Dialogo interreligioso / Domenica scorsa a S. Paolo un significativo momento di preghiera comune sancito dall’abbraccio tra mons. Raspanti e l’imam Abdelhafid

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L'imam Keith Abdelhafid e mons. Raspanti pregano insieme

Si è tenuto domenica 22 novembre nella chiesa di S. Paolo, ad Acireale, l’incontro interreligioso organizzato dall’Ufficio diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso. L’incontro ha suscitato molto interesse, sia tra i fedeli (che avevano occupato numerosi tutti i banchi della chiesa), sia tra i mass-media, come testimoniato dalla presenza di molti fotografi e videoreporter.

L'imam Keith Abdelhafid e mons. Raspanti pregano insieme
L’imam Keith Abdelhafid e mons. Raspanti pregano insieme

Erano presenti il vescovo mons. Antonino Raspanti e l’imam della moschea della Misericordia di Catania Keith Abdelhafid, il quale ha preso per primo la parola, iniziando il suo intervento con il tipico saluto arabo che augura la pace. Egli ha reso omaggio alle vittime degli attentati di Parigi del 13 novembre scorso, ma ha ricordato anche i morti dei tanti altri attentati che ci sono stati nei territori arabi. Ha detto pure che gli attentatori sono vittime dell’estremismo religioso, perché il Corano invita alla pace tra gli uomini ed i popoli.

Anche mons. Raspanti ha ricordato i caduti degli attentati di Parigi, ma anche quelli di altri precedenti attentati che ci sono stati in altre parti del mondo. Ed ha messo in guardia contro il rischio dell’ipocrisia, perché se ci si limita a biasimare le attività criminose e poi non si opera concretamente – tutti – per la pace, allora si diventa ipocriti. Ha poi evidenziato che se egli, qui, può abbracciare Abdelhafid e chiamarlo “fratello”, in tanti Paesi amministrati da governi islamici ciò non è possibile, e non è più accettabile che quasi ogni giorno si debba sentir parlare di cristiani perseguitati, torturati, ammazzati in tali paesi.

È seguito un momento di preghiera comune, fatta con le parole della “Preghiera semplice” di san Francesco, che inizia così:

“O Signore, fa’ di me uno strumento della tua Pace”.

Il breve ma significativo incontro si è concluso con una stretta di mano ed un lungo abbraccio tra mons. Antonino Raspanti e l’imam Keith Abdelhafid.

Nino De Maria

 

 

 

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