DALL-E, l’intelligenza artificiale creativa che rivoluziona la grafica

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Dopo vari progressi, anche l’intelligenza artificiale è in grado di disegnare e creare immagini”su richiesta”: parliamo di DALL-E, software che potrebbe rivoluzionare l’ambito grafico.

Intelligenza artificiale / DALL-E disegna: cos’è l’intelligenza artificiale?

DALL-E, esperta di grafica, fa parte delle AI o Artificial Intelligence. Questo termine potrebbe quasi suonarci come qualcosa che si trova fuori dalla nostra portata e con cui abbiamo scarse possibilità di entrare in contatto, poiché relegata a particolari élite informatiche.

In realtà, essa include moltissime forme con cui abbiamo a che fare quotidianamente. Non necessariamente, infatti, dobbiamo immaginare l’intelligenza artificiale come Sophie, il primo robot umanoide ad aver ottenuto la cittadinanza nel 2017, da parte dell’Arabia Saudita. La correzione automatica del nostro cellulare, gli assistenti vocali intelligenti (come Alexa e Siri), i navigatori satellitari, i traduttori automatici e persino la nostra casella di posta elettronica – che è in grado di filtrare le email in entrata, collocandole, quando necessario, nella cartella “spam” – sono tutti sistemi IA.

Qualche numero

È possibile osservare statisticamente come il 77% delle persone utilizza l’intelligenza artificiale. Di fatti, solo il 33% di esse ne è consapevole. È un mondo in larghissima espansione, il cui mercato globale attuale vale 328,34 miliardi di dollari. Si prevede raggiungerà i 407 miliardi di dollari entro il 2027, crescendo a un CAGR di quasi il 40%. In termini tecnici, l’Intelligenza Artificiale, la cui nascita è datata nel 1956, è un ramo dell’informatica. Si occupa di progettare sistemi sia hardware che software in grado di “umanizzare” le macchine. Queste vengono dotate di determinate caratteristiche quali, ad esempio, le percezioni visive, spazio-temporali e decisionali.

Intelligenza artificiale/ DALL-E disegna: Come funziona?

Nel gennaio 2021, OpenAI, un laboratorio di ricerca in ambito informatico (di cui Elon Musk è donatore) presenta al mondo DALL-E. Ricavato dall’algoritmo Gpt-3 (diventato celebre per saper scrivere veri e propri saggi), questo software genera immagini realistiche e opere d’arte partendo da una descrizione testuale, ma è in grado anche di modificare immagini già esistenti. Il nome deriva dalla fusione di due elementi: “WALL-E”, il robot del film Pixar, e “Salvador Dalí”, artista spagnolo di fama mondiale. Il collegamento tra la semantica testuale e la sua rappresentazione è possibile grazie al sistema CLIP (Contrastive Learning-Image Pre-training), addestrato su centinaia di milioni di immagini e relative didascalie. Questo processo di machine learning ha infine consentito alla AI di imparare a riconoscere da sola il contenuto di un’immagine priva di didascalie.

DALL-E non “vede” le immagini come noi

DALL-E non “vede” le immagini come le vediamo noi: si basa su valori numerici attribuiti ad ogni pixel in relazione al loro colore, la brillantezza, la forma e ad altre centinaia di caratteristiche. Cercando fra essi particolari relazioni matematiche, le rende poi vere e proprie immagini tramite il cosiddetto “text-to-image diffusion model”. A settembre 2022 cadono le barriere di accesso all’AI generated art.

DALL-E, inizialmente è aperto dal 2021 solo ad un pubblico ristretto inserito in una lunga lista d’attesa. Viene reso disponibile a chiunque. La piattaforma ha già più di tre milioni di utenti per una produzione di 4 milioni di immagini al giorno, come dichiarato da OpenAi. Questo avvenimento non è esente da timori.

Intelligenza artificiale / DALL-E disegna: quali rischi?

Valerio Eletti, già direttore scientifico di Ielm (Master in International eLearning Management) dell’Università Sapienza di Roma e della Nova Southeastern University di Miami, e presidente del Complexity Education Project afferma:” Le Ai ci inquietano perché sono la prima vera minaccia alla creatività, che credevamo fosse appannaggio esclusivo del genere umano.” Grafici e illustratori negli ultimi mesi hanno iniziato a mostrare preoccupazione riguardo il poter essere rimpiazzati lavorativamente dalle AI. Questa apprensione nasce in un contesto in cui l’intelligenza artificiale sta già rivoluzionando il mondo del lavoro. L’IA traina la quarta rivoluzione industriale. E’ stato infatti osservato come circa il 14% dei lavori sia altamente automatizzabile (Nedelkoska e Quintini, 2018). Probabilmente l’IA sostituirà tra 400 e 800 milioni di posti di lavoro entro il 2030, richiedendo a ben 375 milioni di persone di cambiare completamente categoria di lavoro (McKinsey & Company).

Questione copyright 

Un’altra questione controversa è quella del copyright: a chi appartengono le immagini generate? Ad oggi non ci sono regole sul diritto d’autore in merito, e, seppur nell’incertezza giurisprudenziale, vi sono già cause legali in corso. Fra queste, quella intentata da Sarah Andersen, Kelly McKernan e Karla Ortiz. Le donne hanno denunciato la violazione dei diritti di milioni di artisti, le cui immagini sono state catturate online senza il loro consenso e a titolo gratuito per addestrare le intelligenze artificiali a fare nuovi disegni. I TOS (Termini di Utilizzo) di DALL-e riportano: DALLE2: Art. 3 “[…] tu possiedi tutto l’Input e, soggetto al rispetto dei presenti Termini, OpenAI ti assegna tutti i suoi diritti, titoli e interessi in e verso l’Output. […] L’utente è responsabile del Contenuto, anche per garantire che non violi alcuna legge applicabile o questi Termini.”

Intelligenza artificiale / DALL-E disegna: come in Black Mirror?

Oltre al problema della discriminazione algoritmica, dato dal fatto che l’AI apprende tramite enormi quantità di dati presenti su internet e quindi nel suo operato tende a riflettere e ad amplificare discriminazioni di genere o di etnia già presenti nella nostra società, vi sono altri rischi di tipo etico, che richiamano un’atmosfera distopica degna della serie TV Black Mirror. DALL-E può infatti potenzialmente essere impiegato per creare deepfake molto accurati. Si può ad esempio indicare al software di ritrarre il presidente degli USA intento in atti illegali o magari generare materiale pornografico con protagonista qualche celebrità. “Abbiamo migliorato i nostri sistemi di sicurezza, negli ultimi mesi, abbiamo rafforzato i filtri per respingere i tentativi di generare contenuti sessuali, violenti o che violano le nostre norme sui contenuti. Abbiamo creato nuove tecniche di rilevamento e risposta per fermare l’uso improprio”, rassicura OpenAi sul suo sito.

Maria Maddalena La Ferla

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