Testimomianza / Una settimana fa c’ero anch’io sulla Promenade di Nizza: dalla bella vita all’orrore del 14 luglio

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chagallLa scorsa notte la Promenade des Anglais, uno dei luoghi simbolo più famosi di Nizza, si è trasformata nel teatro dell’ennesima strage operata da quello che, al momento, sembra essere il terrorismo islamico: si tratta dell’ attentato più sanguinoso di Francia, secondo solo all’attacco di Parigi del 13 Novembre 2015.
Un trentunenne con doppia nazionalità francese e tunisina alla guida di un Tir si è lanciato, oltretutto sparando all’impazzata, sulla folla radunata per le celebrazioni della Festa Nazionale del 14 luglio: 84 i morti e oltre 100 i feriti, moltissimi dei quali erano bambini.

Penso ai loro occhi… le immagini dei fuochi artificiali appena ammirati, simbolo da sempre delle feste di paese, brutalmente divelte da un mostro di metallo che corre incontro a loro e su di loro…
Pezzettini di pensieri si frantumano nella mia mente e molte immagini si mischiano nel mio cervello, poche settimane fa io ero a Nizza esattamente nel punto in cui il Tir dell’orrore ha operato la sua corsa di morte. Credetemi o ripensateci: non c’è nulla di più azzurro di Nizza, il cielo e il mare smaltati delle estati mediterranee fanno da cornice alla Promenade, un lungomare di 7 km che si snoda su tutta la lunghezza del golfo di Nizza accompagnando le spiagge piene di turisti e cittadini locali…
L’incanto dipinto da Chagall, Matisse, Picasso e moltissimi altri pittori impressionisti che hanno scelto la meravigliosa dolcezza della Costa Azzurra, il clima mite, i colori e gli odori dei mercati che ammaliarono anche gli aristocratici inglesi del ‘700 portandoli a costruire lì le proprie residenze estive dando il nome alla Promenade appunto, è rimasto immutato ed è arrivato fino a noi, in una Francia dalla quale il mondo intero può solo imparare a conservare e valorizzare le proprie bellezze.
I cittadini passeggiano, si rilassano e si ritrovano sulle mitiche sedie blu della Promenade, gli sportivi fanno jogging o corrono sui pattini in un atmosfera incantevole da Belle Epoque, della quale il simbolo più notevole è rappresentato dall’Hotel Negresco: un palazzo storico nel quale il tempo sembra essersi fermato… basta immaginare che La Rotonde, la brasserie all’interno dell’hotel, è una giostra del XVIII secolo con i cavalli in legno che proietta i visitatori in un luogo favoloso e pieno di colori… Ebbene, questa mattina il telegiornale diceva “l’hotel Negresco si è trasformato in un ospedale da campo” e io su queste parole mi sono messa a piangere… è la seconda volta che cito il mio viaggio a Nizza in un articolo; io pochi giorni fa ero lì, esattamente in quel punto, con la mia famiglia… la mia bambina è come quei piccoli che hanno perso la vita, io sono come le loro madri, quell’uomo che li ha investiti è come i loro padri: siamo o dovremmo essere fatti tutti nello stesso modo, la vita e l’amore si fanno col sangue… ma sembra che questo senso di umanità e di vita si sia perso per sempre.

Alessandra Distefano

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1 COMMENT

  1. Grande la prosa e la capacità di rappresentare i suoi pensieri di Alessandra lo zio Lucio

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