Gabriella Leone da oltre quarant’anni si occupa di danza, come insegnante, e come organizzatrice di eventi. Ad Aci Sant’Antonio la sua scuola “Nuova Prospettiva danza” ha visto passare nella sua palestra centinaia di ragazze appassionate che si sottopongono ad una disciplina ferrea. Perchè i risultati si ottengono con ore di prove, umiltà, e dedizione, pur in un’atmosfera familiare che fa da supporto.
Il lavoro preparatorio trova poi gratificazione nei saggi. Da diversi anni la scuola dà vita, tra l’altro, alla rassegna di danza “Cristalli di emozioni”. Le ultime edizioni si sono tenute nel cortile di Palazzo Cantarella e anche la nona edizione si svolgerà là il 4 e 5 settembre prossimi. Ne abbiamo parlato con la direttrice Gabriella Leone.
“Cristalli di emozioni” che novità porta rispetto all’anno scorso?
La rassegna, sulla scia del successo di un anno fa, quest’anno siamo alla nona edizione, e non è cosa da poco, vedrà l’esibizione di diverse scuole di danza provenienti da differenti paesi e città della Sicilia. La presenza di nomi importanti della danza sprona i giovani ad avvicinarsi a questa disciplina; basti pensare alla grande partecipazione durante le scorse edizioni.
Ad onor di cronaca va detto che la possibilità per le alllieve di frequentare ogni anno anche dei master formativi con ètoile internazionali della danza è un incentivo non indifferente. L’anno scorso, ad esempio la presenza di Raffaele Paganini ha fatto la differenza.
Viene spontanea una domanda: perché fare una rassegna di danza di questo calibro in una città così decentrata. Non sarebbe stato meglio organizzarla a Catania o ad Acireale stesso?
Perché è importante che, pure luoghi – come dice lei – più decentrati, abbiano un proprio spazio culturale di eventi, mostre, rassegne. Inoltre in una città come Catania, abituata a una vita così frenetica, il pubblico, anche se più ampio, riesce a cogliere meno le varie sfumature della danza. Un pubblico meno ampio riesce ad “assorbire” meglio certi aspetti, che altrimenti sarebbero ignorati.
La tradizione del ballo, oltre al valore folcloristico, che significato sociale assume?
Innanzitutto si tratta di danza e non di ballo. La danza, a mio avviso, ha un aspetto culturale più che folcloristico; considerando l’arte, in generale, una delle più importanti e preziose forme di vita.
Come dice lei la danza è cultura, e a proposito di forme di cultura, sappiamo che vengono assegnati dei premi, per così dire, extra?
Si. Considerando l’arte, non come un blocco chiuso a sé stante, ma qualcosa che si relaziona con altri tipi di arte. Ogni anno, infatti, vengono premiati dei rappresentanti di una diversa arte. Quest’anno avrò il piacere di premiare la scrittrice e professoressa Annamaria Zizza e la pittrice Tiziana Di Mauro durante la prima serata. Il soprano Luisa Pappalardo con il baritono Alessandro Maccari e Tindaro Guadagnini, presidente de “Il tempio della nona arte”, nella seconda serata.
Inoltre avremo ospite l’ètoile Gaia Straccamore.
Con queste premesse e questi personaggi si aspetta che sarà un successo?
Questo non lo so. La qualità c’è di sicuro.
Giosuè Consoli