebile nella storia del Movimento, in quella di ciascuno di noi, e la scelta della frase evangelica ‘perché la mia gioia sia con voi’ come titolo del convegno è proprio legata alla scelta di vivere la gioia dell’amicizia di Cristo eucaristico in ogni istante della nostra vita e della nostra crescita”.
Da Paolo VI a Francesco. La storia del Meg in Italia parte da Firenze nell’estate del 1944, quando il giovane padre gesuita Virginio Rotondi, futura voce radiofonica di “Ascolta: si fa sera”, radunò nella città toscana, che rinasceva dai drammi della seconda guerra mondiale, un gruppo di giovani con i quali creò il primo nucleo di quelli che diverranno il Movimento ragazzi nuovi, che ottenne dal Beato Paolo VI la conferma della scelta di essere un movimento eucaristico, evangelico e apostolico. Quindi, all’inizio degli anni Settanta, la scelta del nome attuale. “Oggi – dice padre Loris – il Meg in Italia è una realtà che si fa carico di molte situazioni scoperte e collabora con tutte le realtà ecclesiali e sociali. Ecco perché per il Meg italiano la sfida più grande di questo convegno è che abbiamo voluto organizzarlo per e con i ragazzi di tutti i Paesi del mondo; sarà molto bello condividere la loro gioia attraverso le diversità. Si tratta di giovani che vogliono vivere il loro entusiasmo al servizio della fede”. Quella gioia che il 7 agosto i 1.500 giovani più centinaia di giovani adulti italiani un tempo anche loro del Meg, con le loro famiglie, riverseranno su Papa Francesco che li riceverà in Aula Paolo VI: quasi un passaggio di testimone con il suo Beato predecessore per confermare ciò che l’Eucaristia sa fare nel mondo per mezzo del Movimento eucaristico giovanile.
100 anni di Gioia. “100 anni di storia; 100 anni di amore; 100 anni di noi! Da 100 anni il Meg insegna a ogni bimbo, adolescente e giovane a diventare un uomo di Eucaristia, un uomo/donna pronti a spezzarsi per gli altri e provare a costruire un mondo migliore!”, dice padre Loris Piorar, responsabile nazionale del Meg Italia e delegato all’organizzazione del convegno mondiale di questi giorni: iniziato il 4 agosto terminerà domenica 9 con una grande festa delle culture e dei popoli, dopo la Messa conclusiva nella chiesa di sant’Ignazio presieduta dal preposito generale della Compagnia di Gesù, padre Adolfo Nicolás Pachón. “Come Meg Italia abbiamo una grossa responsabilità e sono sicuro che la svolgeremo al meglio, nella gioia e nella condivisione. Proprio per questo abbiamo chiesto a tutti grande disponibilità (anche quella di cambiare ruolo e situazione all’ultimo minuto), pazienza, di non essere troppo preoccupati per se stessi ma per il bene maggiore di tutto il convegno”, conferma padre Piorar, in quanto “con grande orgoglio siamo arrivati fino qui; grazie a tutti coloro che si sono giocati fino in fondo in quest’avventura, ponendo questo Meg, questa storia, prima di sé, perché festeggiare i cento anni vuol dire vivere qualcosa che rimarrà indelebile nella storia del Movimento, in quella di ciascuno di noi, e la scelta della frase evangelica ‘perché la mia gioia sia con voi’ come titolo del convegno è proprio legata alla scelta di vivere la gioia dell’amicizia di Cristo eucaristico in ogni istante della nostra vita e della nostra crescita”.
Da Paolo VI a Francesco. La storia del Meg in Italia parte da Firenze nell’estate del 1944, quando il giovane padre gesuita Virginio Rotondi, futura voce radiofonica di “Ascolta: si fa sera”, radunò nella città toscana, che rinasceva dai drammi della seconda guerra mondiale, un gruppo di giovani con i quali creò il primo nucleo di quelli che diverranno il Movimento ragazzi nuovi, che ottenne dal Beato Paolo VI la conferma della scelta di essere un movimento eucaristico, evangelico e apostolico. Quindi, all’inizio degli anni Settanta, la scelta del nome attuale. “Oggi – dice padre Loris – il Meg in Italia è una realtà che si fa carico di molte situazioni scoperte e collabora con tutte le realtà ecclesiali e sociali. Ecco perché per il Meg italiano la sfida più grande di questo convegno è che abbiamo voluto organizzarlo per e con i ragazzi di tutti i Paesi del mondo; sarà molto bello condividere la loro gioia attraverso le diversità. Si tratta di giovani che vogliono vivere il loro entusiasmo al servizio della fede”. Quella gioia che il 7 agosto i 1.500 giovani più centinaia di giovani adulti italiani un tempo anche loro del Meg, con le loro famiglie, riverseranno su Papa Francesco che li riceverà in Aula Paolo VI: quasi un passaggio di testimone con il suo Beato predecessore per confermare ciò che l’Eucaristia sa fare nel mondo per mezzo del Movimento eucaristico giovanile.
Massimo Lavena