Diocesi Acireale / Monsignor Raspanti visita i minori dell’IP acese

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carcere minorile Acireale Raspanti

A conclusione dell’anno civile il vescovo di Acireale, monsignor Raspanti, ha visitato gli ospiti della casa circondariale per minori di via Gozzano.

L’istituto per minori di Acireale, che ospita venti ragazzi reclusi tra i quali anche alcuni giovani immigrati ed è diviso in due sezioni maschili, è stato protagonista nel corso dell’ultima mattina del 2024 di una sentita Celebrazione Eucaristica presieduta dal vescovo Raspanti e concelebrata da don Francesco Mazzoli, cappellano dell’IPM.

Il rito della Confermazione tra le sbarre

Momento forte della Santa Messa è stato il rito della Confermazione, celebrazione sobria ed emozionante nella quale due giovanissimi ospiti della struttura sono stati unti con l’olio crismale ed hanno ricevuto il sacramento della Cresima. Ad animare la celebrazione una rappresentanza della Comunità Giovanni XXIII di Santa Venerina, che ha accompagnato con canti e musiche la santa messa.Cresima Raspanti carcere

Simbolica anche la scelta dei ragazzi di coinvolgere don Francesco come padrino, sottolineando il ruolo fondamentale che il sacerdote ha nelle loro vite. Un’esperienza che incarna il desiderio di Chiesa in uscita tanto caro a Papa Francesco. A questo desiderio si affianca la scelta del vescovo di farsi presente con chi è in condizione di sofferenza e di malessere, segno dell’avere a cuore la prossimità soprattutto agli ultimi.

Durante l’omelia il vescovo si è rivolto ai giovani reclusi, invitandoli a coltivare la speranza come valore centrale nella vita. Ha sottolineato come questa sia motore per superare gli ostacoli e per valorizzare i propri talenti, un gancio verso il cielo che sia manifestazione di una solida fiducia che guida coloro che si affidano a Lui.

“Dio non abbandona nessuno” ha ribadito, “anche nei momenti difficili, Lui è sempre presente e vicino”. Infine ha evidenziato che è sempre possibile correggere gli errori e ricominciare con il perdono di Dio.

La riflessione di don Francesco rivolta agli ospiti immigrati

Come ha ricordato don Francesco Mazzoli molti sono gli ospiti stranieri che sono passati per l’IPM, alcuni ancora nella struttura.

Nella preghiera spontanea il sacerdote ha voluto rivolgere il proprio pensiero proprio a coloro che sono arrivati in Italia con mezzi di fortuna e, sollevando una chitarra che la comunità Giovanni XXIII ha realizzato con il legno di un barcone, ha voluto pregare per loro.

“Questa chitarra – ha detto il sacerdote acese- è fatta con il legno dei barconi. Una barca vi ha anche portati dai vostri paesi in Italia, in Sicilia. Avete affrontato un viaggio della speranza ed un viaggio della vita. Preghiamo per tutti gli immigrati, per quanti sono arrivati sani e salvi nei nostri porti e per quanti purtroppo hanno anche perso la vita”. 

Ha poi proseguito: “per tutti i ragazzi che sono saliti su una barca, per voi che oggi siete presenti e per quelli che sono stati ospiti nel nostro istituto, perché questo legno, il legno di questa chitarra, porta anche il vostro odore e il vostro profumo di vita”.

Nel commosso messaggio del sacerdote il ricordo dei tanti volti incontrati, che hanno arricchito la sua esperienza da cappellano del carcere.

Carcere minorile Cutrone

I ringraziamenti della dirigenza del presidio di Stato

Presente alla messa anche il direttore del carcere, il dott. Raffaele Cutrone, direttore reggente dell’IPM, che alla fine della celebrazione ha preso la parola, dicendosi felice per la presenza del vescovo e ringraziando per le accorate parole di conforto e speranza che ha rivolto ai giovani ospiti della casa circondariale.

Insieme al dott. Cutrone anche la dirigente Alessandra Maria Rita Di Vita, comandante della Polizia Penitenziaria, ed alcuni agenti.

Chiara Costanzo